3

1.2K 52 53
                                    

9:25AM, Mattina Seguente

Bakugo stava in piedi davanti alla porta, aspettando che un certo Omega suonasse alla porta. 

Quanto ci mette... Se mi ha dato buca giuro che-

<Driin-Driin>

Aprì la porta, abbassando lo sguardo. "Finalmente sei arrivato" disse, accogliendolo dentro. 

Il verde lo salutò, ringraziandolo, per poi entrare trascinandosi dietro una grossa valigia e un paio di scatoloni.

"Vieni, ti mostro la tua camera" disse il biondo, prendendo gli scatoloni in mano e guidandolo attraverso il salotto. Spuntarono in una piccola stanza tonda, con due scalinate ai lati e un paio di porte. 

Salirono una scala, e Bakugo aiutò Izuku con la valigia quando questo quasi inciampò nel tappeto rosso che le ricopriva. A metà le scale si spezzavano in un pianerottolo, dove tra due drappeggi rossi svettava il quadro di un ruscello in un bosco. 

Finendo di salire le scale, c'erano altri corridoi ai lati, ma Bakugo spiegò che erano studi, librerie e sale riunioni. Spesso a casa sua lavoravano e talvolta dormivano suoi amici e dipendenti, quindi la casa era sempre occupata. Nonostante ciò non c'erano ne cuochi, ne dipendenti. 

"Il cuoco sono io, e non mi fido abbastanza di assumere cameriere o roba simile" spiegò. Poi sbuffò scocciato. "L'ultima volta non sapevano nemmeno come pulire una dannata mensola...". Izuku ridacchiò, immaginandosi l'Alpha che sbraitava contro una cameriera, armeggiando con uno spolverino. 

Il biondo si fermò, indicando una porta verde menta. "Questa è la tua. Dato che ci conosciamo da un giorno, ho pensato che forse prima dovresti prenderti il tuo tempo per adattarti" disse, appoggiando la valigia. 

"Oh! Grazie, Bakugo" disse Izuku con un sorriso. 

"Chiamami Katsuki" rispose l'altro, facendo per voltarsi. 

"Se hai bisogno io sono nello studio, la prima porta a destra della scala" disse, per poi scendere le scale. 

Il verde annuì, per poi aprire la camera. 

Era una bella stanza, non troppo piccola; i muri erano un verde quasi bianco, il soffitto bianco e il pavimento in parquet scuro. Il letto, al centro del muro alla destra della porta,  era un grande letto a baldacchino dalle coperte verde muschio e i cuscini bianco panna. Delle tende verde scuro pendevano chiuse ai lati. Accanto, di fianco alla porta c'era un armadio chiuso color quercia, vecchieggiante ma carino, e uno specchio.

Nella parete davanti alla porta c'era una finestra aperta tinta di bianco, con due tendine in lino. Fuori era appeso un vaso da cui spuntavano delle piantine di basilico. 

Il lato sinistro era occupato da una massiccia libreria in quercia, quasi vuota se non per qualche libro. In alto al centro c'era una TV non troppo grande, e sotto una scrivania incavata con una sedia girevole beige. Per terra c'era un tappeto verde chiaro. 

Era molto bella e pulita, e odorava di buono. 

Decise di disfare prima la valigia, riponendo i suoi vestiti nell'armadio, per poi svuotare gli scatoloni. Si era portato dietro libri, oggetti importanti o costosi, foto di famiglia, e una scatola con tutti i giochi della sua infanzia.

Appoggiò tutti i suoi averi sulla libreria o nell'armadio. Aveva altri oggetti a casa di Ochaco, ma aveva pensato di non portarli subito. Se fosse successo qualcosa e fosse dovuto fuggire da quella casa, non voleva dover correre in cucina e riprendere i piatti in ceramica rosa di sua madre, o i cucchiaini di argento che si era rifiutato di vendere. 

✓Sugar Daddy - Bakudeku Omegaverse IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora