15.

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❤️‍🔥


Non è facile ammettere i propri errori, come non è sempre facile prendersi le proprie responsabilità e ammettere che si sbaglia. Ma l'essere umano commette errori. È nella sua natura e va tenuto in conto. Non sempre, però, siamo pronti a riconoscerlo.

Io non sono pronta ad ammettere di aver sbagliato.

Ho ceduto alla tentazione più disonesta. Ho tradito chi non lo merita. Ho deluso me stessa. E ho lasciato che il passato mi riassorbisse.

Ho permesso a Drew Stevens di oltrepassare la barriera che ho costruito con tanta sofferenza, con ogni minuscolo pezzo di me e sto cercando in tutti i modi di ritrovare un briciolo di razionalità per riporre ogni cosa al suo ordine.

«Drew...», mugugno tra un bacio e l'altro.

Non è facile porre fine a tutto questo, perché le sue mani mi stringono i fianchi, le dita perforano la mia pelle sotto il tessuto della mia maglia ormai sollevata. Le mie gambe sono attorno al suo bacino perché mi ha riposta sul tavolo della cucina. Le sue labbra sono imperterrite: baciano ogni angolo del mio volto, i suoi denti mordono il mio labbro inferiore e la sua lingua lascia aloni umidi sulla pelle delicata del mio collo.

Sfiderei chiunque a non lasciarsi andare sotto quei tocchi così provocatori, ma io devo ripristinare tutto il prima possibile. Per cui, di nuovo lucida, allontano la mia testa e slaccio la presa attorno ai suoi fianchi con le mie gambe e tutta la magia finisce.

Drew appoggia la fronte alla mia, respirando pesantemente proprio come me, ma non si muove. Rimane in silenzio, gli occhi chiusi e le labbra arrossate.

Ho il cuore in gola e sto tremando. Tutte le mie stabilità sono andate in fumo in un attimo.

«Ti sei pentita». Non è una domanda, ma una seria affermazione.

Io inspiro e chiudo gli occhi, ma non riesco a rispondere.

All'improvviso riesco a percepire la sua distanza e in cuor mio so che mi da una forte rassicurazione. È questo che deve esserci tra noi due. Distanza.

«Abbiamo commesso un errore», sussurro con voce mancante.

Non lo guardo, non riesco ad alzare gli occhi su di lui perché mi sento talmente vulnerabile in questo momento, che ho paura di poter ricadere nella trappola ancora una volta ma devo fingermi il più sicura possibile.

«Un errore, Clare?», parla piano anche lui prima di lasciar di nuovo spezzare il mio fiato. La sua mano raggiunge l'incavo del mio collo, lasciando percorrere le sue dita su tutta la linea della mia mascella e riscendere sulle mie clavicole leggermente più esposte a causa della mia scollatura.

Una marea di brividi scuote il mio corpo ma lotto con tutta me stessa di non darglielo a vedere.

«Sicura che sia un errore? A me sembrava ti piacesse essere toccata...», le sue dita arrivano alle mie ginocchia strette tra loro e io mi sento nuovamente impotente. «... baciata...», continua lentamente facendo aprire le mie gambe e insinuandosi tra di esse con una sensualità immane. E poi, si sporge nuovamente verso di me, lasciando sfiorare le sue labbra con il mio collo. «... desiderata».

«Ti sbagli», rispondo con un tono di voce poco convincente e infatti lui ride.

«Ah sì? E allora perché non mi stai allontanando?», domanda retorico con un tono malizioso.

Sta giocando. E io lo sto facendo giocare.

Se non si trattasse di Drew Stevens, probabilmente questo strano gioco mi sarebbe anche piaciuto. Ma è lui, è il nemico. Non posso dargli questo potere.

Hearts EnemiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora