One love, two mouths, one love, one house, no shirts, no bluse

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Le lucine colorate illuminavano la sua via, creando un'atmosfera natalizia,  peccato che Selene non la riusciva a percepire. Era il venticinque di dicembre, era seduta a gambe incrociate sul suo letto singolo, guardava i bambini giocare con indosso i loro giubbottini colorati. Ricordando la sua infanzia, sviluppata tra litigi, uomini estranei e fiumi di alcol. Suo padre era a lavoro, e tutti i suoi amici stavano festeggiando il Natale insieme alle proprie famiglie, invece lei era rintanata nella sua stanza a pensare quanto deprimente potesse essere la sua vita. Il cellulare prese a squillare insistente.

"Ciao Bibi" mormorò la mora, pronta ad iniziare ad ascoltare una focosa discussione sui parenti dalla mentalità chiusa dell'amico.

"Mia zia mi ha detto che sembro una ragazza!" Urlò Bill, con la sua solita voce squillante.

"Te l'ho già detto Bill, lascia stare! Che dicano quello che vogliono, se tu sei contento di assomigliare ad una ragazza a loro cosa importa?" Disse calma la mora, sentendo l'amico borbottare qualcosa.

"Comunque le mie lamentele te le dovrai subire sta sera" continuò Bill tranquillo.

"Cosa? Ma di che parli Bibi?" Domandò Selene confusa.

"Io e Tom abbiamo deciso di organizzare una festa questa sera, tu ci sei, punto e basta" puntualizzò il moro, non volendo sentire lamentele.

"Mh, ok, a dopo" tagliò corto Selene, felice di passare la serata con il suo amico, ma infelice di dover rivedere il rasta.

........

Urla, schiamazzi e musica a volume alto, fuoriuscivano da casa Kaulitz. Selene suonò esitante il campanello, non era del morale giusto per far festa, ma le serviva il tono caldo e accogliente di Bill, per tirare su il morale.

"Selene! Dai, entra!" Esclamò Georg sorridente, la mora entrò a testa bassa, iniziando a cercare i lunghi capelli corvini di Bill, lo vide poco lontano, seduto su un divanetto a bere una coca cola in compagnia di Gustav. La ragazza si incamminò verso l'amico, con le mani nelle tasche della felpa oversize e la testa china.

"Barbona! Ciao! Se vuoi ti presto Tomi, così puoi avere la nottata focosa che hai sempre desiderato!" Gli schiamazzi di quella Ellen, le fecero stringere i pugni e serrare la mascella, ma non le diede corda e continuò a camminare.

"-Mi ha detto ti amo- ma chi pensi di essere?! Ahaha" la vocina stridula della biondina si fece più vicina.

"Ellen smettila" un'altra voce, più profonda, coprì quella della bionda.

"Mi vuoi lasciare in pace?! Tieniti il tuo Tomi, spupazzatelo quanto vuoi, ma lasciami stare, ok?!" Gridò Selene, stufa delle parole di Ellen, che la guardava ridacchiando.

"Non puoi urlarmi in faccia in questo modo!" Urlò la biondina, pronta a tirare uno schiaffo dritto in faccia alla mora. Selene serrò le palpebre pronta a sentire la mano curata della ragazza sulla sua guancia, lo schianto ci fu, ma stranamente lei non sentì dolore. Aprì lentamente gli occhi vedendo le grandi spalle, coperte da una maglia bianca, di Tom. Aveva il volto spostato di lato, e il palmo di Ellen era ancora appoggiato sulla sua guancia sinistra.

"O mio dio, Tomi...io-" blaterò la biondina, sconvolta.

"Chiedi scusa a Selene" mormorò il rasta con la sua voce baritonale, spostandosi di lato.

"Scusa?" Domandò l'altra fissandolo corrucciata.

"Ti ho detto, chiedile scusa" ridisse lui, esitanti, gli occhi rabbiosi di Ellen si spostarono in quelli scioccati di Selene.

THOSE EYES  //Tom Kaulitz//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora