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Kendo venne portata via, non capiva dove, ma era lontano.

Quando scese dall'elicottero, gli fecero un iniezione nel braccio, e tutto si fece buio.

Si risvegliò in un letto a baldacchino color verde acquamarina, con dei ricami argentati.

Su una poltrona dello stesso colore sedeva il padre, che la accolse con un calice di vino bianco.

"Ben svegliata, Kendo" disse, sorridendo.

La ragazza si sedette sul letto, osservando il tramonto dalla finestra tra le tende tirate.

"Sai, ho grandi piani per te!" Esclamò l'uomo, affiancandosi allo specchio sfarzoso sopra un antico mobile d'ebano.

Sembrava una casa vecchia e antica, ma ben mantenuta.

"Cosa intendi?" Chiese con un tremito la ragazza.

"Beh, giusto per cominciare, potresti dimenticarti di quel Monoma..." Marcò sprezzante quel nome, facendo sussultare la ragazza.

Si ricordò del bacio che gli aveva lasciato.

Era come se fosse il primo, ma aveva un che di familiare.

"Perché dovrei"

Lui si girò.

"Il tuo compito, da brava Omega, è sposarti e mettere su famiglia! Ho già invitato qui colui con cui ti sposerai" disse, sorseggiando il vino.

Lei strabuzzò gli occhi.

"Cos- NO, IO NON-" cercò di parlare, ma lui la interruppe.

"Stai zitta"

L'uomo fece per uscire.

"Sono io che comando qui"

Dopodiché uscì, richiudendo a chiave la porta dietro di se.

Lei rimase li a fissare la stanza, non c'erano modi per uscire.

La finestra era aperta, ma era troppo in alto, forse il 5° piano o più.

Se fosse scappata, avrebbero ucciso tutti gli altri. E Monoma...

Si sedette sul letto, addormentandosi poco dopo.

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Izuku intanto era tornato a casa.

Per tutto il viaggio in auto era stato in silenzio a guardare fuori dal finestrino, mentre Bakugo lo scrutava preoccupato.

Appena arrivati, si era buttato sul divano in silenzio, senza emettere un suono.

I suoi feromoni erano scomparsi.

"Ehy piccolo..." Bakugo si avvicinò, massaggiandogli la schiena.

Non ottenne nessuna risposta.

Guardò la casa vuota. Aveva chiesto a quei deficienti dei suoi amici di andarsene per un po', e la casa aveva un che di spettrale.

Guardò il cavalletto appoggiato al muro della sala.

Con la nascita del bambino, Izuku non era tornato a scuola, e aveva abbandonato gli studi dopo aver denunciato i suoi bulli.

"Ti va di dipingere un po' con me?" Chiese cauto. Il verde scrollò le spalle.

"Lo prendo come un si!" Bakugo lo prese in braccio, facendolo sedere sulle sue gambe.

Prese il cavalletto e tutti i colori e pennelli, per poi appoggiarci sopra una tela molto più grande delle altre.

Izuku prese svogliatamente un pennello, ma il braccio ricadde moscio sulle cosce.

Bakugo allora alzò l'indice intingendolo nell'arancione.

"Questo sono io" disse, disegnando un stick man arancione con una faccia burbera stilizzata.

Prese del verde chiaro.

"E questo sei tu" disegnò un altro omino, ma con una faccia sorridente.

"Tu ora sei molto triste" con il mignolo fece delle lacrime sul volto dell'omino verde.

"Però io ho un idea!" Fece una lampadina sulla testa del suo omino.

"Noi facciano l'amore..." Disse, facendo un cuore rosso tra loro due.

"E facciamo un altro cucciolo" disse, disegnando un omino azzurro più piccolo.

Prese della pittura verde e voltò la testa dell'Omega.

Gli colorò il naso e fece delle linee sulle guance (come i "baffi" di Naruto)

Izuku fece un piccolo sorriso, e con la pittura arancione fece due grandi baffi all'alpha biondo.

"Sono sexy anche con i baffi, mh~" disse, dando un bacio a stampo sulle labbra del verde.

"Kacchan..." Mormorò, sorridendo un po'.

"Izuku... Ricominciamo da capo.
Quando quel bastardo tornerà, gli faremo il culo" disse trascinando Izuku sul suo petto, sdraiandosi e tirando su di loro una coperta.

[Ricordate che dal rapimento di Izuku (fine settembre) sono passati cinque mesi e mezzo, quindi è metà marzo]

"Kacchan...ti amo..." Mormorò Izuku sul petto del maggiore, rannicchiandosi.

Lui gli smosse i capelli.

"Anche io..." Mormorò, prima di addormentarsi cullato dai deboli feromoni del verde.

Quando si svegliò, era tarda sera.

Scrollò piano Izuku, svegliandolo.

"Zuku, devo metterti questa crema..." Mormorò.

Il verde con la coda dell'occhio lesse le istruzioni, e arrossii un po'.

Si sdraiò, aprendo leggermente le gambe.

Il biondo gli alzò di poco i pantaloni e l'intimo, per notare quanto fosse rossa la sua apertura.

Velocemente, diede un bacio sulla coscia, per poi prendere un po' di quella poltiglia biancastra.

La spalmò, lentamente.

"K-kacchan... Fa male..." Gemette il minore.

Bakugo gli ritirò su i pantaloni, prendendolo in braccio. "Finito, ora si mangia" disse, dandogli un buffetto sul naso.

Si avvicinò ai fornelli, cominciando a cucinare velocemente qualcosa.

"Gli altri dove sono?" Chiese il verde.

"Gli ho detto che avevamo bisogno di un po' di tempo. Sono tutti dalla ragazza di Jiro" rispose friggendo del pollo panato.

"Ah..." mormorò Izuku, sedendosi su una sedia della cucina.

Bakugo si girò. "Ho delle sorprese per te, piccolo..." disse.

All'Omega gli si illuminarono gli occhi.

L'alpha sorrise leggermente, poggiandogli davanti una ciotola di riso al curry.

"Ma dovrai aspettare domani" aggiunse.






*Hey come va? Sono un po' occupato... quindi i capitoli forse usciranno un po' lentamente*

✓Sugar Daddy - Bakudeku Omegaverse IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora