21-SEHUN

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La mia indisposizione aumenta quando la sua lingua biforcuta non evita di rispondermi. Allo stesso tempo aumenta la mia voglia di lei. Ho sempre amato il suo modo di tenermi testa. Poi quel suo sfidarmi, aprendo anche gli altri bottoni, mi fa impazzire, anche se quello che vedo dopo, - gli occhi di quello schifoso nella sua scollatura, il modo in cui le stringe la mano quando lei si congeda - mi gela il sangue nelle vene.

Mi siedo di nuovo al tavolo cercando di mantenere l'aplomb, continuando però a pensare a lei, al fatto che è in camera da sola, che io sono qui anziché essere con lei. E al fatto che il tizio schifoso potrebbe andare da lei e chissà cosa potrebbe fare.

Il pranzo continua nella noia più totale, la mia mente continua a vagare e non riesco ad essere presente. Resto in silenzio per quasi tutto il tempo, finché non riesco più a sopportare la sua assenza.

Sto impazzendo, per tanto tempo non l'ho avuta e adesso che l'ho rivista, qualcosa è scattato in me. Perché? E non riesco più a trattenermi. Mi alzo di scatto dalla sedia e mi scuso con i presenti. <<Scusate, devo assentarmi un attimo.>>

Mi muovo lentamente verso l'esterno della sala e mi fermo appena dopo la porta, appoggiandomi al muro. La voglia di raggiungerla mi mangia dentro. Ci sono cose che devo dirle, risposte che devo darle, cose che devo chiarire. Baci che ancora devo darle, carezze che ho ancora nelle mani e che sento l'urgenza di donarle. Non so cosa custodisca il mio cuore, ma so che Hanna in poche ore, proprio come allora, ha ribaltato la mia vita.

Alzo la testa fissando il soffitto, sospiro ancora indeciso sul da farsi, poi improvvisamente il mio corpo si muove raggiungendo gli ascensori.

Ripensando alle parole del porco ancora seduto al ristorante, raggiungo la camera numero 94. Resto lì davanti qualche secondo, con ansia e indecisione, urgenza e voglia di stringerla. Busso preso da una voglia incredibile di baciarla, di sentire di nuovo il suo profumo mischiarsi al mio. Busso di nuovo, finché la porta si apre e compare lei.

Non riesco a pensare vedendola, riesco solo a circondarle il viso e spingerla all'interno morendo sulle sue labbra. <<Scusa, non ho resistito...>>

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