I'll wait for you, babe, that's all I do, babe

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Tutto era tornato come prima.

Selene non sapeva se definirlo un bene o un male. Tom ormai era tornato lo stesso donnaiolo di prima, nulla era cambiato nel loro rapporto, si salutavano con un cenno e basta.

Lei non aveva mai dimenticato quella sera, dalle rivelazioni dei loro passati alla notte focosa condivisa, tutti quei momenti erano impressi nella sua memoria e mai se ne sarebbero andati.

Non si poteva definire arrabbiata, no, se lo aspettava questo distaccamento da parte del rasta, ma un po' la feriva. Lui era a scherzare con delle biondine seduto su quella panchina di ferro come un re sul suo trono, e lei, invece, si limitava a guardarlo di sottecchi sperando che un giorno avrebbe guardato solamente lei in quel modo. Ricordò la risposta data al suo stupido ti amo, "anche io" aveva sussurrato privo di forze, prima di crollare distrutto al suo fianco, eppure, tutto quel amore non lo dimostrava, lo negava.

Distolse frettolosamente il suo sguardo da Tom, che guardò verso la sua direzione ridendo. Guardò la pagina del libro che stava leggendo, continuò a leggere come niente fosse.

"Ehy ragazzina che fai, leggi?" Una voce stridula le fece alzare di qualche millimetro lo sguardo, una bionda dalle labbra piene zeppe di gloss, occhi cerulei che la fissavano con sguardo astioso e una postura da straffottente, tipica delle ragazzine viziate.

"Si, qualche problema?" Rispose Selene tornando a guardare il suo libro con poco interesse per le parole della bionda.

"Sono Ellen, tu sei?" Vide la mano abbellita da delle lunghe unghie rosa confetto e i polsi colmi di bracciali tintinnanti.

"Selene, mi vuoi dire cosa vuoi?" Borbottò la mora, mettendosi seduta composta.

"Sai, sembri proprio una sfigata e le sfigate non possono stare sulle nostre panchine. Perciò smamma!" Disse la biondina seguita dalle risatine delle sue amichette.

"Le vostre panchine? Secondo me sono della scuola, perciò è mio diritto sedermi qui, e non sarà di sicuro una ragazzina antipatica a farmi andare via" rispose a tono Selene alzandosi in piedi, guardò con un sopracciglio alzato la ragazzina davanti a lei.

"Tu sei qui, in questa scuola, da meno tempo di me, non puoi mancarmi di rispetto!" Urlò l'altra come una furia, sbattendo i suoi tacchetti color cipria sul cemento.

"Non dovrei mancarti di rispetto?! Ma chi ti credi di essere, stronzetta?" Ringhiò a pochi centimetri di lontananza dal viso della bionda, Selene, guardando con soddisfazione l'espressione straripante di collera che aveva assunto il viso poco lontano da lei.

"Ellen smettila, lasciala stare" una voce attirò l'attenzione di entrambe le ragazze, Tom stava arrivando con la sua solita camminata sicura ed elegante.

"Ma Tommi, si è seduta sulle nostre panchine!" Borbottò l'altra incrociando le braccia sotto al petto.

"E allora? Mica eri seduta lì, chissene frega, non ha rotto le scatole a nessuno" continuò il rasta spostando lo sguardo dalla bionda alla mora in modo repentino.

"Ma guardala! Si veste come una barbona!" Selene sentì i suoi muscoli tendersi e con un gesto fulmineo spinse a terra la ragazza.

"Cosa hai detto?! Barbona?! Almeno io non ho bisogno di sembrare una prostituta per poter piacere alla gente!" Sbraitò lei, cercando di trattenersi da tirarle un pugno in pieno viso.

"Selene, andiamo" la voce pacata e chiara di Bill la fece distrarre dalla biondina, sentì le sue mani poggiarsi sulle sue spalle e tirarla indietro.

La mora se ne andò via a falcate, dando pure una forte spallata a Tom, ma non si girò nemmeno per chiedergli scusa, tornò semplicemente nella sua classe.

Le sembrava impressionante come ogni volta che diceva qualcosa di carino al rasta, il giorno dopo, avrebbe solamente voluto rimangiarsi le parole dette.

Ora si, lo odiava.

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Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto! <3

CIAUUUU💋

THOSE EYES  //Tom Kaulitz//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora