I can't help but I love you, even thought I try not to

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"Selene era seduta in un enorme prato illuminato solo dalla fioca luce lunare. Sotto i palmi delle sue mani sentiva l'erbetta morbida solleticarla.

Fissava le milioni di stelle che lumeggiavano l'immenso cielo nero.

"Bello il cielo vero?" La voce mascolina e grave di Tom fece saettare il suo sguardo sul volto del ragazzo seduto accanto a lei.

"Tom?" Mormorò lei non capendo da dove fosse uscito il rasta, che la guardava malizioso.

"Si, piccola, sono proprio io" rispose lui, leccandosi il piercing al labbro, sorridendo.

"Tu...cosa ci fai qui?" Chiese lei in un sussurro, sentì la mano forte di Tom stringere il suo fianco e portarla a qualche millimetro da .

"Zitta e baciami" sussurrò lui facendo incontrare le loro labbra in uno schiocco. Sentiva il sapore di nicotina disperdersi nella sua lingua, molto probabilmente il rasta aveva appena finito di fumare. Selene si mise seduta a cavalcioni sulle gambe del ragazzo, facendo affondare le sue mani tra I rasta raccolti in una coda di cavallo. La sua maglietta oversize che indossava venne lanciata in un punto indefinito, facendola restare solo con il reggiseno nero davanti agli occhi lussuriosi di Tom.

"Sei bellissima Selene" mormorò il rasta, per poi tornare a far incontrare le loro labbra, tornando a mangiarsi famelici."

Selene si svegliò sentendo il rumore di un clacson, guardò la finestra che aveva lasciato aperta poco prima di addormentarsi sfinita.

"Cazzo" mormorò ripensando al sogno appena fatto. Dopo il loro ultimo bacio, Tom era l'unica cosa a cui riusciva a pensare. Lo sognava, si perdeva tra i suoi occhi color cioccolato dallo sguardo penetrante, che riuscivano a metterla a nudo così facilmente, lasciandola spoglia dalla corazza costruita durante la sua vita, mettendo in mostra tutte le sue debolezze e paure.

Guardò la strada della sua via, una leggera brezza le scompigliò i capelli. A quell'ora non c'era praticamente nessuno fuori, in quella viuzza la maggior parte dei residenti avevano sulla settantina d'anni, o di più, perciò era sempre tutto molto tranquillo.

Decise di uscire a fare una passeggiata per schiarire le idee. Camminava sopra il marciapiede, coperto da foglie secche che scricchiolavano ad ogni suo passo. Selene si stringeva nella sua felpa grigia cercando di ripararsi da quel freddo pungente, avrebbe dovuto mettersi qualcosa di più pesante, era pur sempre novembre inoltrato. La musica rimbombava nelle sue orecchie coprendo ogni altro minimo rumore, l'unica cosa a farle compagnia era la luce degli alti lampioni, che le illuminavano la strada.

A volte le passavano accanto solo alcune persone, adolescenti, adulti, con cui si scambiava o uno sguardo o semplicemente un lieve sorriso.

Dopo minuti di camminata, tanto era assolta tra i suoi pensieri, che non si era minimamente accorta di essere arrivata quasi fino in centro. Scrutò guardinga il posto in cui si trovava, e poi li vide. Tom stretto a una ragazza, una loro compagna di classe, Selene ne era sicura, avrebbe riconosciuto quel profumo talmente dolce da farle venir il mal di testa, anche in mezzo a un milione di persone. Le mani lunghe del rasta stringevano forte i glutei sodi della bionda, coperti dal vestitino azzurro che indossava. Lo fissava divorare le labbra di una ragazza che non era lei, e questo le faceva male, molto male.

Si girò sentendo una lacrima scendere lungo la sua guancia, lasciando una scia umida, ebbe il tempo di fare solo qualche passo che l'innocente lacrime si trasformò in un vero e proprio fiume in piena. Disperata entrò in un parco, mettendosi seduta su una delle panchine in ferro posizionata sotto la folta chioma di una quercia.

THOSE EYES  //Tom Kaulitz//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora