Capitolo 23

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LEXI

Non avrei mai pensato che sarei potuta andare in ansia per cantare davanti ad un pubblico. Invece mi è successo. E anche del tutto inaspettatamente, perché la mia tranquillità ha iniziato a vacillare quando ho messo piede in pizzeria. Credo sia stato quello il momento in cui mi sono resa conto di cosa stavo per fare. E tra tutte le persone che avrebbero potuto vedermi in quel momento di panico generale, mi ha vista Cole. In altre circostanze avrei messo la mano sul fuoco che tutta la scena l'avrebbe divertito e mi avrebbe punzecchiata. Invece non è successo, anzi, è riuscito in parte a tranquillizzarmi. Mi ha spronata a fare quello che mi piace senza farmi condizionare da quello che le persone avrebbero potuto dire o pensare, mi ha ricordato il nostro obiettivo come gruppo e soprattutto che non devo essere per forza perfetta in ogni piccola sfumatura dell'esibizione. Non so se sia un pregio o un difetto, ma per me è sempre stato fondamentale essere perfetta in quello che facevo, che fosse l'interpretazione di un brano, l'esecuzione di una coreografia o la melodia del pianoforte. Per me è sempre stato importante dimostrare il frutto del lavoro che facevo ogni giorno. Volevo dimostrare che posso avere un futuro in questo settore. Che tra tantissimi talenti, io ce l'avrei fatta. Per questo, per quanto mi lasciassi andare alle emozioni di quei momenti, rimanevo sempre concentrata sull'obiettivo. L'unico momento in cui mi sento libera di cantare e ballare senza pensare di dover fare tutto bene, è durante il flashmob. Per molte persone- come anche per Cole- i flashmob non hanno senso, ma invece ce l'hanno. Ti danno la possibilità di scrollarti di dosso il peso di essere sotto giudizio e ti invogliano a fare quello che ti piace divertendoti soltanto.
Ed è quello che ho fatto stasera. Mi sono lasciata andare completamente, divertendomi insieme ai ragazzi. E' stato pazzesco. Non ci sono altre parole per descrivere lo show che abbiamo fatto. Ho provato un'adrenalina diversa rispetto a quando mi esibisco come solista, questo perché l'ho condivisa con i ragazzi, diventati in poco tempo degli amici molto cari per me.
Il locale era gremito di ragazzi, e non solo, grazie a Ben che ha annunciato in anticipo la nostra esibizione. Abbiamo rotto il ghiaccio con i 5 Seconds of Summer e concluso con i Maroon 5. Abbiamo riscontrato successo, alle persone è piaciuto il nostro show e sembra abbiano accolto bene la mia entrata nella band.
Dopo la fine dello spettacolo, Simon è uscito con Alexia, mentre gli altri sono andati a bere qualcosa. Io invece sono rimasta al locale per dare una mano a Ben e agli altri. In fondo ho un intero turno da recuperare quindi meglio portarsi avanti. Prima di tornare al dormitorio faccio un salto a casa dei ragazzi per riprendere le mie cose. Quando entro in garage trovo John sul divano, con lo sguardo perso.

<< Ehi John>> lo saluto mentre mi avvicino.

<< Oh, ciao Lexi>> mi saluta senza guardarmi.

<< Sono passata a prendere i miei vestiti>>

<< Si, sono sulla poltrona>>

Mi avvicino di più, così da poterla prendere, ma decido di lasciarla ancora lì. Mi siedo accanto a lui.

<< Credevo fossi uscito con i ragazzi>>

<< Si ma non ero dell'umore adatto>>

<< Vuoi parlarne?>>

<< Non c'è molto da dire in realtà>> fa una pausa. << Avevo invitato una ragazza allo show ma non è venuta>> scrolla le spalle.

Sono sorpresa da questa sua confessione. Non perché sia strano che abbia invitato una ragazza ad uscire, ma perché non pensavo che una ragazza potesse dargli buca e soprattutto non avrei mai pensato di vederlo con lo sguardo vuoto per questo motivo.

<< Ti ha detto perché non è riuscita a venire?>>

<< No, ma ho saputo che è uscita con un altro ragazzo>>

Una melodia perfettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora