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IVY

«Ti va di uscire qualche volta?» Chiese Ayron di punto in bianco spiazzandomi mentre ero intenta a serrare per bene le buste nere della spazzatura che avrei gettato di lì a poco. Mi sentii fissata, così, lasciai perdere l'immondizia e mi sollevai per guardarlo.

«Credevo non ti piacessero le dodicenni. Inoltre, non sei fidanzato con quella ragazza?» La indicai in lontananza vedendola scatenarsi all'interno della gabbia di metallo . Tutti quei bavosi arrapati attorno a lei non fecero altro che gettarle denaro applaudendola.

«Ma chi? Mira?»

Annuii.

«Nah, ogni tanto ci divertiamo e basta. Non c'è niente di serio tra me e lei...» incalzò «...invece... come dire....» temporeggiò cercando le parole giuste, mettendomi altamente a disagio poiché mai avevo visto Ayron come un probabile ragazzo. «Tu mi piaci sul serio, Ivy. Sei intelligente, carina e mi fai ridere.» Sorrise mostrandomi i suoi denti perfetti. «Ecco, è impossibile non divertirsi in tua presenza.»

«Mi stai prendendo in giro?»

Scosse la testa ed il ghigno sul suo viso scomparve all'istante. «No, affatto!» Mormorò. «Però se non te la senti, non importa. Intanto, pensaci.» Aggiunse quando afferrai le buste pesanti in mano. «Puoi rispondermi quando vuoi.»

«E se dovesse passare un anno prima che io ti risponda?» Scherzai, ancora certa che si stesse prendendo gioco di me.

«Aspetterò.»

La sua risposta mi lasciò di stucco. «Addirittura? Sei messo male!»

«Eh già! Tra poco anche io finirò il mio turno e se vuoi possiamo andare, come amici....» appuntò prima che mi facessi strane idee «...in un locale nella zona Balat.»  A catturare la mia attenzione, però,  ci pensò quell'animale di Hunter che si avvicinò al bancone. Gettò prima un'occhiata ad Ayron e subito dopo i suoi occhi si spostarono a me. Ovviamente lo ignorai.

«Come posso servirla?» Chiese Ayron con tono di voce impassibile mentre me la risi tra i baffi. Hunter non gli piaceva proprio.

«Mi servirebbe che qualcuno mi portasse di là una bottiglia di Whiskey e dello Champagne. Il più costoso....» e con di là, faceva riferimento alle camere nascoste dove i clienti ricevevano particolari attenzioni da una o più professioniste. Chiaramente, si faceva altro e non soltanto spogliarello. Un groppo mi si formò all'istante alla gola e non seppi neppure come feci a controllare tutte le emozioni che mi sovrastarono in quell'istante «....tu, per esempio!» Si riferì a me, beccandosi un'occhiataccia in cagnesco.

«Spiacente...» mi corse in aiuto il turco «...lei tra poco finirà il suo turno. Dovrà pensarci qualcun altro a servirla.»

Hunter ghignò fissandolo diritto negli occhi, e cazzo, quando lo faceva riusciva ad intimidire come pochi. «Ma io non voglio qualcun altro...» parlò pacato afferrando dalla tasca un mazzo di soldi che lasciò sul bancone «...voglio lei.»

Ayron si voltò a guardarmi come a chiedermi conferma o meno mentre morsi la lingua dal nervoso e mi allontanai per portare fuori la spazzatura lasciando entrambi lì. «Brutto...maiale....depravato...figlio di puttana!» Imprecai tra i denti strattonando quelle maledette buste. E ora che diamine voleva da me? Non si stancava mai di torturarmi? Buttai l'immondizia ed andai a lavarmi le mani certa che fosse evaporato da lì, ed invece, stava ancora attendendo al bancone, intento a chiacchierare col mio amico ed a bersi qualcosa. Sbuffai letteralmente infastidita dalla sua costante e prosciugante presenza, certa che lo facesse di proposito affine di tormentarmi. Così, afferrai i soldi sotto il suo sguardo stracolmo di lussuria e mi rivolsi al mio amico con un sorriso. «Cinque minuti in più non faranno male a nessuno e non credo che a Serkan importerà...» mormorai rendendomi conto che ci fossero come minimo mille dollari in quel mazzo che gli sventolai dinanzi alla faccia «...e poi, con questi soldi potremmo andare a divertirci in quel locale dove volevi portarmi.» Non ero in vena di uscire, ero stanca, ma l'idea di infastidire in qualche modo Hunter mi appagava.

HUNTER  2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora