𝐇𝐄𝐀𝐑𝐓𝐒 𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 - 𝑵𝒆𝒎𝒊𝒄𝒊 𝒅𝒆𝒍 𝑪𝒖𝒐𝒓𝒆
«Mi stai già spezzando il cuore, nemica?».
«Così i conti ritornano pari, nemico».
Clare Benson insegna letteratura al liceo di Manhattan mentre vive tranquilla la sua apparentemente normal...
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Ho sempre pensato che non avrei mai più incontrato Drew Stevens. E invece mi ritrovo qui con lui, di fronte il meraviglioso universo pieno di stelle e il freddo che penetra nelle ossa, a parlare della madre di Zoe. Il suo sguardo, perso nel paesaggio, è malinconico e pensieroso. Sembra quasi pentirsi di aver pronunciato quel nome, ma ormai è troppo tardi. Questo lo sa bene.
«Maya è la madre di Zoe, ma prima di esserlo era la mia migliore amica», esala nell'aria.
Non mi sfugge il verbo al passato e questo mi incuriosisce ancora di più, soprattutto perché, il suo tono sembra essere affranto. Per cui, sto zitta per la prima volta in cui mi trovo con lui e attendo che continui.
«Non credo di avertene mai parlato, lei non frequentava l'università. Ma eravamo amici da sempre. Fin da quando ero ragazzino, lei era l'unica amica che avevo. Ci siamo conosciuti alle elementari...», si ferma per prendere fiato mentre io ascolto con il cuore trepidante e le mani congelate. «... io ero molto chiuso e un giorno, la maestra mi spostò di banco e mi fece sedere accanto a Maya. La notai subito: i capelli neri, gli occhi luminosi e uno spirito ribelle ma altrettanto solare. Era il mio opposto, in sostanza. Lei non fece altro che parlare, parlare e parlare. Anche durante l'ora di ricreazione non mollò la presa. Mi costrinse persino a giocare a pallone», ricorda con un sorriso che gli spunta sulle labbra.
«E da lì, immagino che le cose siano andate sempre meglio. No?», gli domando a fior di labbra. Drew china il capo sulle sue ginocchia, stringendo le labbra tra di esse e annuendo leggermente.
«Da quel giorno Maya diventò l'unica amica che avevo. Ci raccontavamo tutto e... era sempre presente per me», rispose in maniera breve, anche se noto in una frazione di secondo che vorrebbe aggiungere qualcosa in più, ma se ne pente. L'idea che Drew possa aver avuto una relazione con Maya anche mentre stava con me, mi bazzica in testa ma sorprendentemente non mi sembra la cosa più importante di tutta questa storia.
Azzardo, seppur sempre nei limiti, ad accarezzargli il dorso della mano vedendolo in grave difficoltà nel proseguire. Lui alza lo sguardo su di me a quel tocco.
«Ne eri innamorato?», chiedo con tono tremolante. Lui esala ancora una volta, sbattendo le palpebre.
«Non abbiamo mai avuto una relazione sentimentale, se è questo che intendi. Ma ero innamorato del suo modo di vivere la vita, del suo coraggio, della sua forza... almeno finché il cancro non l'ha colpita». A quelle parole, un brivido gelido percorre la mia pelle penetrando nelle ossa. La mia espressione cambia da incuriosita a rammaricata da quella rivelazione. E lui, invece, tira su col naso cercando di camuffare la commozione invano. In quei ricordi ci trova solo tanto dolore ed io mi sento impotente di poter fare qualunque cosa, se non accogliere il suo dolore proprio come gli ho consigliato di fare. E seppure mi aspettassi di non ricevere alcuna risposta, lui ne ha bisogno. Ha bisogno di sfogare, di parlarne e, con mia grande sorpresa, senza che possa fargli nessuna ulteriore domanda, continua.