sotto le stelle

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Ero sveglia già da un pò, presi le pasticche e andai in cucina, latte cereali ed ero apposto, tutti noi ci siamo messi d'accordo per uscire a vedere la città, e così fecimo.
<dai james entriamo qui!> dissi trascinandolo verso un negozio di vestiti, <Miriam è il settimo negozio e siamo pieni di borse in mano> disse james io girai lo sguardo verso i ragazzi e li vidi con le borse in mano, <eh va bene, allora dove andiamo?> dissi, <vieni qui ci sono degli spettacoli> ci trascinò verso quell'ammucchio di persone.

Aprii la porta di casa e mi buttai sul divano esausta, i ragazzi posarono le mille buste pieni di miei vestiti, james e bill ci avevano costretto a visitare tutta la città a piedi, davvero stancante,tutti mi raggiunsero poco dopo, <chi prepara la cena?>, dissi, <io no!> dissero in coro, <ok ho capito faccio io> mi alzai e mi dirisi verso i fornelli, preparai la pizza e tutti a tavola per mangiare, tutti sazzi ci buttammo a letto.

<Miriam! Svegliati> qualcuno mi bisbigliò all'orecchio, <che vuoi... tom?> aprii gli occhi, <vestiti ti porto in un posto> disse, io presi il telefono, <ma sono le 3 di notte, sei pazzo> dissi, <fallo e basta, ti aspetto di sotto> disse poi uscì dalla stanza, mi cambiai velocemente e scesi, <sali> aveva affittato un motorino, ma era serio, senza pensarci salii e lui partì, dove mi starà portando, dopo 10 minuti di strada arrivammo, era una collina, davvero bella, <siediti qui> disse indicando il prato, <dovrebbe spuntare a momenti aspetta>, ad un certo punto vidi l'aurora boreale, <oh mio dio, è stupenda!> dissi indicandola, <lo so per questo ti ho portata qui>, sorrisi, la sua mano avvolgeva la mia spalla e rimanemmo così a guardare il celo, <perché hai voluto proprio portare me?> chiesi dopo qualche minuto, <te l'ho detto, io adoro le simpatiche> sorrisi per l'imbarazzo, <e forse anche perché vorrei avere qualcosa con te> disse sotto voce, ma in modo che io sentissi, <non sarà falice caro mio, io non mi metto col primo che passa> dissi e i nostri sguardi si incontrano, <lo so, per questo farò tutto il possibile per conquistarti>.

Tom's pov

La vidi sorridere a queste parole, forse avevo un minimo di possibilità dopo tutto, ma ogni santa volta che sono con lei, cambio completamente, ricevetti una chiamata, e risposi allontanandomi da Miriam, <kaulitz, ti vogliamo all'incontro di venerdì>
<non posso sono fuori città>
<sei serio, ora chi gioca al posto tuo?!>
<in realtà credo proprio di voler mollare>
<kaultz ti sei fumato il cervello!, stiamo iniziando a ricevere tante proposte e tanti soldi!>
<va bene, però partecipo venerdì prossimo quando sarò tornato>
<si può fare chiedo uno spostamento>
<e contro chi sarò?>
<mr.s >
<si dai si può fare è un novellino> dissi per poi chiudere la chiamata,
<chi era a quest'ora?> girai lo sguardo verso Miriam,
<nessuno di importante> risposi per poi sedermi affianco a lei.
Si sdraiò e io feci lo stesso, e cademmo in un sonno profondo sotto le stelle.

Miriam pov

Mi svegliai e vidi che c'era già un po di luce, e tom era affinco a me, che dormiva ancora, con quel faccino pulito e sorridente, presi il telefono e lo accesi, cazzo.. 13 chiamate perse da james, 5 da bill, che cazzo è successo. Richiamai subito mio fratello.
<Miriam! Alla buon'ora!>
<scusa james ma stavo dormendo>
<e dove se non sei in camera tua?>
<in un prato>
<e perché saresti in prato?>
<lunga storia, poi ti spiego>
<james! È Miriam?> sentii una seconda voce era quella di bill
<si è lei vieni> rispose mio fratello
<Miriam, dove sei?>
<ciao anche a te bill, io sono in un prato>
<ti prego dimmi che mio fratello e con te, sono preocupato e non mi risponde al telefono>
<si tranquillo, tom e con me>
<me lo passi due minuti?>
<vorrei ma in questo momento sta dormendo come un bambino>
<ah ok>
<Miriam!> e riecco mio fratello
<tornate a casa, ora>
<subito capo> dissi poi chiusi la chiamata, feci una foto a tom, poi lo svegliai, <HAAAAA TOM UN APEEE!> dissi urlando, lui si spaventò e si alzò di corsa, <dove?, Miriam dove?> disse spaventato, <scherzavo era solo per farti svegliare> dissi ridendo, lui per vendetta si buttò su di me e mi fece cadere, ma rotolammo su tutta la collina, atterrando sotto di lui, con gli sguardi incrociati, <ti puoi levare eh> dissi, <è se non volessi?>, <ti tiro un calcio sulle palle> dissi sorridendo, lui si staccò subito permettendomi di alzarmi, poi in chiacchiere raggiungeremmo la casa.

insieme - tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora