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"Izuku, io... non ti avevo marchiato?"

Il verde si bloccó, con la tazza ad un soffio dalle labbra.

"No...Con tutto quello che é successo...E durante i momenti volevi il mio consenso..."

Il biondo spinse indietro la sedia, alzandosi. Si fermó davanti ad un vaso, sfilando piano un fiore dai colori sgargianti, rosso e arancione. Prese piano la mano del minore, facendogli alzare lo sguardo.

Gli incastró il fiore tra i ciuffi verdi, guardandolo. "Stasera potró marchiarti?"

Un intenso rossore si estese sul volto di Izuku, che annuii piano, imbarazzato.

Con un piccolo sorrisetto, il biondo si risedette.

×🌵×

La giornata proseguí con calma. Dopo la colazione, andarono in una cartoleria, e se avessi fatto una camminata nel centro commerciale avresti visto Izuku correre emozionato scorrendo le vetrine, e dietro Katsuki con ben tre buste di tele, colori, pennelli, matite...

Per pranzo, si fermarono sempre al centro commerciale, seduti sulla fontana a mangiucchiare delle palline di riso fritte, per poi tornare a casa sfiniti.

Subito, Bakugo si fiondó sulle labbra del minore, ma quest'ultimo si scostó violentemente.

"Zuku?"chiese, avvicinandosi. Il verde si raggomitoló su un lato del divano, stringendo le gambe al petto.

"Ka-kacchan, scusami...i-io non..."

L'alpha si avvicinó, abbracciandolo da dietro. "Stai tranquillo...Ora dormi"

Detto questo, l'omega si addormentó. Approfittando del suo sonno pesante, il biondo gli medicó tutte le ferite e lo portó a letto, per poi addormentarsi anche lui.

×🌵×

Intanto, Monoma era uscito di casa di fretta e senza dare spiegazioni a nessuno.

Nel cappotto nero, stringeva una pistola, per ogni evenienza. Sarebbe servita.

Si diresse verso la sua auto, mettendo subito in moto, e dirigendosi fuori cittá, in quella villa che tanto gli aveva rovinato la vita.

Quando arrivó, la polizia era ormai sparita, e rimanevano soltando le striscie gialle e nere appese qua e la.

Tiró fuori la pistola, dirigendosi piano verso l'angolo della casa dove nessuno aveva guardato eccetto lui.

Si abbassó, sfiorando il tessuto. La manica di una giacca, di colore blu scuro. La manica della giacca di Kendo.

La infiló in tasca, dirigendosi verso la porta principale.

Ormai il pomeriggio stava svanendo, e un venticello freddo si era alzato.

"Sapevo saresti venuto qui"

Si voltó lentamente.

"Cosa ci fai qui? Non eri in viaggio? A divertirti con il tuo compagno?"

L'uomo sorrise. "Hahaha, hai ragione, sarei dovuto essere a Ibiza con un coctail tra le mani e il mio alpha accanto, ma sai..."

Si avvicinó.

"Volevo avvertirti. Lui sa che la stai cercando. E quando la troverai, lui sará li. Non puoi rischiare"

"E invece rischio eccome! Si tratta di Kendo, non posso lasciarla tra le mani di quel bastardo!"

"Come vuoi... Comunque, Touya é dal Boss, se puó interessarti, io per un po' saró via..."

"Il tuo ragazzo non si arrabbia vedendoti sempre in giro?"

"Nahh, e poi gli ho promesso una vacanza ai Caraibi, fra qualche mese, non fará niente di avventato..."

Sorride.

"Sai quanto gli piace abbassarmi il costume..."

Detto questo, sparí dietro i cespugli, lasciando Monoma li da solo.

*Capitolo corto, non ho molta voglia, o ispirazione. Ci saranno molti Skipe Time

Non so quando aggiorneró*

✓Sugar Daddy - Bakudeku Omegaverse IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora