Sono davanti allo specchio e osservo, come dovessi ancora convincermi, l'abito corto che ho indossato, argentato, con frange svolazzanti, per la serata a tema anni '80 del White Wild. Sento qualcuno bussare alla mia porta.
"Posso?" è mia madre.
"Entra" le dico dolcemente.
"Vuoi che ti aiuti?" non sono molto paziente né portata con i capelli e non potrei essere più contenta di come sono ora nel consegnarle la piastra.
"Questo abito ti sta davvero bene, tesoro" afferma mentre attorciglia una ciocca e mi osserva riflessa nello specchio.
"Grazie" rispondo intimidita.
"Stai diventando una donna bellissima" arrossisco inevitabilmente, anche se si tratta di mia madre "sai, sono più tranquilla sapendo che ci sia Manuel a controllarti... scommetto che sarà geloso" scherza.
"Speriamo di no, odio la gelosia..." comprende a cosa mi riferisco. Stringe le sue mani sulle mie braccia.
"Gli uomini non sono tutti uguali" dice con voce dolce e piena di fiducia "devi darti la possibilità di conoscerli, per capire come siano fatti. Non servirà a nulla allontanarli preventivamente... lasciati il tempo per capire" aggiunge con tanto di occhiolino. Annuisco assimilando quel consiglio.
"Direi che i capelli ora sono perfetti" sorrido.
"È un vestito davvero bello."
"L'ho comprato in un negozio al centro commerciale, io e Chiara abbiamo conosciuto la commessa, Nahoko, una ragazza molto dolce. Questa sera uscirà con noi."
"Divertitevi allora" dice lasciandomi sola per gli ultimi ritocchi. Mi guardo ancora allo specchio, infilo i tacchi e prendo il cappotto.
Chiara e Nahoko mi aspettano fuori. Saluto mia madre e mio fratello e le raggiungo.
"Bren, ma Manuel sa che indosserai quel vestito?" questo è il modo malizioso in cui mi saluta Chiara.
"Chi è Manuel?" chiede Nahoko con la sua indistinguibile voce dolce.
"Il suo ragazzo" alzo gli occhi al cielo, non so come definirlo né mi sento di contraddire Chiara quindi lascio in sospeso l'argomento e la risposta.
"Non sono mai andata ad una serata del White Wild" commenta Nahoko quando arriviamo.
"Be' allora preparati, perché Chiara non te ne farà perdere una..."
"Lei mi conosce" dice Chiara a Nahoko, fiera di sé, come se le avessi fatto un complimento. Il tema della serata ci accoglie con una musica dance che ci seduce all'istante e, non appena ci ritroviamo circondate da corpi che fluttuano o si assembrano intorno a noi, non facciamo a meno di iniziare a ballare senza alcuna esigenza di alcool che ci sciolga le membra. Mentre What a feeling si disperde nel locale, la presa vigorosa di una mano mi costringe a voltarmi.
"Manuel" mi cinge con un braccio dietro la schiena e mi ammorbidisco immediatamente.
"Sei bellissima" sussurra al mio orecchio, premendo le sue labbra contro la mia pelle.
"Dov'eri?"
"Prima balliamo su questa canzone e poi rispondo a tutte le tue domande, principessa" esaudisco il suo desiderio, che è anche il mio, e al ritornello ci slanciamo in un coordinato, ma folle ballo che ci fa dimenticare tutte le persone intorno a noi.
"D'accordo, ora inizio ad essere un po' geloso" aggiunge prendendomi per mano, ma la ritraggo per intrecciare le braccia al petto e guardarlo con disapprovazione.
"Non sono tua" specifico con un sorriso sulle labbra.
"No? Ma io sono tuo" e tutte le mie certezze tornano a vacillare. Io non voglio appartenere a nessuno, ma lui vuole appartenere a me. Due opposti che si attraggono. Anche se non voglio essere sua, non voglio essere un oggetto da esposizione, né suscitare la sua gelosia, sento di non voler stare con nessun altro che non sia lui.
Sento che non voglio essere sfiorata, toccata da nessun altro che non sia lui. Sento che non voglio che qualcun altro si avvicini, mi baci, mi stringa a sé se non è lui. Stendo la mano verso di lui perché mi accompagni ovunque desideri e ci dirigiamo alla scalinata che ci porta al soppalco del privé. Da lì intravedo Chiara e Nahoko che mi stanno guardando e faccio loro segno di salire, ma con le mani e le facce compiaciute mi fanno cenno che lo faranno più tardi.
Non posso fare a meno di assicurarmi che non ci siano i ragazzi incontrati la serata precedente. Manuel mi fa accomodare su uno dei tanti divanetti per due che circondano un tavolo su cui imperano secchielli di ghiaccio con tanto di bottiglie di champagne. Mi offre un calice.
"Solo uno" si affretta ad aggiungere e brindiamo.
"Stai cercando qualcuno?" chiede mentre continuo a guardarmi intorno come se mi sentissi scomodamente osservata. Scuoto la testa.
"Ehi" dei ragazzi si accomodano nei posti vuoti "lei è Brenda" Manuel mi introduce, loro si uniscono a noi nel brindisi e cominciano a parlare della partita di domenica. Ma io non riesco a reprimere una sensazione di disagio, come se questo non fosse il mio posto.
"Raggiungo le altre" lo avviso, dal momento che non voglio starmene seduta.
"Aspetta, perché?" chiede alzandosi. Ci guardiamo negli occhi, vedo il suo sguardo sospetto e confuso.
"Ho promesso che sarei stata con loro questa sera, ci vediamo tra un po'" aggiungo. Non è proprio una bugia. Mi alzo leggermente in punta di piedi, visto che i tacchi aiutano a ridurre la differenza di altezza che c'è tra noi, e lo bacio sulla guancia.
"Ehi, tutto ok?" si assicura e sfodero un sorriso con cui cerco di essere convincente per rassicurarlo.
Chiara e Nahoko stanno ballando con Stefano e non esito a raggiungerli.
"Eccola" esulta Stefano che mi fa roteare su me stessa. Mi unisco a loro, finché non decidiamo che sia arrivato il momento di prendere un cocktail per dissetarci. Scegliamo un momento in cui un tratto del bancone è libero, per cui non dobbiamo sgomitare e contendere il posto con altri. Torniamo in pista dove suonano gli Abba, Karma Chameleon, Girls just want to have fun e, sudati, torniamo al bancone a prendere un altro drink. Vedo Stefano stringere la mano di qualcuno. Mi volto. E' Manuel ma al contrario di quando l'ho lasciato, ora non mi sembra sobrio.
"Ehi, amico hai iniziato senza di me?" scherza Stefano, ma io sono scettica. Se domenica ha la partita, domani scuola, non dovrebbe ubriacarsi ad una serata. In realtà non dovrebbe andarci proprio ad una serata, perché sta bevendo?
"Non lo so" biascica. D'accordo, non è solo ubriaco, è completamente ubriaco. E in così poco tempo. Quanto champagne aveva bevuto? Era solo champagne? Tutte quelle domande, la sua improvvisa incoscienza mi fanno girare la testa, ho bisogno d'aria. Mi dirigo verso l'uscita senza dire niente.
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Un amore da serie A
ChickLitL'ultimo anno di scuola per Brenda significa iniziare a vivere davvero, lasciandosi alle spalle gli anni più complicati. Non è disposta a farsi distrarre da nessuno per raggiungere il suo obiettivo, diplomarsi con il massimo dei voti così da vincer...