Lettera anonima

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Le settimane passavano, segnate dalla dolcezza dei momenti trascorsi insieme per Clarke e Lexa. Non c'era nulla che potesse oscurare la gioia che provavano nel trovarsi l'una accanto all'altra, nella loro intimità condivisa e nel sostegno reciproco. Clarke si sentiva amata e accettata come non aveva mai sperimentato prima, e Lexa era la sua ancora di stabilità in un mondo che ancora faticava ad accettare l'amore libero da pregiudizi.Nonostante tutto, Clarke non si sentiva ancora pronta ad affrontare la conversazione con i suoi genitori. Lexa rispettava la sua decisione, capendo quanto fosse importante per Clarke fare questo passo quando si sentisse pronta. La loro relazione era un segreto condiviso, un tesoro che proteggevano insieme.
Clarke tornò a casa dopo un pomeriggio passato con Lexa, sperando di trovare un momento di tranquillità per studiare. Ma quando entrò nella sua camera, fu accolta da una scena diversa da quella che aveva immaginato.Sua madre, Abby, entrò nella stanza con un'aria che non lasciava spazio a dubbi. Con un'espressione seria, sbatté una busta sulla scrivania di Clarke.
"Aprila." ordinò, la voce tagliente.Clarke prese la busta con mani tremanti e aprì lentamente il suo contenuto. Quando vide la foto di lei e Lexa, scattata in un momento di intimità nella camera di Lexa, il suo cuore si strinse. Le parole scritte dietro la foto erano come un pugno nello stomaco.

'Tua figlia non è la santa che si dimostra, occhio alla gente che frequenta :)'

La tensione nella stanza era palpabile mentre Abby guardava fisso Clarke, il suo sguardo rigido e accusatorio. Clarke cercò di trovare una scusa, ma le parole morirono sulle sue labbra.
"Spiegati, Clarke." disse Abby con voce bassa, ma carica di autorità.
"Cosa significa questa foto?" Clarke sentiva il panico crescere dentro di lei. Le parole si intrecciavano in un groviglio di scuse incoerenti, ma non c'era nessuna giustificazione che potesse cancellare ciò che la foto mostrava.Le parole di Abby si fecero più dure, pronunciate con un tono che Clarke non le aveva mai sentite usare prima.
"Non posso credere che tu possa portare questo tipo di comportamento nella nostra casa, Clarke. Questo non è ciò che ti abbiamo insegnato." La situazione degenerò rapidamente, con parole pesanti lanciate da entrambe le parti. Alla fine, Abby disse qualcosa che Clarke non avrebbe mai immaginato di sentire dalla sua bocca.
"Se non riesci ad accettare le regole di questa casa, forse è meglio che tu te ne vada." sua madre asserì senza pensarci una volta di troppo,le labbra serrate dalla rabbia e il disgusto mentre guardava sua figlia.Lasciò poi la stanza di Clarke sbattendo la porta.
Clarke si sentì come se avesse ricevuto un pugno dritto nello stomaco. Il suo mondo stava crollando intorno a lei. Con mano tremante, preparò uno zaino con pochi vestiti e alcuni oggetti personali che aveva bisogno di portare con sé.Le lacrime scendevano silenziosamente lungo le sue guance mentre terminava il suo zaino. Quando ebbe finito, guardò intorno alla sua stanza, cercando di trattenere il dolore che minacciava di travolgerla.Con uno sguardo deciso, si girò verso la porta e lasciò la sua casa, portando con sé solo uno zaino pieno di vestiti e il cuore spezzato. Nonostante tutto, Clarke sapeva che doveva essere fedele a se stessa, anche se ciò significava affrontare il mondo da sola.

Clarke si diresse a passo deciso verso casa di Lexa, l'unico luogo in cui si sentiva davvero al sicuro. Bussò alla porta con gli occhi ancora gonfi e rossi per le lacrime, ma fu la mamma di Lexa ad aprirle. Becca la guardò con preoccupazione.
"Clarke, tesoro, cosa è successo?" Clarke esitò per un momento, ma poi cedette al bisogno di condividere il suo dolore.
"Mia madre... ha scoperto tutto. Ha visto una foto di me e Lexa e... è andata completamente fuori di testa" Becca la guardò con occhi compassionevoli e le prese delicatamente una mano.
"Vieni dentro, tesoro. Parleremo di tutto" Clarke entrò, ma il suo cuore pesava come un macigno. Becca la avvertì che Lexa non era in casa, ma si trovava da Costia a studiare per un esame. Clarke annuì, anche se la notizia non la riempiva di gioia. Si sforzò di nascondere la sua espressione e seguì Becca all'interno.Becca la fece sedere nel soggiorno accogliente e preparò una tazza di tè. Mentre il vapore saliva dalla tazza, Becca si sedette accanto a Clarke.
"Clarke, voglio che tu sappia che sei sempre benvenuta qui. Se hai bisogno di un posto in cui stare, sei a casa tua" Clarke si sentì commuovere dalle parole gentili di Becca.
"Grazie.." sussurrò con gli occhi lucidi.
"Mi sento così persa in questo momento." Becca le strinse la mano con affetto.
"Ti capisco, tesoro. Non preoccuparti, si risolverà tutto" Clarke voleva crederci, ma il timore e la tristezza che si agitavano dentro di lei erano difficili da ignorare. Tuttavia, sapeva di essere al sicuro e accolta in quella casa, e quel pensiero la aiutò a sentirsi un po' meno sola in quel momento di buio.

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