Era seduta da ore, sul letto singolo di camera sua. Si distese con un tonfo secco, esausta di stare lì a fare niente.
Intanto il moro, se la spassava a frugare tra i milioni di vestiti che possedeva l'amica.
"È arrivata la sua ora, Lene" mormorò mostrandole un abito viola scuro, quasi nero, era semplice, con le maniche lunghe e un minimo di scollo ornato da delle piccole borchiette argento.
"Ma Billl!!!" sbuffò lei, iniziando a brontolare, come al suo solito.
"ZITTA! Cosa ti ha detto Matthew? Che vuole vederti messa in tiro, perciò, mettiti in tiro signorina!" Esclamò il moro senza voler sentirla sbuffare o borbottare qualcosa.
"Te lo lascio qui, vestiti, truccati e pettinati quel nido che hai in testa!" continuò lui uscendo dalla stanza prima di prendersi una cuscinata in piena faccia.
"Stronzo" mormorò Selene cominciando a prepararsi. Indossò il vestito, degli anfibi neri trovati nel suo armadio da Bill e delle calze a rete comprate da lui. Fece il suo solito make up, aggiungendo solamente del lucidalabbra e infine pettinò i capelli raccogliendoli con un mollettone nero, rubato a sua madre prima della sua partenza. Si guardò allo specchio sconvolta, il tessuto morbido dell'abitino evidenziava le sue curve senza farla sembrare volgare, solamente affascinante, le calze e gli stivali davano solo un'aria più dark al vestitino. I seni sodi venivano messi un po' in mostra dalla scollatura non molto profonda, guardò la collana argento con il ciondolo a forma di mezza luna che portava al collo, lo prese tra le dita e cominciò a giocarci.
Era stato suo padre a donargliela, prima del suo tentato suicidio, ricordava bene le sue parole.
"Sono stato io a decidere il tuo nome, Selene, perché in quegli occhioni neri ci ho visto l'immenso cielo notturno, e tu sei la luce che illumina la mia vita, proprio come la luna illumina la buia notte. Quando ti sentirai sola, guarda questo ciondolo e ripensa a me, io starò sicuramente pensando alla mia piccola Selene"
Il rumore della porta mentre si spalancava la fece sussultare, vide l'espressione sbalordita di Bill.
"Cavolo Lene, sei bellissima...Oh, si, ti ho portato la giacca" mormorò porgendole una giacca lunga fino sopra il ginocchio di pelle, Selene la prese e la indossò.
"Grazie Bill" sussurrò sorridendogli lievemente in imbarazzo.
"Ok, andiamo di là? Ormai è ora che sloggiamo" disse il moro incamminandosi verso il salone, dove anche gli altri li aspettavano. Selene scese pacata le scale, vide gli sguardi di tutti ricadere su di lei, vestita di tutto punto.
"W-Wow" blaterò Gustav squadrando più volte la mora, pensando di star sognando tutta quella bellezza posta di fronte a lui.
Ma Selene nemmeno sentì le esclamazioni degli amici, l'unica cosa che percepiva erano gli occhi cioccolato di Tom mangiarla con lo sguardo, gli sentiva corroderla come una povera statua in pietra sotto a una violenta grandinata.
"Allora, ti dobbiamo accompagnare a casa del tuo Romeo?" Domandò scanzonato Bill, notando l'occhiata truce con cui lo guardava la mora.
"Dai ragazzi, tutti alla Tokio Hotel mobile!!!" Esclamò correndo verso la porta di casa, per poi uscire verso il ciglio della strada, dove il furgone di Georg era stato parcheggiato. Gli ultimi ad uscire furono lei e Tom, che non aveva mai smesso di fissare il fisico sublime della ragazza, soffermandosi soprattutto sulle cosce dal colore pallido lasciate scoperte dal corto vestito.
Stavano camminando attraverso il vialetto in pietra, a breve distanza, Tom con il suo solito passo sicuro e cadenzato, con le mani infilate nelle tasche dei suoi jeans grigi e la testa alta, con il suo solito sguardo fiero.
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THOSE EYES //Tom Kaulitz//
RomanceSelene Schwarz è una ragazza di soli 17 anni, che dopo nove anni di sua assenza va a vivere con suo padre, Arthur. Il primo giorno di scuola conoscerà quattro ragazzi, ma solo uno attirerà la sua attenzione e il suo nome è...Tom Kaulitz