Una melodia perfetta

Capitolo 38

LEXI

Sono state settimane impegnative, le prove per lo show mi stanno mettendo a dura prova e le lezioni e il lavoro non aiutano. Mi sono ritrovata spesso ad essere nervosa e di conseguenza a prendermela con il mondo intero anche se non aveva colpe, ma bastavano soli cinque minuti con Cole e tutto lo stress si dissolveva.
Cole sta davvero mantenendo le promesse che mi ha fatto. Mi fa stare bene, mi fa sentire spensierata, felice. Mi fa sentire desiderata con un solo sguardo, una sola carezza. E soprattutto mi fa sentire amata. Amata davvero. Avevo dimenticato che sensazione facesse provare lo starsi accanto, il supportarsi, ridere insieme anche per le cose più stupide. Avevo dimenticato come ci si sentisse ad essere complici con una persona, a capirsi anche senza parlare, ai poteri che può esercitare un semplice abbraccio. Non sono mai stata molto affettuosa ma credo di essere sulla strada giusta per diventarlo. Di solito aspetto ancora che sia lui a farsi avanti, ma i suoi abbracci sono diventati quasi una dipendenza per me che mi ritrovo ad essere io ad avvicinarmi per prima.

"La mia fidanzata".

Quando Cole ha pronunciato queste parole il mio cuore ha fatto una piroetta. E' la prima volta che abbiamo detto ufficialmente di essere una coppia e questo l'ha reso più reale di quanto già non fosse.
Mi ha fatto tenerezza vederlo incerto se comunicarlo o meno, questo perché sapeva che volevo andarci con calma, senza correre, e presentarmi subito a suo fratello non rientrava a pieno nella mia idea di andarci piano. Ma sono felice che sia successo ora, perché vedere Cole così contento nel farlo, ne è valsa assolutamente la pena.
Mi è capitato di vedere i suoi occhi luccicare, ma mai così intensamente. In quel momento, intorno a sé aveva alcune delle persone più importanti per lui, i suoi migliori amici, suo zio e soprattutto suo fratello. Quando Carter è entrato in pizzeria, facendo il suo ingresso inaspettato, per poco Cole non è sobbalzato per la sorpresa finendo a terra. Per quello che mi disse tempo fa, ho intuito che tra loro ci fosse qualche sassolino nella scarpa, ma il bene immenso che si vogliono è tangibile.
Guardo fuori dal finestrino e mi soffermo ad osservare il cielo ricco di stelle che c'è stasera. Ed è un bene, visto il silenzio che è piombato in auto, anzi, credo che se abbiamo detto qualche parola dall'inizio del tragitto è anche tanto.
All'inizio credevo che fosse la mia presenza a questa cena a turbarlo, dato che ho notato come si fosse irrigidito di fronte all'invito di suo fratello. Ma poi ho scoperto di non c'entrare nulla, o meglio, c'entra una mia possibile reazione a quello che avrei scoperto da lì a poche ore. Ma fortunatamente Simon ha giocato d'anticipo raccontandomi tutto, pensando fosse più semplice per me e anche per Cole, dato che si vergognava a dirmelo. Ed è stata un'ottima idea, visto la rabbia che ho provato mista al dispiacere. Probabilmente avrei detto qualcosa di stupido invece così ho avuto tempo per metabolizzare.

<< Siamo arrivati>> mi avvisa Cole ed io sposto lo sguardo dal mio finestrino al suo, mentre parcheggia l'auto in uno dei posti liberi.

Dall'esterno, il ristorante sembra davvero tanto elegante, credo di aver fatto bene ad indossare il tubino nero di Karol.

Cole spegne il motore, ancora lo sguardo fisso davanti a sé. Poi fa un sospiro e finalmente mi guarda.

<<Pronta?>>

Annuisco. << Si, agitata, ma pronta>>

Lui mi stringe una mano con la sua.

<< Andrà tutto bene, mio fratello ti adorerà sicuramente>>

<< Cosa c'è che non va?>> domando.

Cole distoglie lo sguardo.

<< C'è una cosa che devo dirti>> avverto un certo disagio nella sua voce, forse dovrei rendergli la cosa più facile? Dirglielo subito che so già quello che cerca di dirmi?