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IVY

Ancora scombussolata da quell'incontro così inaspettato, seppur feroce, mi rassegnai ad ogni passo percorso nella direzione della mia macchina. Annaspante mentirei se dicessi che non mi voltai più e più volte a constatare se mi stesse guardando o se fosse uscito dalla soglia della porta.
Niente.

Nulla di tutto ciò, così, mi arrampicai con un po' di difficoltà su quell'alta duna dal terreno scivoloso e giunta in cima ad essa mi accasciai velocemente a terra quando notai delle luci lontane provenienti dal sentiero principale. Si trattava di un veicolo, un suv, che sicuramente si stava dirigendo da lui, ma perché? Erano suoi uomini oppure erano lì per fargli del male? Rimasi a controllare a debita distanza tutta la situazione e se fossero stati i suoi uomini, di sicuro non avrebbero parcheggiato così lontano come loro fecero.
Scesero.
Ne contai quattro in totale ed erano tutti armati. No, no, no....dovevo inventarmi qualcosa.
L'ansia mi ingarbugliò lo stomaco intorpidendomi tutti i muscoli quando percorsero quella piccola strada con una staccionata bianca aumentando la velocità dei loro passi.

Ebbi la netta sensazione che fossero lì per fargli del male poiché anche tra di loro si fecero qualche segno che non mi sfuggì, nonostante la scarsa visibilità. Un paio si diressero verso il retro della casetta di legno. Gli altri due affiancarono entrambi i lati della baita.

«Merda!» Scivolai di culo graffiandomi le gambe e spaccandomi per poco l'osso del collo ma poco importò perché in quel momento dovevo fare qualcosa pur di metterlo in guardia. Anche solo attirando l'attenzione di quegli energumeni dando modo a Hunter di fuggire o di mettersi al riparo in attesa che lo raggiungessi. Mi nascosi dietro uno dei tanti abeti e dopo aver preso la mira su quello che stava passeggiando cauto sul porticato della casetta, sparai. Lo colpii alle gambe non volendo ammazzarlo, ma di lì a poco ci fu un improvviso fracasso di urla, fischi e spari provenienti da ogni lato e di quel passo lo avrebbero sicuramente ammazzato.
E pure me.
Senza pensarci due volte corsi al buio sparando qualche colpo in aria cosicché da catturare l'attenzione dei quattro, fino a nascondermi dietro l'auto che Hunter aveva usato per venire nel locale. Mi sedetti a terra col fiatone prendendo del tempo per ricaricare la mia semiautomatica.

«Chi cazzo sei?.... Esci fuori di lì!» Gridò uno di loro a squarciagola, segno che gli avessi destabilizzati. Poco dopo, infatti, l'adrenalina andò a mille quando spararono a casaccio perforando la carrozzeria della macchina che mi faceva da scudo. «Ma quanti sono? ....Forza, andateli a prendere!»
Sputò.

Mi sporsi di poco e ricambiai gli spari vedendo un paio di loro mettersi immediatamente al riparo. Quello che avevo colpito per primo, invece, non si mosse più da lì. Ad ogni colpo cercai di contare i proiettili poiché di lì a poco non me ne sarebbe più rimasto nessuno e per me sarebbe stata la fine.
Ma lui dov'era?

Mi sporsi nuovamente per controllare la situazione e sgranai gli occhi quando li vidi tutti quanti al suolo e privi di vita, o quasi, poiché udii una voce maschile giungere alle mie spalle che mi fece raggelare il sangue.

«Mani in alto!» Ordinò con un marcato accento russo, beccandomi. Che fossero gli uomini di quel tizio, Andrei? Il suo respiro fu veloce e sonoro ed il suo sguardo si mosse da destra a sinistra così tante volte che pensai si stesse più che altro nascondendo da qualcuno. «Dai, muoviti, alzati!» Mi trascinò su di peso tenendomi addosso a sé come a farsi scudo col mio corpo incitando Hunter ad uscire. «Vieni fuori, bastardo! Guarda che cos'ho qui.» Sghignazzò strattonandomi, certo che a Hunter importasse così tanto di me. Piuttosto pensai a come svignarmela. «Ah, eccoti!» Le sue parole catturarono la mia attenzione poiché il ragazzo venne allo scoperto puntandogli un'arma ed un senso di leggerezza mi placò il cuore scoprendo che stesse bene. «Getta la pistola!» Lo minacciò.

HUNTER  2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora