These are my friends

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Erano passati un paio di giorni da quando Selene era arrivata a Lipsia. I giorni precedenti gli aveva passati disfando le sue valigie, decorando la sua stanza con alcuni arredi comprati in un negozietto in centro e facendo passeggiate.

Il campanello suonò, Arthur corse frettolosamente verso la porta d'entrata, per accogliere gli ospiti, nel mentre Selene stava finendo di apparecchiare la tavola.

"Oh! Darius! Come va?" la voce allegra del padre rimbombò nella casupola, una voce grossa e maschile giunse alle orecchie di Selene, facendola incuriosire, chissà chi era quel Darius.

"Selene, vieni qui!" urlò suo padre per farsi sentire attraverso le sottili pareti in mattoni, la ragazza si sistemò la maglia dei nirvana un po' stropicciata sull'orlo e raggiunse suo padre in salone.

Davanti alla porta ancora aperta scorse tre persone, un uomo abbastanza alto, ben piazzato, era fasciato da una camicia color porpora e dei pantaloni chiari in lino, era pelato,  sotto un grande nasone di un colore rossastro degli imponenti baffi biondi erano stati ben curati proprio per l'occasione, degli occhi color cioccolato la fissavano guardinghi. Accanto all'omone c'era una signora, lei era più magrolina, i capelli biondi cenere erano raccolti in uno chignon ordinato, indossava un vestito rosso svolazzante e dei tacchi oro non molto alti, le labbra colorate con un rossetto rosso erano inarcuate in un sorriso genuino e gli occhi nocciola la guardavano da sotto le ciglia allungate da tutti gli strati di mascara che ci aveva passato sopra. E infine, accanto alla donna, Selene notò un ragazzo, aveva i capelli corti e biondi, indossava dei semplici jeans e una maglia con sopra la scritta "Music is life", i suoi occhi color cioccolato la studiavano attentamente, passarono dai suoi capelli bruni alla punta delle sue Vans rovinate.

"Lei è Selene, mia figlia" disse sorridente Arthur, facendo cenno a Selene di avvicinarsi di più. La ragazza lo ascoltò e si avvicinò alle persone che avrebbero cenato con loro quella sera. 

"Lui è Darius, un mio collega" spiegò il padre indicando il signore davanti alla ragazza.

"E amico!" aggiunse solare l'omone, facendo scappare una risatina ad Arthur.

"Lei è sua moglie Agel" indicò la donna che allungò la mano, stretta timidamente da Selene.

"E lui è Gustav, suo figlio. Ha un anno in più di te, ma penso che ti possa aiutare ad ambientarti nella tua nuova scuola" l'indice di Arthur era puntato sul biondo, la madre diede una leggera gomitata al fianco del figlio.

"Gustav?" sussurrò la donna, facendo risvegliare il ragazzo che si era incantato a guardare quella ragazza così bella, dalle guance leggermente rosate, occhi neri come il petrolio, dai capelli lunghi e bruni, uno stile così inadatto al suo corpo formoso e dalle labbra rosse e carnose.

"Si, si, c-certo" balbettò Gustav cercando di non sembrare troppo timido ed impacciato come al suo solito, appena una ragazza entrava nella sua visuale, automaticamente le mani cominciavano a sudare e le parole ad ingarbugliarsi tra di loro, facendolo sembrare così ridicolo e stupido!

"Prego, seguiteci" disse gentilmente suo padre, invitando gli ospiti ad accomodarsi nel tavolino posto sotto il portico.

"Cosa ci ha preparato, questa sera, chef?" chiese divertita Agel ad Arthur, che uscì con un padellone enorme tra le mani.

"La mia pasta con zucchine e gamberetti!" esclamò versandone un poca nel piatto della bionda, che cominciò a battere le mani eccitata.

"Mh!!! Che odorino!" disse portandosi un boccone alla bocca. Dopo aver servito tutti, il padre di Selene si sedette a tavola, nel posto proprio accanto a lei. 

Tutti ridevano e scherzavano, tutti tranne Selene, lei si era di nuovo persa tra i suoi fottuti pensieri che non la lasciavano mai sola, nemmeno quando era in compagnia. Ormai sua mamma aveva smesso di fingere la mammina preoccupata e apprensiva, non riceveva sue chiamate e tantomeno messaggini, l'aveva già dimenticata, era già pronta a rifarsi una vita con Mikey.

THOSE EYES  //Tom Kaulitz//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora