Soggiogato

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|| FELIX POV ||

"Ragazzi vi voglio tutti pronti per il primo allenamento giù in salotto alle 10!!!" 
"AAAAA non vedo l'ora Chan!" Esordì I.N saltando da una lato all'altro della casa per poi rifugiarsi tra le braccia del leader che lo abbracciò teneramente.
Era il primo giorno di allenamento, uno dei primi ostacoli che mi ero posto durante il lungo tragitto che avevo intrapreso.

Cosa avrei detto agli altri ragazzi del perché non potevo allenarmi con loro? Mi avrebbero sicuramente giudicato...

Mentre immaginavo tutti gli scenari possibili, stavo con cura scegliendo ciò che avrei indossato, ma infine optai per una semplice tuta della Nike grigia con le mie solite Air Force One.
"Non vedo l'ora di iniziare a lavorare con voiii!!!!" strepitò felice Han, sembrava quasi essere impazzito. 
La mia ansia invece, nel vedere gli altri così eccitati per l'allenamento, crebbe ancora di più, costringendomi a voltarmi verso il muro per non lasciar trapelare la mia preoccupazione.

"Lix non preoccuparti, io e Chan abbiamo già pensato a come coprirti in sala. Spiegheremo noi agli altri il perché non sarai ad allenarti con tutti,tranquillo"  mi accarezzò la schiena delicatamente per darmi conforto.
Quando mi voltai, capii che quelle parole erano state dette da Minho e non dal maggiore e in men che non si dica iniziai ad agitarmi. 
Come faceva a sapere che fossi in ansia? E cosa più importante, come faceva a sapere per cosa? 
Quindi Chan gli aveva raccontato tutta la mia situazione? 

Perché l'ha fatto....sapeva quanto volessi tenere tutto nascosto per non essere visto con pietà o peggio, essere un peso per tutti...me l'aveva promesso... "Lee...io...tu..." le parole non riuscirono ad uscire dalla mia bocca, risultando così sconnesse e senza senso.

"Non preoccuparti, hey, non sono al corrente della tua situazione e non farò domande perché è giusto così. Ho solamente parlato con Chan e JYP e mi hanno sommativamente spiegato un po' di cose" affermò quasi come a leggermi nel pensiero.
Gli rivolsi un sorriso timido, grato per quel che aveva detto e soprattutto per aver capito il disagio che in quel momento stavo provando.

"Ragazzi ci siete?!" dalla porta spuntò Hyunjin con un sorriso a 32 denti, emozionato ed euforico proprio come tutti gli altri...me escluso. 
Restai per qualche secondo ad ammirare il moro, non riuscivo a distogliere lo sguardo, era come la mia luce, la sua voce come il mio suono preferito e il suo sorriso come una medicina...

Quando si voltò nella mia direzione beccandomi a fissarlo, il suo sguardo mutò e il suo sorriso lentamente svanì. Ci ritrovammo a guardarci per attimi che sembravano infiniti, non riuscendo quasi a percepire più gli altri nella casa. 
Quando però lo vidi focalizzarsi e assottigliare gli occhi verso il mio naso, mi ricordai che ancora non mi ero truccato e credo che se ne fosse accorto dato la faccia stranita e confusa che assunse osservandomi.

"Lix sei pronto?? Oiiii, terra chiama Yong-..Felix!!" Mi riprese Chan.
"Oh si, si, solo un secondo, vado in bagno e ci sono, se volete potete già iniziare ad andare verso la sala prove" mi affrettai a dire voltandomi nuovamente verso la direzione opposta a dov'erano gli altri. 

Speravo che almeno Lee Know avesse capito quel che volevo in realtà dire con il "potete già andare". Non volevo ritrovarmi ad andare insieme a loro per poi passare in un altra sala sotto lo sguardo interrogativo di tutti.

"RAGAZZI ANDIAMOOO SIAMO GIA' IN RITARDO" urlò proprio lui trascinando tutti fuori dalla stanza per poi voltarsi e farmi l'occhiolino. 
Mi aveva salvato.

Dopo essermi sbrigato a coprire le lentiggini con il correttore, scesi per dirigermi verso la mia sala prove. 
"Tu devi essere Lee Felix Yongbook" disse un ragazzo non tanto più grande di me poggiato vicino alla porta della sala danza. 
"Oh si" mi inchinai leggermente. "Per favore, mi chiami Felix" mi inchinai nuovamente
L'altro ricambiò il gesto "Piacere Felix, sono Kim, il tuo nuovo insegnante, d'ora in poi lavorerai con me" fece per porgermi la mano e sorridermi calorosamente.
Una volta entrati in sala, mi guardai attorno e non potei fare a meno che notare la struttura sul soffitto. 
C'erano circa sei stelle con dei led a luce bianca che illuminavano tutta la stanza...era incredibile. 
Per il resto, c'era l'enorme specchio continuo che ricopriva gran parte delle pareti e il parquet come in tutte le altre scuole di danza". 
"Allora ragazzo...sono stato informato a grandi linee della tua situazione..." prese a dire, mentre lasciai scivolare lo sguardo sul lucido pavimento.

"Vedi, mi dispiace tanto per quello che stai affrontando...una volta che JYP me ne ha parlato, mi sono subito sorpreso della tua forza di volontà e tenacia che ti hanno permesso di arrivare fino a qui nonostante tutto. Mi sono così sentito in dovere di fare il possibile per aiutarti in tutti i modi possibili, cercando di sostenere questo tuo sogno con ogni mia possibilità".

Iniziò a camminare lungo la sala arrivando vicino l'impianto stereo,  prendere dietro questo una scatolina nera. 
"Mi sono permesso così di regalarti una cosa che potrà essere di estrema importanza durante i tuoi allenamenti ma anche durante la tua vita di tutti i giorni" si avvicinò porgendomi la scatola intimandomi di aprirla.

Quando sollevai il coperchio nero vidi una specie di grande orologio digitale quadrato. 
Rivolsi poi lo sguardo verso il maestro, sorpreso per il gesto ma comunque confuso "Vedi, questo non è un semplice orologio, cioè sì anche, ma ha molte funzionalità tra cui monitora continuamente la tua pressione, prende i tuoi battiti cardiaci e cosa più importante, emette una specie di allarme quando rileva dei valori "sballati", che sia di pressione o altro. Così grazie a ciò potrai capire quando fermarti per riposare o se sta per succedere altro".

"Io...n-non so c-cosa dire...grazie..." le parole mi morirono sul nascere. Non avrei mai pensato di incontrare una persona così all'interno della mia vita qui in agenzia. 
Sentii gli occhi inumidirsi per il senso di gratitudine che mi aveva mostrato. 

"BENE! adesso è ora di mettersi a lavoro!”



|| HYUNJIN POV ||

Una volta in sala prove iniziammo a riscaldarci ognuno per conto proprio, intenti a dare il massimo nelle ore successive.
Dopo all'incirca una ventina di minuti, dopo che tutti avevamo finalmente finito di riscaldarci, mi resi conto che nella grande sala mancava ancora una persona. 

Felix.

"Ragazzi ma sapete dov'è finito Felix?" chiesi con tono preoccupato. 
Mi sembrava strano che ancora non si fosse fatto vedere dopo venti minuti. Un velo di tristezza si posò sul viso, lasciando che anche gli altri lo notassero.

"Non preoccuparti Hwang, vedrai che tra poco arriva!" cercò di rassicurarmi Changbin.
Pensandoci, non avevo ancora avuto modo di approfondire la conoscenza con Felix. Avevo bene o male scambiato più di qualche parola e legato con tutti nella casa, ma con lui non ero ancora stato in grado di avere un vero e proprio discorso. 

La cosa a cui non riuscivo più a fare a meno di pensare da quella mattina, erano quelle lentiggini...perchè non mi ero mai reso conto che le avesse? Perchè ogni volta che incrociavo il suo sguardo, sentivo un estremo bisogno di abbracciarlo...proteggerlo.
I miei pensieri vennero interrotti poi da Chan che ci radunò al centro sala.

" Come avete potuto notare Felix non c'è, questo perché non farà allenamento con noi"
Un senso di vuoto si appropriò del mio petto. 
Cos'era questo bisogno che avevo nell'averlo attorno e poi, perché non si sarebbe allenato con noi?
"Ma come...perchè non si allenerà con noi?" mi precedette Seungmin.
"Vedete...."  prese parola Minho "Lix non ha avuto la nostra stessa preparazione. E' stato preso per il talento e per il potenziale che ha mostrato alle audizioni, ma comunque ha bisogno di fare dei corsi "specifici" per permettersi di affinare le sue capacità da ballerino, così JYP ha dato a lui l'opportunità di allenarsi con un maestro diverso dal nostro".

"Oh..." fu solo quello che riuscii a dire. 

Il senso di vuoto provato pochi secondi prima fu colmato dal senso di tristezza data dalla mancanza del ragazzo, dalla voglia che avevo nel solo vederlo...di conoscerlo, imparare a conoscerlo...e farmi invadere da quella luce che portava ogni qualvolta che entrava in una stanza.

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