IVY
«Ancora mi sembra impossibile che tu sia qui, Ares.» Lo strinsi un'ennesima volta nelle mie braccia. Avevo avuto modo di farlo nelle ultime ventiquattro ore, eppure, non mi sembrava vero che si trovasse a Istanbul. «Mi sei mancato tantissimo.»
«Anche a me sei mancata tanto...» replicò felice una volta che ci staccammo «...e pure alla mamma. Ma sia lei che io eravamo fermamente convinti che Hunter ti avrebbe ritrovata.»
Lo ascoltai con le lacrime agli occhi. «È stata una casualità, lui non mi stava cercando...» lo informai «...ma sono comunque felice che in un modo o nell'altro ci siamo ritrovati.»
«Niente è una casualità, Ivy.» Mormorò. «Certo, spesso anche le minime cose cambiano la direzione della nostra vita spargendoci via come se fosse brezza. Ma ricordati sempre una cosa...» aggiunse «...il destino ti aspetterà sempre nella strada che hai scelto di evitare. È lui che ha sempre l'ultima parola. O no? Otto miliardi di abitanti, Ivy, e lui è proprio capitato qui, dall'altra parte del mondo. Coincidenza? Non credo proprio. Questo è il mistero del destino e come disse una volta il mio grande amico Murakami -...»
«Il destino si prende sempre la sua parte...» lo anticipai ridendo poiché lui neppure conosceva Haruki Murakami «...e non si ritira finché non ottiene ciò che gli spetta.»
Annuì. «Vi siete amati così tanto che nulla a questo mondo è bastato a separarvi. Nessuna tempesta, nessuna faida, nessuna crudeltà. Nessuno!» Esclamò fermamente. «Tu e Hunter siete così uniti che la vita, per quanto possa provarci, non riuscirebbe mai a mettersi tra voi. Insomma, anche se non vi conoscessi capirei all'istante il legame che vi unisce. Tu sei lui e lui è te, ed insieme siete invincibili. Non avete desiderato di meglio nient'altro al mondo che trovarvi, volervi ed amarvi. Siete il pezzo mancante di l'un l'altra, quello che pochi riescono a trovare in questa vita di passaggio.»
«Ti voglio bene.» Mi gettai di nuovo tra le sue braccia premendo il mio viso sul collo del ragazzo che accarezzò dolcemente la mia schiena.
«Te ne voglio anche io.» Ammise. «Guardati...» mi scrutò per un po' «...è trascorso poco più di un anno me sembri così diversa. Sei cresciuta e sei diventata una giovane e bellissima donna. Brilli di luce, piccola.»
«È anche merito di tuo fratello.» Sorrisi. «Dacché credevo fosse morto, lui è rispuntato travolgendo la mia vita. E pensare che nonostante inizialmente abbiamo avuto i nostri innumerevoli scontri, siamo riusciti ad accettarci e -...» mi passai la lingua tra le labbra visibilmente emozionata di rivelargli la notizia, sempre che Hunter non mi avesse già anticipata «...e presto ci sposeremo.»
Il moro sgranò gli occhi. «Ti ha fatto la proposta?»
Sorrisi annuendo, e forse arrossai anche un po'. «Già, ed è stato pazzesco. Un sogno, credimi. Vorrei poterti raccontare di quel momento ma non riuscirò mai a trovare le parole per descrivertelo.»
Abbozzò un sorriso straripante di gioia. «E come ti senti? Sei felice?»
«Come mai lo sono stata prima.»
Pizzicò giocosamente il mio mento. «Hunter ti ama alla follia, Ivy. Darebbe fuoco al mondo per te.» Già, e me lo aveva dimostrato in mille modi. «Quando la mamma lo saprà, impazzirà di gioia.»
«Ecco, se per te non è un problema vorrei che fosse lui a dirglielo.»
«Ma certo.»
Sospirai per via della serenità che provai al petto. «Mi rincresce solo di averlo ingiustamente ferito...» esordii di nuovo «...avrei dovuto stargli più vicino. Appoggiarlo dimostrandogli amore e comprensione molto più di quanto non abbia fatto, ed invece ho rovinato tutto, non confidandomi subito con lui.» Ammisi ripensando ai primi giorni in cui ci mangiavamo vivi a vicenda. «Ci siamo fatti molto male.»