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Solo quando Zoe e Drew vanno a vestirsi a casa loro, dandomi appuntamento tra un'ora, mi rendo conto dell'immensa stronzata che ho fatto.
Lo so, non avrei dovuto accettare. E so anche che l'imbarazzo mi travolgerà da testa a piedi... ma gli occhi di Zoe, la risposta vaga di Drew sulla madre e la felicità della bambina nel coinvolgermi... mi hanno convinta.
Non ho ben capito se la madre li abbia abbandonati, dove sia, cosa faccia... ma so cosa significa non avere una madre come presenza costante nella tua vita.
Perdendo la mia, io ho perso tanto e cercare di ritrovare me stessa, non è stato facile.
Ho guardato Zoe, le ho scavato negli occhi, e qualcosa mi ha sussurrato di accontentarla.
Do una veloce occhiata all'orologio; l'ora è già trascorsa e io sono ancora indecisa se legare i capelli o tenerli sciolti. Sembra che oggi non stiano bene in nessun modo.
Solo al suono del campanello, sobbalzo e mando al diavolo l'ennesimo tentativo di fare una cosa alta, ma semplicemente afferro una molletta e intreccio due ciocche laterali fermandole a metà testa, lasciando penzolare solo due ciuffi davanti agli occhi prima di aprire freneticamente la porta d'ingresso.
«Ci sono», sospiro con un po' d'affanno.
So che essere puntuale è una delle mie qualità, ma oggi l'agitazione ha giocato sporco prendendomi in contropiede.
Zoe è sorridente e mentre la osservo, noto come sia ben pettinata, i capelli biondi le si arricciano sulla schiena e un fermaglio a forma di fiocco le tiene una ciocca di capelli laterali; il cappotto bianco le calza a pennello illuminandole il viso e ai piedi indossa un paio di ballerine fucsia abbinate al vestito che le si intravede dello stesso colore.
«Ma wow! Sembri proprio la principessa Aurora!», mi complimento con la bimba. Lei si mostra altezzosa.
«Me lo dice anche papà», risponde lei.
Ah già, quasi dimenticavo la presenza di Drew, il quale indossa il suo classico cappotto lungo nero come il resto del suo outfit, i capelli tirati in alto in un'acconciatura fine e lo sguardo fisso su di me.
«Possiamo andare?», domanda lui.
Non so, forse rispetto a prima, il suo sguardo si è indurito. Non sembra avere la stessa tranquillità di stamattina, nonostante abbia fatto uno strano effetto anche a me di trovarlo sul mio divano accoccolato alla figlia. Ma nei suoi occhi vedo proprio un senso di rimorso, una dura lotta di sentimenti ed emozioni contrastanti. Come se si fosse pentito di qualcosa.
E questo di certo non agevola la mia presenza in questa uscita tra padre e figlia.
Dio... quanto mi pento di aver accettato.
Senza aggiungere niente, raggiungiamo la sua auto parcheggiata fuori l'edificio. Zoe, come se fosse una cosa normale, apre lo sportello posteriore e si infila all'interno dei veicolo, quindi io mi ritrovo costretta a prendere posto nel sedile del passeggero, mentre Drew si sistema al volante.
Vengo subito colpita da quel profumo così ammaliante, lo stesso che ho sentito qualche notte fa, da ubriaca e lo stesso che ho annusato dalla pelle di Drew quando eravamo avvinghiati sul mio tavolo.
Improvvisamente le mie guance arrossiscono imbarazzate e per fortuna i miei capelli per metà sciolti, riescono a farmi da scudo dai suoi occhi invadenti.
«Papà, dopo che gioco un po' mi prometti che andiamo a prendere la cioccolata, vero? L'ho promesso a Clare!».
Zoe è super allegra ed emozionata e non riesce a contenere la felicità perché continua a muoversi e a parlare.
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Hearts Enemies
Romance«Mi stai già spezzando il cuore, nemica?». «Così i conti ritornano pari, nemico». Clare Benson insegna letteratura al liceo di Manhattan mentre vive tranquilla la sua apparentemente normale vita. Ha dovuto lottare contro il suo passato per rimetters...