addio josh

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Due settimane dopo...

Tom's pov

Il tempo passava e io non avevo più notizie di Miriam, invece sentivo bill chiamare loro due ogni notte prima di dormire, qualche volta mi faceva rimanere affinco a lui, per sentire la voce di Miriam, ma non potevo parlare, altrimenti chiudeva la chiamata.
<quindi, come va la il tempo?> chiese bill a Miriam
<una merda come sempre, non fa altro che piovere> rispose Miriam, dal tono di voce sembrava felice, perché non lo sono anche io?, posso avere qualunque donna hai miei piedi, ma io voglio solo lei, perché lei?,
<come.. come sta..tom?> i miei pensieri vennero interrotti da questa domanda, che mi lasciò stupito, bill non sapeva cosa rispondere, e mi guardò, <ehm.. ecco.. lui, lui sta bene> disse agitato, io uscii dalla stanza, un po felice, aveva chiesto di me.

Miriam's pov

<ehm.. ecco.. lui, lui sta bene> a questa riposta feci un sorriso spontaneo, <ad dire il vero, non tanto, non fa altro che pensare a te, è un po fastidioso> disse ridacchiando, <dovrebbe smetterla di pensarmi, io non ci cascherò un'altra volta> dissi, <lo so.>mi disse bill, <ricomincerà a fare il donnaiolo, bisogna solo aspettare>, <lo spero> risposi, ormai non volevo più parlare con tom, sono stata una scema a fidarmi di lui, non voglio soffrire di nuovo, non per colpa di un ragazzo.

Due mesi dopo...

Stavo tranquillamente cenando, tutti insieme come quasi ogni sera, dopo cena bill mi chiamò come sempre, parlavamo tranquillamente, ma sta volta non c'era james con me, perché era sotto la doccia, quindi parlai da sola con bill, <e quindi, pensavo di farmi una nuova acconciatura> continuò a dire, <sarebbe figo, basta che a te ti piaccia> dissi, <bill! È Miriam!?> sentii la voce di.. tom, cazzo non vorrà parlare con me, <si è lei> rispose lui, <bill io con lui non ci parlo!> dissi arrabbiata, <nono, tranquilla... Miriam! È successa una cosa> si intromise tom, nella chiamata, <tom non ti voglio parlare, vai via e lasciami con bill> dissi già nervosa, <ei!, tom ridammi il telefono!> questo era bill, che confusione, cosa staranno facendo, <Miriam, ascoltami, riguarda josh> disse, mi prese un colpo al cuore, ti prego non è quello che penso, <la madre mi ha chiamato, è a fin di vita, e vorrebbe vederci un ultima volta>,disse, le lacrime mi scesero sul viso, <passami bill> dissi seria, <ma Miriam>, <passami bill ho detto!>, urlai, lui non esito a ridare il telefono a bill, <cosa è successo Miriam?> disse bill, <domani sono da voi, una notte, dopo andrò via> dissi lui accettò, poi chiusi la chiamata, presi uno zaino, ci mesi dentro un paio di vestiti, lo spazzolino, la spazzola e dei trucchi, poi lo chiusi, scesi di sotto informai mia madre dell'accaduto, e lei mi disse che avrei preso il suo aereo privato per arrivare prima, così andai a dormire.

6:30 mi suonò la sveglia, mi cambiai, feci una colazione veloce presi la borsa e uscii di casa verso aereo, salii a bordo verso le 7:40, e partimmo verso Berlino.

10:15

Ero appena scesa dall'aereo, e presi un taxi per portarmi all'ospedale, non avevo intenzione di andare a casa dei kaulitz, non ancora, entrai all'ospedale, e corsi subito nella stanza, lo incontrai lì, incontrai tom, che giocava con josh con i lego, io mi avvicinai e aprii la porta della stanza attirando la loro attenzione, <Miriam!> urlò josh, <ciao, josh, mi sei mancato molto> dissi abbracciandolo, <anche voi> disse, poi entrò la madre, <grazie per essere qui, josh insisteva davvero tanto per vedervi> disse, <non c'è di che>,rispose tom, passai la giornata a parlare con josh, è un bambino così bello e divertente, ma con un destino orribile, si fece notte ma io volevo rimanere a dormire da lui, volevo passare tutto il tempo rimasto con lui, tom dopo le 22 andò a casa, invece io rimasi lì insieme a sua madre.

00:35

Mi svegliai, per delle parole sottili che si spargevano sul mio orecchio, <ti voglio bene Miriam> poi un suono stridolo continuò a suonare, aprii gli occhi, nella tabella dei battiti, non segnava più alcun movimento, <josh, svegliati, josh!> dissi movendolo, anche la madre si svegliò per i miei urli, e vedendo la scena andò a chiamare un medico, io in preda alle lacrime cercavo di svegliarlo, inutilmente, perché ormai se ne era andato via, per sempre.

1:40

Stavo tornando a casa, distrutta, in lacrime, appena arrivata andai a casa dei kaulitz, dove avrei dovuto dormire quella notte, suonai il campanello, e quello ad aprirmi fu tom, perfetto, proprio l'unica persona che non volevo vedere era davanti a me, lo spostai con la poca forza sul mio corpo,<se ne andato vero?> mi chiese, <si..> risposi con un tono di voce basso, mi dirisi nella mia cosiddetta camera, o almeno quella che sarebbe stata per sta notte e mi addormentai.

insieme - tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora