You're too mean, I don't like you, Fuck you anyway

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Stava indossando gli abiti scelti per quella serata speciale. Non era vestita tutto sto gran che, una semplice felpa rossa scura, dei jeans beggy neri e le Vans usurate. Si guardò allo specchio, da tutto il nervoso e i pasti saltati era anche dimagrita, aveva un po' il viso scavato.

Scese le scale, prese dal mobiletto accanto alla porta il pacchetto di sigaretta mettendoselo in tasca, e uscì senza salutare il padre, seduto in cucina.

Arrivò davanti all'entrata dello stabile in cui si sarebbe tenuto il concerto. Milioni di ragazzine urlanti, con indosso abiti succinti aspettavano con in mano i loro biglietti, Selene si arrese al suo triste destino, rimanere per un eternità ferma in fila circondata da ragazze con gli ormoni sotto sopra.

"Selene, giusto?" La mora si girò incontrando lo sguardo di un uomo, doveva avere all'incirca quarant'anni, dai capelli biondi riccioluti e degli occhi di un azzurro cristallino.

"Emh, si, lei è?" Domandò la ragazza, fissandolo guardinga.

"Christoph, il manager dei Tokio Hotel. Bill mi ha richiesto di riservarti i posti davanti, mi vuoi seguire?" Rispose loquace l'uomo, facendo strada attraverso la marea di persone. Entrarono dal retro passando per il backstage.

"Vuoi andare a salutare qualcuno?" Le chiese Christoph indicando la porta del camerino, con su sopra scritto Tokio Hotel di un rosso fuoco. La mora scosse la testa.

"No, no, non vorrei disturbare" mormorò facendosi guidare fino a un grande spiazzo, dove già alcune persone occupavano i posti.

"Purtroppo dovrai stare in piedi. Spero che lo spettacolo sarà di tuo gradimento, ci vediamo dopo!" La salutò cordiale il signore tornando dalla band, che lo aspettava per avere alcune indicazioni.

.............

Il grande spiazzo si era già riempito di ragazze schiamazzanti con, tra le mani, cartelloni con su scritte alquanto...audaci.

Di colpo le luci si spensero, urla di ragazzine impazzite furono coperte da un assolo di chitarra, che fece fare un guizzo al cuore della mora, che all'improvviso si ritrovò il viso del rasta illuminato dalle luci del palco, Selene non l'aveva mai visto sorridere così.

"Meine Augen schau'n mich müde an

Finden keinen Trost

Ich kann mich nich' mehr mit anseh'n

Bin ichlos"

La voce cristallina di Bill era accompagnata dalla limpida melodia fatta dagli strumenti suonati dagli altri ragazzi. Notò la mano del moro muoversi lentamente nella sua direzione, lei si limitò ad accennare un saluto con la mano e sorridergli incerta.

Il suo sguardo si posò su Tom, che faceva scorrere le dita fusiforme sulle corde della chitarra bianca laccata, con gesti e movenze eleganti e cadenzate. Buttò all'indietro la testa per lo sforzo, le labbra erano socchiuse e le luci facevano notare la sottile patina di sudore che gli copriva la pelle.

A quella vista Selene ripensò alle notti passate insieme, e alle emozioni provate .

..............

Il concerto era appena finito, Selene stava raggiungendo i ragazzi nei camerini, accompagnata da Christoph.

"Ragazzi guardate chi c'è!" Esclamò il signore, facendo girare di scatto Bill che corse incontro alla mora, per poi stringerla tra le sue braccia esili, con una forza sorprendente.

THOSE EYES  //Tom Kaulitz//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora