Era uno scemo.
Questo era l'unico pensiero che aveva in testa Tom, disteso sulla superficie morbida del suo letto, intento a fissare il soffitto bianco della sua stanza, come se potesse trovarci qualche idea sul dafarsi.
Tutto quello che voleva da quella sera era averla tutta per sé, ma l'unica cosa ottenuta era stata il suo odio, oltre alla fenomenale litigata con il fratello.
Dalla sera della festa erano passate ben due settimane, e per quei quattordici giorni nè Bill nè Selene gli avevano rivolto la parola, della mora non sapeva più niente, solo che con Matthew era definitivamente finita. Era tutto quello che voleva, che Matthew e Selene si lasciassero, eppure, anche se aveva raggiunto il suo obiettivo, non si sentiva un vincente, solo uno stupido ragazzino.
Spostò il suo sguardo sul gemello, che dormiva tranquillo. La mattina dopo si sarebbero dovuti svegliare presto, dato che sarebbero partiti per il mini tour preparato dal manager, avrebbero viaggiato in tutta la Germania, l'ultima loro meta sarebbe stata proprio Lipsia.
Repentinamente controllò l'ora, l'una e mezza di notte, sbuffò, stanco di non riuscire a prendere il sonno a causa dei sensi di colpa che lo stavano distruggendo. Si alzò cercando di non fare rumore, indossò una felpa e delle scarpe e uscì di casa, rubando di nascosto l'auto della madre.
.......
Come ogni notte l'insonnia la tormentava. Non riusciva più a prendere sonno da quella fatidica notte, l'unica immagine che vedeva era il viso cupo, mogio del rasta. Si sentiva maledettamente in colpa per Matthew, eppure continuava a pensare solamente a lui, solamente a Tom.
Dei colpi sulla finestra della sua stanza attirarono completamente la sua attenzione.
"Ma che cavolo?" Mormorò vedendo delle pigne essere lanciate sul muro della sua camera, aprì la finestra vedendo una figura, a lei conosciuta.
"Tom? Ma che ci fai qui?!" Sbottò cercando di non alzare troppo la voce, per non rischiare di far svegliare il padre e tutto il vicinato.
"Scendi, ti devo parlare" rispose il rasta, lasciando cadere a terra la scorta di pigne che aveva raccolto, nel caso che Selene avesse fatto la difficile.
"Torna a casa che è meglio" lo liquidò lei richiedendo la finestra, tornando a distendersi, poggiandosi sul fianco sinistro.
.......
Selene non sapeva cosa l'aveva spinta ad uscire, sapeva solo che dopo qualche secondo, aveva calzato le scarpe, indossato una felpa ed era sgattaiolata fuori, raggiungendo il rasta, che l'aspettava ormai fuori dal vialetto, pronto ad intraprendere una lunga chaicchierata insieme a lei.
"Ciao" finalmente dopo vari minuti Tom le rivolse la parola, la mora sentì tutta la vergogna che stava provando il ragazzo, e questo le piacque, e non poco.
"Mi vuoi dire cosa vuoi? Mandare a scatafascio la mia vita non ti è bastato?!" Gridò lei, stringendosi nella felpa oversize che portava, cercando di proteggersi dal freddo pungente invernale.
"Mi dispiace, ok?" Disse l'altro tutto d'un fiato, non sapeva come spiegare l'emozioni che provava, avrebbe dovuto dirle che il suo viso dai tratti delicati era stampato nel suo cervello? Che era lei a causare tutte le notti in bianco passate? Che si odiava per tutto il dolore che le aveva provocato? Che per lui, lei, era tutto?
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THOSE EYES //Tom Kaulitz//
RomanceSelene Schwarz è una ragazza di soli 17 anni, che dopo nove anni di sua assenza va a vivere con suo padre, Arthur. Il primo giorno di scuola conoscerà quattro ragazzi, ma solo uno attirerà la sua attenzione e il suo nome è...Tom Kaulitz