Capitolo 11

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COLE

E' stata una sorpresa scoprire che Lexi ha iniziato a lavorare da mio zio. Tra tutti i posti dove poteva lavorare ha scelto la nostra pizzeria. I più sentimentali diranno che c'entra il destino ma io non ci credo molto. Penso che se una cosa succede, succede e basta oppure siamo noi a far si che accadano, non perché abbiamo un futuro già scritto.
Dopo lo shock iniziale mi sono subito messo a mio agio, l'idea di averla lì mi divertiva. Inizialmente ha mandato la collega June ad occuparsi del nostro tavolo ma alla fine sono riuscito a farla uscire dalla cucina dove si era nascosta.
Era contenta? Assolutamente no.
L'ho infastidita? Assolutamente si.
L'avrò fatta andare avanti e indietro non so quante volte, e per cose banali: bicchieri, posate, menù, bibite e simili.Forse mi sono fatto prendere la mano lo ammetto, ma mi sono divertito troppo a vederla trattenersi dal mandarmi a quel paese, in fondo non ero un semplice cliente ma ero il nipote del suo capo e non poteva di certo farlo. Ma nonostante questo, credo che si sia trovata bene con noi, o meglio con i miei amici, perchè nei momenti dove non ci punzecchiavamo dialogava con loro e sembrava andarci d'accordo.
Oggi mi sono svegliato particolarmente di buon umore e qual è il modo migliore di continuare la giornata se non avvicinarsi a Karol e Lexi al loro tavolo? Vedere Lexi innervosirsi mi diverte e scommetto che dopo l'altra sera non abbia assolutamente voglia di vedermi.

<< Ei ragazze>> dico appena arrivo sedendomi di fronte a Lexi ed accanto a Karol.

<< Cole!>> mi saluta Karol con un abbraccio.

<< Come state?>> chiedo sorridendo.

<< Bene, fino ad un secondo fa>> mi risponde Lexi, ma non è acida, è...normale direi. Buon segno. E strano aggiungerei.

<< Sirenetta lo so che ti fa piacere che sono qui, non c'è bisogno di nasconderlo>>

<< Dentro di me sto facendo i salti di oggi per la tua presenza al mio tavolo>> dice sarcasticamente. Okay ecco,è tornata alla normalità.

<< Lo so che sei arrabbiata per l'altro giorno, mi dispiace>>

<< Ti dispiace? Ti sei divertito a prendermi per i fondelli tutto il tempo>>

<< Lo so, ma in fondo ti sei divertita anche tu. Hai anche riso, non me lo sono sognato>>

<< Lexi cara hai riso a Cole Smith?>> si intromette fintamente stupita Karol ed io mi trattengo da fare una risatina.

<< Ho riso grazie ai suoi amici, che per la cronaca, sono molto più simpatici di te> dice guardandomi.

<< Aja, questo è un affronto>> dico facendo il finto dispiaciuto toccando il petto. Lei ride.

Lexi sta ridendo.

Ora che mi soffermo a guardarla, quando ride le si formano delle fossette. Dio che sorriso. Gliel'ha mai detto nessuno che se sorridesse sempre così avrebbe tutti ai suoi piedi?

Cole sei venuto qui per divertirti a dare fastidio alla sirenetta non per incantarti davanti a lei.

<< Lexi mi ha detto che tu e i ragazzi avevate le audizioni dopo la chiusura del locale>>

Io annuisco. << Si ma non sono andate bene come previsto>>

<< Non avete trovato nessuno che vi intrigasse?>> domanda curiosa.

Io scuoto la testa. Dopo la cena abbiamo tenuto l'altra sessione di audizioni ed io e i ragazzi abbiamo discusso nuovamente. Il motivo? Non ho approvato nessuno. Ma a mia discolpa posso dire che rispetto alle sessioni scorse ho cercato di essere più tecnico possibile, ovviamente nel limite delle mie competenze, ma i ragazzi non mi hanno creduto. Dicono che lo sto facendo apposta perché non voglio un altro cantante, il che è vero non lo nascondo, ma sono obiettivo nei miei pareri.
Ne approfitto e racconto cosa è successo per sapere un loro parere, omettendo però il particolare di base.

Una melodia perfettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora