La scoperta

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Dopo giorni di tensione e incertezza, la pioggia battente sulle finestre sembrava rispecchiare lo stato d'animo di Clarke. Le lacrime, mescolate con l'acqua che scivolava lungo il vetro, sembravano lavare via parte della confusione che aveva avvolto la sua mente. Era stata una settimana travagliata, fatta di urla, pianti e decisioni affrettate.Raven, la migliore amica di Clarke, era lì per sostenerla. Aveva fatto di tutto per farle capire che la verità era diversa da ciò che sembrava, ma la paura e il senso di tradimento avevano tenuto Clarke a distanza da Lexa. Finché non aveva fatto una scoperta cruciale.

Raven osservò intensamente il suo schermo, mentre ingrandiva e zoomava sulla foto incriminata. Le sue dita danzavano sul touchpad con determinazione, fino a quando finalmente vide quello che cercava. Un dettaglio, apparentemente insignificante, ma che poteva cambiare tutto.
Ora, di fronte allo schermo del computer di Raven, Clarke fissava il dettaglio che poteva cambiare tutto. Era come se la luce dell'illuminazione sullo sfondo della foto non coincidesse con il resto della scena. Una rivelazione che faceva vacillare tutte le sue certezze.
"Clarke, guarda qui" disse Raven, con il fiato sospeso.
"Vedi questa parte dello sfondo? È come se... come se qualcuno ci avesse messo qualcosa dopo, come un ritaglio mal fatto" Clarke si avvicinò, gli occhi ancora gonfi dalle lacrime e lo sguardo incollato allo schermo. Osservò attentamente il dettaglio indicato da Raven. Era come se una luce diversa colpisse quella zona, creando un'ombra sospetta.
"Oh mio Dio" sussurrò Clarke, la realizzazione colpendola come un pugno nello stomaco. "Questa foto è stata manipolata." Raven annuì, il viso serio.
"Esattamente. Qualcuno ha voluto creare questa situazione. E ora devi andare da Lexa e dirle la verità" Clarke annuì, sentendosi una stupida per non aver creduto alla sua fidanzata sin dall'inizio. Lexa era l'ultima persona che avrebbe mai fatto una cosa del genere. Senza perdere altro tempo, si diresse verso la porta, pronta a correre da Lexa.
"Clarke.." disse Raven dietro di lei.
"Assicurati di farle sapere quanto ti dispiaccia e quanto la ami. Lei ha passato giorni terribili a cercare di farti capire." Clarke annuì, gli occhi lucidi di gratitudine.
"Lo farò. Grazie, Raven"

Quando Clarke arrivò finalmente da Lexa, la trovò seduta sul divano, gli occhi fissi sul telefono che non smetteva di squillare. Appena Lexa la vide, i suoi occhi si riempirono di speranza e preoccupazione.
"Clarke, finalmente" disse Lexa, alzandosi in piedi.
"Per favore, ascoltami.Io non-" iniziò subito la mora.Clarke la interruppe con un abbraccio intenso, stringendola forte.
"Lexa, sono così dispiaciuta. Non avrei mai dovuto dubitare di te."
Le lacrime scorrevano sulle guance di entrambe, ma stavolta erano lacrime di sollievo e di riconciliazione. Clarke si tirò leggermente indietro per guardare negli occhi di Lexa.
"Mi dispiace, Lexa. Ti amo, e non dovrei mai aver messo in dubbio la tua sincerità."
Lexa la abbracciò di nuovo, con la stessa forza.
"Mi ami?" chiese Lexa stupita dalle parole della bionda,ma allo stesso tempo sentendosi al settimo cielo.Clarke sorrise annuendo,mentre le prendeva il viso tra le mani.
"Ti amo" disse la bionda quasi in un sussurro,incatenando i suoi occhi blu in quelli verdi di Lexa.
"Ti amo anche io"
Senza dire un'altra parola, si abbracciarono con forza, come se volessero fondersi l'una nell'altra. Le braccia di Lexa la avvolsero con dolcezza, proteggendola dal mondo esterno.
"Clarke" mormorò Lexa, il respiro caldo sul collo di Clarke.
"Mi sei mancata.."
Clarke sollevò lo sguardo verso di lei, e nei suoi occhi verdi vide tutto l'amore e la comprensione che aveva temuto di perdere. Si avvicinarono lentamente, come se il tempo si fosse fermato, e poi le loro labbra si unirono in un bacio appassionato e pieno di significato.

Le labbra di Lexa erano morbide e calde contro le sue, e ogni contatto sembrava mandare una scarica di energia attraverso il suo corpo. Clarke si aggrappò a Lexa come se la sua vita dipendesse da quel momento, le mani che si muovevano con desiderio e affetto.
Lexa la sollevò dal pavimento e la portò verso la camera da letto, senza mai staccare le labbra dalle sue. Si distesero sul letto, ancora avvinghiate l'una all'altra, e lì trovarono rifugio l'una nelle braccia dell'altra.Quel bacio era un rinnovarsi di promesse e di amore, un modo per dimostrarsi reciprocamente che nulla avrebbe potuto mai spezzarle. Le lacrime di Clarke si mischiarono con i sospiri di felicità mentre si perdevano in quell'abbraccio appassionato.Quando si separarono, i loro occhi si trovarono ancora una volta, con un'intensità che sapeva di eternità. Non c'erano bisogno di parole. Quel bacio aveva detto tutto ciò che serviva dire. Avevano superato la tempesta, più forti che mai.

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