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IVY


«Dannazione! ...Dannazione!» Strinsi nelle mani il volante del veicolo fissando l'insegna colorata di quell'enorme locale, Il Vortice, situato nella zona asiatica della città di Istanbul. Sospirai con la testa appesantita per via degli innumerevoli pensieri , anche se nonostante ciò, nulla di concreto parve realmente preoccuparmi. Avevo una missione da compiere e l'avrei portata a termine anche a costo di perdere la vita. Dopotutto, era ciò per cui mi trovavo lì. Sollevai la manica della felpa grigia e scrutai l'ora. Erano quasi le ventuno e tempo qualche istante sarei dovuta entrare. In fretta e furia aprii il portaoggetti della macchina, afferrai la mia pistola e controllai velocemente che fosse carica, infine, dopo averla nuovamente riposta lì indossai il giubbotto ed uscii indirizzandomi a passo veloce verso l'enorme entrata dove un sacco di gente si era ammucchiata pronta a prendere posto. Mi fermai sollevando il naso all'insù quando la mente mi fece un brutto scherzo rimandandomi nel passato e facendomi rivivere un déja vù .
Il Karma.
Deglutii a secco ma fu il vento gelido che mi riportò alla realtà, spazzando via per un'istante il ricordo di lui.

«Permesso...scusate...» mi feci spazio tra la folla affine di addentrarmi e cercare un certo Serkan. Almeno, così mi aveva specificamente detto Travis. Uomo bianco, alto, pelato e sulla sessantina. Probabilmente il manager del locale. Certo, però, che non aveva accennato al fatto che si trattasse di un locale per "gentiluomini". Già, gentiluomini pronti a sbavare addosso alle spogliarelliste che danzavano in modo provocante con quasi nulla addosso e che in quel momento si stavano riscaldando sul palco al centro della sala. Ai quattro lati, invece, c'erano delle gabbie metalliche vuote ma non mi fu difficile dedurre che le ballerine si sarebbero intrufolate all'interno per soddisfare i piaceri più sfrenati dei loro clienti.
Insomma , di male in peggio. Ottimo, pensai tra me e me, non mi rimaneva altro che fidarmi del piano di Travis.

«Sei la nuova spogliarellista?»

Mi voltai a vedere se la voce maschile alle mie spalle ce l'avesse o meno con me

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Mi voltai a vedere se la voce maschile alle mie spalle ce l'avesse o meno con me. Era un ragazzo alto e moro, dai lineamenti tipici turchi. Di sicuro, non era il Serkan che cercavo, per cui, lo ignorai allontanandomi. Non ero lì a perdere tempo o ad intrattenere sconosciuti .

«Ah, come sei gentile.» Sputò alle mie spalle oltraggiato mentre ruotai gli occhi al cielo e continuai per la mia strada fino a che non mi imbattei in un ragazzo che parve un cameriere e gli chiesi dove potessi trovare il manager.

«È nel suo ufficio, giù in fondo al corridoio.»

«Teşekkür ederim.» Replicai in turco.
Ebbene sì, parte della mia preparazione comprendeva anche l'insegnamento della lingua. Travis si era assicurato personalmente che nessuno potesse dubitare di me in alcun modo. Mi piazzai dinanzi all'ufficio che il ragazzo di prima mi indicò e seppur dall'interno provennero varie voci, bussai ed entrai. «Salve, sto cercando il signor Serkan.» Anche se lo intravidi all'istante.

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