Diede un'occhiatina allo schermo del suo telefonino, sperando di vedere un messaggio o una chiamata persa da parte di Tom. Il nulla.
Portò alle labbra la sigaretta stretta tra il dito medio e il dito indice, aspirando con lo sguardo perso nel vuoto. Era seduta su una panchina di un parco, aveva saltato già le prime tre ore di scuola, ma non gliene importava molto, quel giorno non era dell'umore di tornare tra i banchi di scuola, con in sottofondo gli schiamazzi dei suoi compagni di classe.
Perché mi sta facendo questo?
Era l'unica domanda che riusciva a farsi in quei giorni. Erano passati sei giorni dalla loro partenza e il rasta non si era mai degnato di rispondere ai suoi sms o alle sue chiamate. Si ricordava ancora le parole dette il giorno della sua partenza, "Ti amo Selene", eppure lei non capiva come un amore così grande, potesse essere scomparso alcune ore dopo. Lei sperava che tutto continuasse così, ma infatti, sperava. La suoneria del suo telefonino le fece distogliere l'attenzione dai suoi fastidiosissimi pensieri.
"Lene! Ci hai guardati ieri alla TV, vero?! Siamo stati grandi! Era pieno di gente!" Le urla di Bill erano l'ultima cosa che la mora volesse sentire in quel momento, ma, per non ferire l'amico, se le assorbiva in silenzio, sperando che la tortura finisse il prima possibile.
"A dire il vero no, ero stanca e mi sono addormentata presto" blaterò Selene. Odiava mentire a Bill, ma non gli poteva dire che non aveva mai guardato nessuno dei loro concerti per non vedere il viso di Tom, felice e spensierato, mentre lei soffriva come un cane.
"Lo sai che io non me le bevo le tue cavolate, centra qualcosa Tom, giusto?" Colpita e affondata, non sapeva cosa rispondergli, non capiva come, ma il moro riusciva sempre a capire quando mentiva, pure al telefono.
"Sto cercando di capirlo, con tutta me stessa Bill, te lo posso giurare! Ma io non ce la faccio, il mio cervello non riesce a comprendere l'atteggiamento di tuo fratello! Prima mi dice che mi ama, dopo si comporta come non mi conoscesse!" Gridò strofinando sul ferro della panchina la sigaretta consumata, per poi lanciarla a terra.
"Lo so, ma forse gli dovresti dare il tempo di metabolizzare il tutto. Lui non ha mai avuto una relazione stabile, forse nemmeno la vuole" rispose pacato l'amico facendole crollare un grosso macigno addosso, Tom non voleva mettersi con lei?
"Ma-" mugugnò Selene cercando di spiegare quello che stava provando, cercando di formulare una frase di senso compiuto, anche se con pochi successi.
"Ma perché non me lo ha mai detto?!" Esclamò dopo aver tirato un sospiro, cercando di riordinare le parole nella sua testa.
"Forse perché ha paura di ferirti" mormorò Bill, esitante.
"Ma lo avrei capito!" Gridò l'altra sentendo le prime lacrime iniziare a scendere repentine lungo le sue guance.
"Selene calmati, è tutto apposto" cercò di tranquillizzarla l'amico, ma una voce di sottofondo rese il tutto più teso.
"Aspetta Jenny, ora ho da fare. Ci vediamo sta sera, alla stessa ora e stessa stanza" Selene quella voce l'avrebbe riconosciuta tra mille, ma quel nome le aveva trafitto il petto come una lama affilata, chi era Jenny?
"Chi ha parlato? Era Tom, non è vero?!" Esclamò, non riuscendo più nemmeno a comprendere le parole del moro, che cercava di negare l'evidente.
"Voglio parlargli, ora" disse categorica la ragazza, alzandosi di scatto in piedi.
"Selene ti preg-" la frase dell'amico fu interrotta da un urlo isterico della mora.
"VOGLIO PARLARGLI, ORA!" Gridò fuori di sé la ragazzina iniziando a camminare avanti e indietro come una pazza, in attesa di una risposta.
"Pronto?" Tutta la rabbia venne alleviata solo al suono melodico della voce di Tom. La mora si dovette riprendere dal momento di trans, iniziato quando quell'affermazione arrivò alle sue orecchie.
"Perché non mi rispondi? Cosa ti ho fatto di male? Chi è Jenny?!" Disse tutto d'un fiato Selene, sentendo il cuore battere velocemente e il suo corpo tremare.
"Chi é?" Si fermò di colpo, sperando di aver capito male.
"Scusami non ho capito, puoi ripetere?" Balbettò lei, iniziando a morsicarsi le unghie, dall'ansia che stava provando.
"Chi sei? Non ti conosco" ripetè il rasta, rompendo in un nano secondo il cuore della ragazza, che iniziò nuovamente a piangere.
"Ma Tom, sono io...Selene, la tua corvina" mormorò lei, cercando di pensare che tutto fosse uno scherzo, una divertentissima burla.
"Senti non so chi tu sia, ma non richiamare mai più questo numero, se vuoi un autografo vieni a uno dei nostri concerti" questa fu la sua risposta, prima che il bip sostituisse la sua voce.
"A-autografo?" Borbottò la mora prima di scoppiare in un pianto disperato.
Cosa era successo? Dov'era finito il suo Tom e il loro amore?
.........
Lanciò il cellulare del fratello sul letto.
"Tom, che le hai detto?" Domandò con una punta di preoccupazione il gemello, raccattando distrattamente il telefonino.
"Nulla che ti possa interessare" rispose freddo, quasi glaciale, il rasta.
"Mi interessa e come! Dimmi cosa le hai detto, subito!" Esclamò Bill richiudendo la porta, che aveva appena aperto il fratello.
"Non so chi sia" borbottò lui, consapevole della stupidaggine appena fatta.
"Cosa?" Chiese sconvolto il moro, girando con una forza sconvolgente il gemello.
"Le ho detto che non so chi sia, che non la conosco!" Gridò innervosito Tom, sentendo le parole appena dette ad alta voce, pensando a quanto stupide potessero essere.
"Perché le hai detto una cosa del genere?!" Urlò Bill poco lontano dal gemello, che lo fissava con gli occhi sbarrati.
"Me l'hai detto tu di non ferirla" disse Tom guardando Bill allontanarsi, sedendosi sul bordo del suo letto con la testa tra le mani.
"Infatti ti ho detto di non ferirla, non di provocarle più dolore!" Biascicò il moro guardando con sguardo afflitto il fratello, sconvolto dalle sue parole.
"Ma tu...mi hai confuso le idee, non so più cosa voglio, se amo veramente Selene, o se mi attira solo il suo aspetto fisico." Sussurrò Tom sentendo gli occhi diventare lucidi, non riusciva più a capire cosa fosse giusto e cosa fosse sbagliato, cosa lo faceva sentire bene e cosa lo facesse sentire male, la sua mente era un ammasso di pensieri confusi.
"Cosa devo fare Bill?' Domandò con voce spezzata il rasta, sentendo una lacrima bagnargli la guancia.
"Non lo so Tom, ok?! Fai quello che ti pare, gli sbagli gli commetti tu, non io. Sono stanco di rimediare ai tuoi guai, d'ora in poi sistemerai tu i tuoi errori!" Esclamò il moro prima di uscire dalla stanza e sbattere con un tonfo la porta.
Tom si lasciò cadere a terra, privo di forze, con le lacrime che scorrevano svelte, lasciando una scia bagnata dietro di loro. Non sapeva cosa fare, cosa dire, non riusciva a capire i suoi sentimenti. Eppure quando era con Selene tutto diventava così chiaro e comprensibile, possibile che da solo fosse così debole e confuso?
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Ecco anche questo capitolo! Cosa succederà tra Tom e Selene? Lo si scoprirà solamente continuando a leggere.
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Ciauuuuu💋💋💋👋👋👋
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THOSE EYES //Tom Kaulitz//
RomanceSelene Schwarz è una ragazza di soli 17 anni, che dopo nove anni di sua assenza va a vivere con suo padre, Arthur. Il primo giorno di scuola conoscerà quattro ragazzi, ma solo uno attirerà la sua attenzione e il suo nome è...Tom Kaulitz