Ma non era quello del tiktok, si è propio lui, quello con i capelli sparati e il look da emo, <hallo Rebecca!> venne verso mia madre e la abbracciò, <ma ciao bill, come sei cresciuto> poi accennò una risata,<loro sono Miriam e james> lui ci porse la mano e si presentò, <io sono bill> sorrisi, poi ci fece entrare, la casa era moderna, e super grande, vidi una donna correre verso mia madre, <quanti anni, mi sei mancata Rebecca!>, <anche tu Simone!>, si misero a piangere insieme, io guardai mio fratello confusa, e lui cercava di trattenere le risate, si staccarono, e lo sguardo di Simone andò sul mio, <tu devi essere Miriam, e tu james>ci prese e ci abbracciò entrambi, ero abbastanza nervosa, sembra come se ci conoscesse da una vita ma io non ho la più pallida idea di chi sia.
Dopo una infinità di saluti mia madre e Simone andarono in cortile per parlare fra di loro, lasciando me, james e bill in salotto, <venite vi faccio vedere le stanze> ci incitò a seguirlo, fino a due porte in legno bianco, <questa è tua Miriam, mentre questa a sinistra è tua james> aprii la maniglia ringraziandolo la stanza era semplice e carina,
Era anche nel mio stile, quindi top, posai le valigie e mi sedetti sul letto, <questa stanza è particolare, il bagno è condiviso tra le due camere quindi quando entrerai nel tuo bagno troverai un altra porta e ci sarà la stanza di tuo fratello>, annuì per dirgli di avere capito, e lui uscì dalla stanza, perché c'erano edit su di lui, cosa aveva di speciale, non lo avevo mai visto in qualche posto preciso, ma se vive qui un titolo ce l'ha.Ero davanti all'armadio per sistemare i vestiti, dopo tutto saremo rimasti 4 mesi, come una mega vacanza.
Avevo quasi finito, ma sentii dei rumori provenire dal salotto, e curiosa mi dirigei verso delle voci, c'era Simone, con aria preocupata, mentre controllava il viso di un ragazzo con i dread, proprio quello di tiktok, aveva il sangue colante sul naso, <ma che ti è preso tom, non puoi fare a pugni!>, <hanno cominciato loro, mi hanno sfidato loro>, ascoltai la conversazione, senza farmi notare, vidi Simone uscire di casa e rimasero bill e tom seduti su quel divano, <tom ma che ti è preso, sei scemo!, farti menare proprio il giorno in cui abbiamo ospiti!>, <ma..>, <no tom niente ma, mi sono rotto delle tue scuse, abbiamo una reputazione, non mandare tutto all'aria, per delle sciocchezze, c'è in ballo la nostra carriera!>, chi sa di cosa stava parlando, <ok, ho capito scusa bill> si alzò e si dirise verso di me, in preda al panico ritornai di corsa in camera e continuai a sistemare i vestiti come se non fosse successo niente, i suoi passi si facevano sempre più pesanti e vicini, attraversò il corridoio, e girò la testa verso la mia stanza, i suoi occhi incrociarono i miei per qualche secondo per poi superare la mia stanza e dirigersi verso la sua.
Arrivò l'ora di cena, e si era deciso di andare in un ristorante, mi misi un top nero e dei cargo militari, capelli mossi e sciolti, e un trucco leggero correttore e mascara, scesi di sotto, incontrai tutti e notai che mi aspettavano, <bene ora che siamo tutti possiamo andare>, disse Simone, ci fece entrare in auto e andò alla guida, il viaggio fu silenzioso tra noi ragazzi mentre le nostre mamme non facevano altro che parlare della loro infanzia.
Dopo 20 minuti circa arrivammo in quel grande ristorante scesi dall'auto e seguii gli altri, <ho prenotato a nome kaulitz> disse Simone e un cameriere ci portò in un tavolo, mi accodai e feci cenno a mio fratello di starmi accanto, ero ansiosa e la sua presenza mi faceva stare bene, era come un calmante umano per me, <bene ragazzi cosa ordinate?>, sfogliai un po il menù scelsi la specialità della casa, lo stesso anche james, mi iniziava a girare la testa, e non riuscivo a respirare bene, presi la mia borsa e decisi di andare al bagno, dalla mia borsa tirai fuori il mio ilanatore e lo aspirai un paio di volte, aprii il rubinetto mi sciaquai le mani e ritornai al tavolo, <l'hai usato un altra volta?>, era james che me lo chiedeva bisbigliando, sapeva che non mi piaceva parlarne davanti a tutti quindi bisbigliava, io annuì, <non lo sprecare, ci sono io>, james, è l'unico che mi fa calmare dall'ansia, e come una medicina per me, <non volevo dare scenata sta sera dove tu mi aiuti a respirare> dissi, subito dopo arrivò il cibo e iniziammo a mangiare.
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insieme - tom kaulitz
RomanceCapitolo 29 "Miriam" mi chiamò per poi avvicinarsi a me, "cosa vuoi?" dissi abbastanza fredda, "voglio parlarne" "di cosa?" chiesi, sapendo già la risposta "di noi" "non c'è nessuno noi tom, ho già chiuso con te" dissi, "ascoltami, io.. io ti amo...