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IVY


«Buongiorno.» Mugolai con gli occhi ancora serrati mentre la sua barba pizzicò la mia schiena nuda ad ogni bacio che marchiò la mia pelle.

«Buongiorno piccola.» Sussurrò alle mie spalle, incominciando poi ad accarezzarmi la testa e a giocare con i miei capelli. «Il mio angelo ha dormito bene?»

Annuii assonnata, sprofondando la faccia sul cuscino preda delle sue dolci coccole. Non mi stancavo mai della parte tenera di Hunter , così, giusto per godermelo ancora un po' prima che se ne andasse da qualche parte a risolvere le sue mille faccende, mi voltai ad abbracciarlo. Per mia sorpresa era già lavato, vestito e profumato ma riaprii gli occhi solo dopo che lui stampò un lungo bacio sopra ciascuno di essi.

«Hai leggermente russato stanotte...» scoppiò a ridere quando lo colpii sul braccio «...ho detto leggermente.»

«Cordiale come sempre tu, eh?» Borbottai oltraggiata nonostante sapessi bene che stesse scherzando giusto per infastidirmi un po'.

«Sempre.»

«Spiritoso.»

Mi sorrise ed il cuore mi scoppiò in petto.

Con la mano iniziai a riporre su un lato i suoi capelli umidi cresciuti così tanto che le punte si arricciavano con estrema facilità attorno alle mie dita. «Non l'avrei mai detto che avessi i capelli ondulati. E poi, sembri così diverso da allora. Un'altra persona! Ma se devo essere onesta mi piacevano i tuoi capelli rasati.» Glieli guardai con nostalgia ripensando a quanto fosse cambiato in quei tredici mesi. «Con questo look sembri quasi un bravo ragazzo.»

Mi baciò. «Che intendi? Io sono un bravo ragazzo.» Ironizzò mentre ruotai gli occhi e lui si affrettò ad imitarmi.

«Certo, quando dormi.»

«Almeno io quando dormo non russo!»

Spalancai la bocca facendolo ridere di gusto. « A proposito, dove stai andando di bello?»

«Ho un paio di cose da sbrigare.»

Con? Lo guardai per un po' ma non sarei mai stata tanto stupida da menzionargli Ayron, anche se qualcosa mi disse che avrebbe avuto a che fare con lui.

«Non ci impiegherò molto.» Si sollevò in piedi e lo seguii a mia volta. «Tu nel frattempo puoi rimanere qui.»

«No...» mi alzai, volendo tornare a casa «...non ho niente da indossare con me, quindi penso che rientrerò. Mi aspetti cinque minuti così usciamo insieme?»

Annuì, al che, mi diedi da fare e mi preparai.

«Non prendere appuntamenti per pranzo.» Suonò come un'ordine, anche se in realtà il suo modo di porsi mi piaceva. Era carismatico, potente e deciso ; segno di chi sapeva ciò che voleva.
Lui non chiedeva.
Lui si limitava a dirmi per che ora mi sarei dovuta trovare pronta.
Punto.
«Esci con me.»

«Prova a riformulare la frase.» Capì a cosa mi stessi riferendo e sorrise scuotendo la testa.

«Cosa c'era che non andava in quello che ho detto?»

«Sai, sei sexy quando parli così, soprattutto a letto...» scherzai avvicinandomi «...ma non darmi ordini perché io non sono il tuo cane.»

Ghignò fissando le mie labbra quasi sul punto di mangiarmele, dopodiché, risollevò lo sguardo incrociando il mio dove si specchiò per un po'.

Mugugnò fingendo di pensare alle parole che avrebbe potuto scegliere affine di non suonare un maniaco del controllo. «Vediamo...» esordì mentre sollevai le sopracciglia curiosa di ascoltare ciò che si sarebbe inventato «...mi chiedo se alla mia donna faccia piacere pranzare assieme a me oggi.»

HUNTER  2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora