Capitolo 5

1.3K 45 0
                                    

LEXI

Quando sono arrivata al bancone dell'angolo bar per raggiungere Karol mi è preso un colpo. Non è possibile. Cole Smith.

<< Tu? >> esordisco.

<< E' un piacere anche per me rivederti, sirenetta >> dice sogghignando. Argh odio quella faccia da sbruffone che ha adesso.

<< Sirenetta?>> domanda uno dei suoi amici accanto a Karol, che nel frattempo non fa altro che sorridere divertita.

<< In realtà il mio nome è Lexi>> affermo.

<< A me piace di più sirenetta. Direi che ti dona alla perfezione>>

Mi volto verso di lui fulminandolo. Se le persone si potessero davvero fulminare con lo sguardo lui sarebbe già cotto a puntino. Ma il mio fastidio svanisce quando mi accorgo che mi sta fissando, anzi mi sta squadrando dalla testa ai piedi. Il modo in cui mi guarda mi fa sentire nervosa, perché mi fissa? Ho qualcosa fuori posto? Ma dal suo sguardo non direi... sembra quasi che gli piaccia quello che vede.

<< Beh a me non piace, quindi sei pregato di chiamarmi con il mio nome grazie>> concludo. Questa conversazione deve finire se non voglio ritrovarmi come un pomodoro. Quando sono in imbarazzo divento sempre rossa e non voglio che lui se ne accorga.
Mi avvicino a Karol per prendere il mio drink.

<< Avete presente l'amica di cui vi parlavo prima? Eccola qui. Lexi loro sono gli amici di Cole, ragazzi lei è la ragazza che non sopporta tanto Cole>> mi giro a guardarla con fare interrogativo.

<< Oh, qualcuno che la pensa come me >> risponde ridendo questo ragazzo biondino accanto a Karol. << A volte non si sopporta davvero>>

<< Come fai a stare con lui?>> gli domando.

<< Tanta ma tanta pazienza>> risponde ridendo.

<< A me hanno sempre detto che ne ho poca, ed in effetti sono costretta ad ammettere che è davvero così>> dico abbozzando un sorriso.

<< Non sono così terribile>> dice Cole guardando sia me sia il suo amico.

Io faccio un colpo di tosse. Quel colpo di tosse. Lui lo riconosce e mi guarda con fare interrogativo.

<< Avevo qualcosa che mi infastidiva la gola>>

<<Avanti sputa il rospo> mi incita.

<< No nulla, solo che dubito che tu non sia così terribile come dici>> bevo un altro po' del drink che mi ha ordinato Karol.

<< E perché mai? Eppure fino a qualche giorno fa io non sapevo neanche della tua esistenza>>

<< Sai le voci girano e sono riuscita a farmi un'idea su di te>>

<< E tu sei una che dà retta a quello che dice la gente? Ti facevo più intelligente Lexi>> il modo in cui enfatizza il mio nome mi fa venire i brividi alla schiena.

<< Oh non preoccuparti di quello.>> dico avvicinandomi a lui sempre con il mio drink in mano. << Ho visto con i miei occhi alcuni atteggiamenti che non mi sono piaciuti. Uno per esempio è la mensa. Devo ricordatelo io o puoi fare da solo?>> ricordo benissimo le risate dei suoi amici quando me ne sono andata. E anche lui, visto che quando ho menzionato l'episodio si è irrigidito.

<< Non sai come sono andate davvero le cose>> risponde.

<< E come sarebbero andate?>> gli chiedo gentilmente.

Una melodia perfettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora