Capitolo 30

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LEXI

Sono due giorni che non riesco a smettere di pensare a Cole. Due giorni che non riesco a smettere di pensare al nostro bacio. Cavolo, lo desideravo tanto dopo i primi tentativi falliti e posso dire che l'attesa ne è valsa assolutamente la pena. E' stato... fantastico. Ero completamente sotto sopra, in tutti i sensi. Durante il tragitto di ritorno non facevo che sorridere, altro che paralisi facciale di poche ore prima. Avrei voluto parlargli subito il giorno dopo, visto la fretta con cui me n'ero andata, ma ho pensato che fosse giusto che risolvesse prima la questione con John. Non volevo che rovinassero un'amicizia a causa mia, soprattutto per un qualcosa che non esiste. Ieri sera ho sentito sia John sia Cole ed entrambi mi hanno confermato che hanno chiarito. Ora sento che posso parlare con lui ed è per questo che gli ho mandato un messaggio stamattina in cui gli dicevo di vederci. Ma la risposta non è mai arrivata, facendomi così pensare che si fosse già pentito del bacio che mi ha dato. Ma ora sto correndo al mio dormitorio, perché mi ha scritto Karol dicendo che Cole è stato coinvolto in una rissa e lei l'ha portato da noi. Non mi ha voluto dire nient'altro e questo non fa altro che mettermi più ansia. Che cosa sarà successo? Sento un groppo in gola quando finalmente apro la porta della nostra stanza, ma non c'è nessuno.

<< Ehi? Dove siete? Karol?>> domando alzando la voce.

<< Siamo qui!>> sento la voce della mia amica provenire da camera mia. Senza pensarci due volte corro dentro.

Ma una volta arrivata alla porta, mi blocco di colpo. Sono seduti sul mio letto e Cole ha del sangue che gli esce dal naso insieme ad altri segni rossi che gli riempiono il viso. Faccio cadere la borsa a terra senza nemmeno accorgermene.

<< Che diamine è successo?>> domando portandomi la mano alla bocca.

<< Cole si è divertito a prendere a pugni quell'idiota di Dustin. E questo è il risultato>> risponde Karol mentre gli tampona il naso con una stoffa bagnata.

<< Ahi!>> si lamenta lui, al contatto con la stoffa fredda.

<< Ma...ma...>> non riesco a formulare una frase di senso compiuto. Sento una stretta allo stomaco vedendolo così.

<< Ora il signorino ti spiegherà tutto. Io devo andarmene, prenditene cura tu>> mi dice mentre mi passa la stoffa bagnata per poi aggiungere.

<< Per la cronaca, io avrei fatto anche peggio se fossi arrivata leggermente prima>> io la guardo confusa mentre la vedo prendere la sua borsa ed andare via.

Mi avvicino piano verso il letto per poi sedermi accanto a Cole. Avvicino la mano per tamponargli il naso, ma vado molto lentamente dato che quasi ho paura di fargli male se lo toccassi.

<< Ora penserai che sono un animale>> dice mentre sussulta dolorante.

<< No, non penso che tu lo sia>> dico mentre gli sorrido, o almeno credo di averlo fatto. << Ma cos'è che ti ha spinto a farlo?>>

Ora prendo un'altra stoffa bagnata che ha preparato Karol e la passo vicino al sopracciglio dove ha una bella striscia di sangue. Accidenti, guarda come l'ha ridotto.

<< Tu>> risponde con un filo di voce. Io mi fermo all'istante.

<< Cosa vuoi dire? Perché sarei io il motivo?>>

<< Vedi...>> mentre pensa a cosa dire lo vedo serrare i pugni. << Stavano facendo allusioni su di te... su di noi. Che facevi tanto la superiore ma poi ci sei cascata come tutte le altre... e altre cose che non voglio ripetere>>

Ecco che il nervoso si fa strada dentro di me. Stringo il copriletto tra le dita.

<< Sapevo che fossero dei coglioni ma... ma addirittura parlare di me così?! Non hanno il diritto di farlo! Non sanno neanche chi sono un altro po'!>> alzo leggermente la voce presa dalla rabbia.

Una melodia perfettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora