Incursione

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Le luci del salotto erano spente, ma la luce della luna filtrava attraverso le tende, gettando un bagliore argenteo sul pavimento. Il silenzio della notte venne infranto solo dal leggero respiro di Clarke, addormentata placidamente.Un rumore proveniente dal salotto echeggiò nell'aria, scuotendo Lexa dal suo sonno. I suoi occhi si aprirono di scatto, focalizzandosi istintivamente sulla fonte del disturbo. Determinata a non svegliare Clarke, Lexa si arrampicò fuori dal letto con la mazza da baseball presa in mano.Scendendo le scale con passi silenziosi, Lexa percepì i rumori diventare più distinti e inquietanti. Nel buio del salotto, scorse una figura incappucciata, muoversi con una strana determinazione. L'adrenalina la scosse, ma il coraggio la tenne in piedi.

"Stai fermo!" gridò Lexa contro l'uomo incappucciato.
Le sue dita stringevano la mazza con forza, pronta a difendersi. La figura incappucciata si mosse con una certa determinazione, ignorando le minacce implacabili di Lexa.
"Chi sei?" chiese lei, cercando di mascherare l'ansia nella sua voce.L'anonimo rimase in silenzio, ma un sinistro sorriso sembrava danzare nell'ombra del cappuccio. Lexa sentì il suo cuore battere forte nel petto.
"Ti ho detto di non avvicinarti!" avvertì ancora, cercando di mantenere la calma.La figura si mosse ancora, questa volta con un movimento repentino. Prima che Lexa potesse reagire, le strappò via la mazza con un movimento deciso. Lexa rimase senza parole, gli occhi spalancati di sorpresa. L'anonimo l'aveva colta alla sprovvista. Uno sguardo di puro terrore si scambiò tra loro, prima che la tensione esplodesse in un violento scontro.
Nel frattempo Clarke, svegliata dal tumulto,scese di corsa le scale, gli occhi allarmati.
"Lexa!" chiamò, la sua voce carica di preoccupazione. Non appena vide la scena, afferrò il telefono e compì il gesto più ragionevole: chiamare la polizia.

Nel frattempo, Lexa e l'anonimo erano invischiati in un balletto pericoloso.
"Che cosa vuoi da noi?" chiese Lexa, la sua voce tagliente. L'anonimo rimase in silenzio, la sua presenza avvolta in un misterioso segreto.Clarke parlava rapidamente con l'operatrice al telefono, descrivendo la situazione con un mix di ansia e determinazione.
"Siamo in pericolo, per favore, mandate qualcuno qui il più velocemente possibile!" supplicò.
L'aria si riempì del suono stridulo del telefono, mentre Lexa e l'intruso si misuravano in una danza pericolosa. L'anonimo, forse spaventato dall'imminente arrivo della polizia, si sfilò e svanì nel buio della notte, lasciando dietro di sé solo l'eco del suo passaggio furtivo.
Gli occhi di Lexa erano ancora pieni di adrenalina mentre afferrava il telefono. Il suo cuore martellava nel petto, ma l'ansia svanì lentamente quando sentì la voce rassicurante dell'operatrice dall'altro capo della linea.

Poco dopo, le luci lampeggianti della pattuglia illuminarono la notte. Gli agenti si precipitarono dentro la casa, armati di domande e richieste di spiegazioni.
"Chi era quello? Cosa stava cercando?" chiedevano in coro.
Lexa e Clarke cercarono di rispondere il meglio possibile, ma la sensazione di vulnerabilità era ancora palpabile.
"Dobbiamo fare qualcosa." disse Lexa a bassa voce, il suo sguardo determinato. Clarke annuì, stringendo la mano di Lexa con forza. Avevano bisogno di trovare un modo per mettere fine a questa minaccia una volta per tutte.
Indra avanzava con passo deciso, scrutando ogni angolo della casa in cerca di qualsiasi traccia che potesse condurla all'anonimo. Ogni passo e ogni movimento veniva seguito con precisione, come se si trovasse in un intricato gioco di scacchi. Aveva già visto abbastanza di queste situazioni da sapere che l'importanza dei dettagli era cruciale.

Nel frattempo, Lexa si era avvicinata a Clarke, cercando di alleviare la tensione che si era accumulata nell'aria.
"Andrà tutto bene, Clarke.." mormorò, cercando di darle un sorriso rassicurante. Clarke annuì, gli occhi ancora pieni di preoccupazione.Dalla finestra, un agente richiamò l'attenzione di Indra. Aveva trovato un'importante traccia. Un'impronta di fango ben definita sul pavimento, come una firma lasciata dall'anonimo. Indra si chinò per osservarla attentamente, gli occhi scintillanti di determinazione.L'agente accanto a lei fece un cenno affermativo.
"Dovremmo farla analizzare. Potrebbe fornirci delle indicazioni sul sospettato."
Indra ricevette finalmente una relazione preliminare.
"Sembra che il sospettato potrebbe essere un giovane di circa 18 anni" spiegò, mettendo in rilievo i dettagli dell'impronta.
"Piuttosto robusto e alto, considerando la grandezza dell'impronta."

Lexa e Clarke erano state tenute in un angolo, ancora sotto shock per l'incidente. Indra si avvicinò a loro, cercando di trasmettere un senso di sicurezza.
"Abbiamo raccolto alcune prove promettenti" disse con voce ferma.
"Ma ora dovrete trovare un posto sicuro dove stare. Non sappiamo cosa potrebbe fare l'anonimo dopo questa incursione."
Lexa stringeva la mano di Clarke con affetto, determinata a proteggerla.
"Andremo a casa di Raven.." annunciò con determinazione.
"Sarà sicuro lì." Indra annuì con approvazione.
"Fate quel che dovete per rimanere al sicuro. Ci stiamo impegnando al massimo per risolvere questa situazione." Con quella promessa, Lexa e Clarke si diressero verso l'esterno, con il cuore pieno di preoccupazione ma determinate a sconfiggere questa minaccia che ora aveva invaso le loro vite.

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Mancano solo 2 capitoli alla fine :)
Idee su chi possa essere?

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