Think I like you, best when you're just with me and no one else

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Lo vide, in tutta la sua eleganza.

Matthew era seduto sul marciapiede posto davanti a casa sua, in mano teneva il suo telefonino a conchiglia, controllandolo di tanto in tanto.

"Matthew, scusami" urlò Selene correndo nella sua direzione, vide lo sguardo del ragazzo posarsi su di lei, con i palmi poggiati sulle ginocchia ansimante.

"Tranquilla, hai corso?" Chiese lui con il suo solito tono caldo, che riusciva sempre a metterla a suo agio.

"Un pochino, non volevo farti aspettare troppo" ammise sorridente lei, facendolo ridacchiare.

"Dove andiamo?" Chiese appena ripresa dalla corsa pazza appena fatta.

"In giro, senza una meta precisa" rispose calmo il moro, cominciando a camminare a passo disteso. Selene lo raggiunse rapita dall'aurea serena che quel ragazzo appena conosciuto le trasmetteva.

"E se ci perdiamo? Fa freddo a quest'ora, moriremmo congelati" ribattè lei fulminea, lo sguardo divertito del moro si spostò sulla piccola figura che lo fissava a braccia conserte.

"Aspetteremo la mattina abbracciati per scaldarci" rispose placido, soffocando una risatina nel vedere le guance della mora avvampare.

"Carino il tuo ragazzo, ma troppo geloso per i miei gusti" mormorò continuando a camminare lungo il marciapiede deserto.

"Il mio ragazzo?" Domandò Selene confusa, che cosa intendeva?

"Si, quello con i dreads locks biondi, vestiti larghi, quattro cinque taglie in più della sua, indossa dei capellini con la visiera e ha un piercing al labbro" la mora ascoltò attenta la descrizione accurata del rasta.

"Tom? No, no, ti sei sbagliato. Non è il mio ragazzo, e solamente...un conoscente" mormorò sperando di aver usato le parole giuste, perché neanche lei sapeva cosa lei e Tom fossero. Amici? Si erano baciati più volte e anche fatto l'amore, Fidanzati? No, lui andava con altre ragazze, perciò, erano un mix tra di essi, fidamici?

"Ho notato come ti guardava, non sembrava solo un semplice conoscente. Sembra che voi due abbiate condiviso molto di più di una semplice chiacchierata quando capita" continuò Matthew guardando di sbieco Selene, assorta tra i suoi pensieri.

"Bhe, te lo ripeto, non stiamo insieme. Sono felicemente single" esclamò lei guardando l'espressione compiaciuta del ragazzo dagli occhi smeraldo.

"Mh, avrei delle possibilità" sussurrò guardando gli occhi sgranati della ragazza, rimasta sconvolta da quelle parole.

"Può essere" mormorò lei, continuandolo a fissare imbambolata.

Arrivarono davanti a un parco giochi, sentì la mano di Matthew stringere forte la sua.

"Entriamo!" Disse prima di iniziare a correre verso l'ingresso del parchetto. Si guardarono intorno, pensando a quale giostra avrebbero potuto fare.

"Andiamo sulle altalene?" Esclamò la ragazza indicando la struttura poco lontana da loro. Cominciarono a correre ridendo, lanciandosi sopra. Iniziarono a dondolare come due bambini.

"Ora mi butto!" Urlò il ragazzo lanciandosi giù in corsa rotolando nell'erba lievemente bagnata.

"È il tuo turno" disse guardandola con sguardo buffo.

"Eh no! Mi faccio male!" Esclamò la mora continuando a dondolare avanti e indietro.

"Ci sono io a prenderti, dai" la incoraggiò il moro, guardandola con uno sguardo da cucciolone, che fece addolcire Selene che lo ascoltò e si buttò  tra le sue braccia aperte per accoglierla.

"Ti avevo detto!" Mormorò Matthew fissando allegro la ragazza stretta tra le sue braccia che sorrise raggiante. Iniziarono a rotolarsi nel fango come due bambini spensierati, con le loro risate come unico suono ad accompagnare il loro momento di svago dalla vita frenetica di ragazzi quasi adulti.

........

Tom era disteso nel suo letto a ripensare alle labbra socchiuse di Selene a un soffio dalle sue.

"Matthew" ringhiò tra i denti tirando un pugno al materasso morbido, pensando fosse il suo dolce visetto.

Perchè Selene non lo voleva capire?! Lei era solo SUA di nessun altro, era di proprietà Kaulitz.

Era così vicino dal averla di nuovo tutta per sé, stretta tra le sue braccia, e quel Matthew aveva rovinato tutto.

Adesso non osava neanche pensare cosa stesse facendo, probabilmente era distesa nel suo letto mentre il suo amichetto godeva del ben di dio che possedeva. Pensare alla sua Selene stretta tra le braccia di un altro, mentre godeva dei baci lasciati da delle labbra non sue, gli faceva ribollire il sangue nelle vene e il cuore voler scoppiare nella cassa toracica.

"C'ero quasi cazzo, c'ero quasi" mormorò affondando il volto nel suo cuscino, cercando di sopprimere quella sensazione logorante che si stava espandendo, facendogli perdere la testa.

Odiava quanto avesse bisogno del tocco di quella ragazza, lo riusciva a far sentire vivo, lo faceva sentire qualcuno.

Uscì sul terrazzino, l'aria fredda lo colpì in pieno viso, accese una delle sue solite sigarette, che lo avrebbero portato lentamente alla morte, ma in quel momento non gli importava, voleva solo godersi un'altra delle sue tante sigarette della giornata. Guardò la luna immobile in quel oblio nero che la circondava, nero come i suoi occhi.

"Smettila Tom, lei non è tua, è di quel Matthew" borbottò aspirando, sentiva la nicotina scendergli giù per la gola, bruciando un pochino.

"Solo tu sai tutto quello che è successo insieme a lei, tu ci sei sempre stata" sussurrò riferendosi alla luna, e in effetti era tutto vero, quel satellite inanimato aveva visto molto più di quanto, i loro amici e la loro famiglia, avessero potuto vedere. Dal loro primo bacio, alla prima vola che avevano fatto l'amore. Lei sapeva ogni sensazione provata, prima e dopo di quegli errori che ormai, erano diventati come una droga per lui. Lo doveva ammettere, senza di lei non poteva vivere, o almeno poteva sopravvivere come un semplice essere umano a cui batte il cuore e ha del sangue che gli scorre nelle vene, ma vivere, vivere veramente, no, senza di lei non avrebbe mai potuto.

"Adesso so cosa provavano tutte le ragazzine ossessionate da me, che io usavo come bamboline. So cosa vuol dire, amare una persona più di stessi, ma non avere il diritto di tenerla stretta tra le braccia per sempre" mormorò sentendo una lacrima bagnare la sua guancia, ormai sentiva il suo dolore logorarlo, dilaniarlo fino al giorno in cui  non sarebbe più stato in grado di lottare, e si sarebbe arreso al suo destino triste e deprimente.

"Selene Kaulitz...suona bene" borbottò prima di spegnere nel posa cenere la sigaretta consumata e tornare nella sua stanza, pensando a degli occhi color petrolio, capelli corvini e una pelle candida, pensando ad una ragazza lontana galassie infinite dalle sue braccia bisognose del suo calore.

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Ecco anche il capitolo seguente, Selene sembra felice, invece Tom un po' meno. Cosa farà la nostra corvina?

NOTTE, NOTTE💋💋👋👋👋❤️‍🩹❤️‍🩹❤️‍🩹

THOSE EYES  //Tom Kaulitz//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora