Borderland

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|| DOTTOR

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|| DOTTOR.HONG POV||

Entrai nella stanza il più velocemente possibile, erano attimi di terrore quelli che si stavano avvicinando.
Scossi la testa del ragazzo con le mani. 

Niente.

Presi la piccola torcia che portavo sempre con me nel taschino del camice e aprii di costrizione le sue palpebre puntando la luce nei suoi occhi.

Nessuno stimolo.

"Hey piccolo, rispondi!" Lo esaltai con tono più alto e fermo.
Volsi lo sguardo al monitor che teneva traccia dei vari parametri:
Il battito era debole, troppo debole, quasi assente.
Scattai allora verso la soglia della porta, non potevo farcela da solo, lo stavo perdendo...

"JUN!!!! È PRONTO!!!" 

Quel "è pronto" rappresentava la volontà del ragazzo nel combattere, stremato, la sua ultima battaglia... stavolta la decisiva.
Tutti i ragazzi si allarmarono, capendo da subito che il loro amico fosse in bilico tra la vita e la morte.
Hyunjin teneva salda la mano di Felix, piangendo e supplicando di restare ancora, resistere e vincere per l'ultima volta.
Quello era ciò che chiedevamo tutti.

Un ultimo gesto disperato.

Vidi correre in corridoio il resto del gruppo che non era presente e dietro di loro, il mio collega, con alle spalle ulteriori infermieri e l'equipe di specialisti.
Eravamo preparati a quel momento, fin da quando Felix era arrivato in Corea.
Un piano ormai escogitato molto tempo addietro che nessuno voleva attuare.
Sapevo o almeno, speravo che in questo paese avesse trovato qualcosa o qualcuno a cui aggrapparsi, un senso alla sua vita e infatti, avevo ragione, aveva trovato sette ragazzi meravigliosi di cui uno si era rivelato l'amore della sua vita.

"HONG CHE SUCCEDE!!! MI DICA QUALCOSA LA SUPPLICO!!!" 
Chan afferrò il mio camice in lacrime, perso nella confusione più totale. 
Vi era la disperazione di un padre che stava perdendo davanti ai suoi occhi il proprio figlio.

"Ragazzo mio, abbiamo una speranza, non è finita" cercai di rassicurarlo in mezzo a tutta quella confusione, pronti a trascinare il letto con il ragazzo in sala rianimazione, preannunciando un codice rosso.
Tutti udirono le mie parole, riaccendendo in ognuno di loro la speranza.
Jun, io, e tutti gli infermieri ci precipitammo nella stanza, afferrammo il letto per trascinarlo fuori in corridoio per correre nell' altro reparto.
Ognuno dei ragazzi prese posto attorno al letto, aiutando noi medici a spingerlo e a fare spazio lungo i diversi corridoi.

"FATE LARGO!!!!"
"LASCIATE PASSARE!" 
"ATTENZIONE!!!"
Erano le continue urla di Jeongin e Seungmin.

"Dottore quasi non sento più il polso" esclamò l'infermiere che monitorava continuamente i parametri.
"CAZZO FELIX UN ULTIMO SFORZO DAI!!!" urlò Changbin.
"Ti p-rego p-iccolo, a-nco-ra un p-oco, ci siamo" si capirono appena le parole di Chan, sconnesse ormai dai singhiozzi troppo violenti.
Non sapevo se quella volta ce l'avrebbe fatta. 

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