I destroy myself just for you, you

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I giorni passavano e passavano. Selene e Tom, dopo quel giorno non si erano più parlati, si scambiavano solo sguardi, senza riuscire a comprendere cosa l'altro gli volesse riferire.

E anche se la mora avesse voluto parlargli non poteva, perché il rasta era sempre in compagnia di qualche ragazza, e non aveva tempo per scambiare due parole, solo quello di sfruttare qualche ragazzina.

Matthew non aveva sospettato nulla dell'accaduto, tutto continuava come un ciclo interminabile, si alzava la mattina con il buongiorno del padre mentre usciva di casa per andare al lavoro, si preparava, usciva di casa con il suo ragazzo che già l'aspettava in sella al suo motorino blu elettrico, iniziava la scuola, tra una materia e l'altra dava una sbirciatina a Tom, seduto accanto a lei a giochicchiare con la penna, tutte le sue giornate erano così uguali e lente da far passare. Non ne capiva il motivo, ma quando stava con Matthew si sentiva sempre come un pesce fuor d'acqua, l'unico, probabilmente, era Bill, con lui tutta quella fiacchezza che si portava dietro spariva, trasformandosi in sorrisi e risate.

"Selene, piccola, a che pensi?" Alzò lo sguardo vedendo gli occhi dolci di Matthew su di lei, distesa tra le sue braccia.

"Nulla, tranquillo Mat" soffiò affondando la testa nel tessuto morbido del maglioncino grigio del suo fidanzato.

"Sei sicura? Mi sembri strana, dal giorno in cui siamo andati a far visita ai tuoi amici, è successo qualcosa? Ho detto qualcosa di sbagliato?" Chiese preoccupato il moro cercando lo sguardo di Selene, che era fisso nel vuoto.

"No, no" lo tranquillizzò lei, ripensando al corpo di Tom attaccato al suo, le sue labbra appoggiate sulla sua pelle, la sua voce e il suo sguardo.

"Mh, ti crederò! Tra un po' sarà natale! Sai già come lo passerai?" Esclamò gioioso Matthew coprendo bene, con la coperta di lana, la sua ragazza.

"Bho, penso che mio padre sarà a lavoro, in teoria da sola" mormorò Selene ripensando ai momenti della sua infanzia, quando si trovavano lei ed Arthur ad addobbare l'albero di natale, quando la prendeva sulle spalle per poggiare la stella sulla cima.

"Io purtroppo dovrò tornare ad Amsterdam, per passarlo con i miei nonni" sussurrò carezzandole il capo, sentendosi in colpa di lasciarla sola in un giorno così importante.

"Tranquillo, passerò la sera da Bill" continuò la mora, dopo che suo padre se n'era andato aveva passato quasi tutte le festività chiusa nella sua stanza, dato che la madre le doveva passarle con il compagno che capitava in quel periodo.

"Mi potrai chiamare quando vuoi, tesoro sono sempre a tua disposizione" bisbigliò Matthew lasciandole un dolce bacio sulle labbra, ma quel giorno Selene non aveva voglia di fingere la brava fidanzatina, aveva bisogno di stare sola, in compagnia di una sigaretta e dei suoi pensieri.

"Dove vai? Sele! Cosa ho fatto di male?" Si alzò pure il moro, guardandola con sguardo cupo e confuso.

"Niente Matthew, ho solo bisogno di stare sola, ci vediamo domani" rispose indossando le converse rosse.

"Ma...io domani parto, Selene" disse in un sussurro Matthew, la mora sentì tutto il dolore e la confusione che gli stava procurando, socchiuse le palpebre per un millesimo di secondo.

"Scusami Matthew. Ci vediamo quando torni da Amsterdam, fai buon viaggio" mormorò dandogli un leggero bacio sulla guancia morbida, lo guardò negli occhi e si girò uscendo da casa Hunt.

Sapeva di averlo trattato male, ma lei non ce la faceva più di stare al gioco, gli aveva chiesto solamente un po' di spazio, lui non l'aveva ascoltata, perciò se non l'aveva fatto lui, toccava a lei farlo, ma con le cattive.

THOSE EYES  //Tom Kaulitz//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora