8- HANNA

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Dopo le mie frasi, che speravo facessero effetto, lui smonta ciò che ho detto dicendomi che non sembra che io abbia rimosso tutto e fa cenno al mio collo.

Ha visto la catenina!

Istintivamente porto la mano a coprirla anche se ormai è inutile, e tutto ciò che mi dice dopo, mi lascia senza parole. Come fa a non capire? Come ha fatto a non capire neppure allora? Stringo la mano sul ciondolo chiudendo gli occhi. Quando mi chiede di essere sincera, se penso che le cose sarebbero state diverse, riapro gli occhi e tirandola con le dita, la strappo letteralmente. Lo fisso negli occhi e mi alzo in piedi. <<E tu pensi davvero che decidendo anche per me hai fatto la scelta giusta?>> Lo dico con talmente tanto astio che mi viene da piangere. Ha detto che non è vero che non gli sia importato mai nulla di me, ma io non gli credo. Lascio ricadere la catenina nella mia mano, e d'un tratto mi sento nuda, come se togliendomela avessi tolto qualcosa di davvero importante per me, ed è così.

<<Ero innamorata di te Sehun, forse non ti avrei seguito, ti avrei dimenticato pian piano... ma tu hai scelto per entrambi, di cancellarmi come fossi nulla, come se non fossi mai esistita! Sinceramente non mi importa se neppure per te è stato facile... chi sei adesso ne è la prova che il tuo passato non è rilevante...>> Faccio un passo verso di lui e i suoi occhi che mi scrutano come a volermi leggere dentro, mi fanno esitare, ma solo un secondo, un lungo interminabile secondo in cui non riesco a distogliere lo sguardo. Poi però mi avvicino a lui cercando di non sembrare troppo disperata. Alzo la mano e con un unico gesto lascio cadere la collanina sul tavolo. << Hai ragione non ho rimosso niente, ho aspettato pazientemente di averti davanti infatti! Volevo ridartela di persona e cancellarti definitivamente... Riprenditela Oh Sehun, non contava niente allora e adesso conta ancora meno!>> Guardo il suo regalo, che ho tenuto al collo come fosse il mio tesoro più grande per tutti questi anni e mi sento improvvisamente svuotata.

Alla fine incontrarlo e riversargli addosso tutto il mio risentimento non mi ha dato sollievo. Non oso guardarlo e mi allontano. <<E adesso scusami vado in bagno e poi credo che il nostro piacevole pranzo possa dirsi concluso ... >> Detto questo prendo la mia borsa e velocemente vado verso il corridoio che porta al bagno. Entro e chiudendomi la porta alle spalle sospiro così forte da rilasciare tutto il fiato che trattenevo.

Alzando il viso al soffitto avvicino le mani al collo ormai nudo e una lacrima mi riga il viso...

Sono già pentita di ogni parola, di ogni cosa accaduta oggi, del mio ultimo disperato gesto e in questo assurdo momento di lucidità capisco che il mio passato non è sepolto, né tanto meno dimenticato. Ho amato lui per tutta la vita quasi. E anche adesso, senza mai averlo rivisto, senza aver saputo più nulla di lui, mi rendo conto che è bastato un solo attimo, un solo sguardo e mi ritrovo di nuovo la ragazzina impacciata che lo adorava...

Adesso non avrà più importanza e non lo rivedrò davvero mai più! È così che doveva andare...

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