Capitolo 55

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LEXI

Era dalla sera in pizzeria che io e Cole non ci vedevamo. Ci siamo tenuti in contatto tramite chiamate e soprattutto tramite messaggi, ma il nostro leggero distacco l'uno dall'altra era percepibile anche dallo schermo del cellulare.
In quei due giorni non avevamo toccato l'argomento band. Io volevo che lo facesse lui, avrei voluto che si rendesse conto che forse non avrebbe dovuto andare via così. Che nonostante gli dispiacesse la mia scelta, mi avrebbe appoggiata, avrebbe capito le mie motivazioni o che almeno ci avrebbe provato. Ma non è accaduto. Ha preferito fare come se non fosse successo niente ed io l'ho assecondato, nascondendo quanto in realtà mi faccia male saperlo lontano da me.
Ma quando ho saputo di Carter non ci ho pensato due volte a raggiungerlo. Se non avessi avuto lezione con la Dallas, sarei corsa seduta stante, ma non ho potuto, così dopo una quarantina di minuti mi sono presentata a casa dei ragazzi.
Non ho pensato a quello che sarebbe potuto succedere, se ci fosse stato imbarazzo o disagio o qualsiasi altra emozione. Volevo solo sapere come stesse e soprattutto volevo vederlo. Con le parole siamo tutti bravi ed io sapevo che probabilmente mi avrebbe detto una bugia.
E forse facevo meglio a farmela dire, sarebbe stata meno dolorosa di quello che è successo una volta che mi sono presentata lì.
Cole ha insinuato che avessi spifferato io la verità a Carter. Lui dice che è stata un'idea durata solo qualche istante, che non lo pensava davvero, come se questa fosse una giustificazione poi.
Non mi interessa se è stato di qualche secondo o meno, l'ha pensato. Mi ha creduta capace di fare una cosa simile, di essere una stronza a livelli stratosferici e questo vuol dire che forse non mi conosce così bene.
Inutile dire che da lì abbiamo discusso, io ho messo in mezzo Nicole senza preoccuparmi della presenza dei ragazzi, i quali però si sono intromessi- chi più chi meno- e Cole ha iniziato una discussione con John ma che io ho interrotto perché sono scattata senza pensarci troppo su.
Sono state settimane toste, da quando ho scoperto dei messaggi le cose sono andate sempre peggio. Karol è finita all'ospedale per giorni, ho il peso dello show sulle spalle e per questo ho dovuto lasciare la band che mi ha portato ad un altro allontanamento da Cole. E quando ieri abbiamo discusso ancora, io sono scoppiata. Sentire quelle insinuazioni sono state come uno schiaffo in pieno volto. Uno shock durato secondi interminabili.
E ho chiesto una pausa.

Una pausa.

Di certo non mi sarei aspettata che sarebbe andata a finire così.
Ma cazzo, ero arrabbiata. Ero stanca. Ero ferita. Ero stressata. Ero piena.
Volevo solo avere una tregua da tutto ciò che mi occupava la mente. Avevo bisogno di un po' di tranquillità e di serenità che da un po' di tempo a questa parte mi avevano abbandonata.
Non potevo allontanarmi dallo show e quindi l'ho fatto con Cole. E' stata una cosa istintiva, non avevo riflettuto sulle mie parole prima di dirle ma pensandoci ora, a distanza di ventiquattro ore dall'accaduto, credo davvero che per noi questa sia la scelta più giusta.
Le cose non stavano prendendo una bella piega.
Le nostre questioni personali stavano avendo la meglio sulla relazione, siamo entrambi stressati e suscettibili e sono sicura che le cose non sarebbero finite bene. Avremmo continuato a discutere, ad incolparci di qualunque cosa, a non capirci l'un l'altra e ci saremmo lasciati perdendo ogni rapporto. Ed io volevo evitare una situazione del genere, ho pensato che prendendoci del tempo per noi, saremmo potuti tornare più uniti di prima.
Lui deve risolvere il casino con la sua famiglia ed io devo rimanere concentrata sul mio obiettivo, ovvero lo spettacolo.
Credevo che prendendo questa decisione sarei riuscita a concentrami, ad avere meno la testa tra le nuvole, che avrei smesso di pensare a lui, alle nostre discussioni e alla nostra situazione, invece sono più distratta di prima.
Non riesco a non pensare ai suoi occhi lucidi, alla sua voce incrinata, alla rigidità del suo corpo. Ha cercato di farmi cambiare idea ed ammetto che arrivata alla soglia di casa, avevo tentennato, credendo stessi facendo una pazzia, ma poi sono andata dritta per la mia strada.
Ma accidenti se non fa male.

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