20-HANNA

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Appena si avvicina a me, sento il suo profumo e miscelato all'odore del mare sono ricordi che si infrangono nella mia mente come le onde stesse fanno sulla sabbia.

Mi volto appena fissando le sue mani appoggiarsi alla balaustra e altri ricordi si aggiungono a quelli che già mi passano per la mente.

Le sue mani sul mio corpo al ristorante. Mani grandi, esperte che mi hanno tolto il respiro e continuano a farlo. Poi la sua voce spezza i miei pensieri. <<È il tuo uomo?>>

Mi giro completamente a fissarlo con la bocca semiaperta per lo shock. Subito dopo si scusa dicendo che non ha il diritto di chiederlo e tergiversa sul lavoro che faccio sbagliando nuovamente. Faccio un sorrisetto tirato e piego la testa di lato per guardarlo in viso.

Se non fossimo in pubblico probabilmente gli verserei il vino che ho nel bicchiere addosso, ma non posso farlo purtroppo. Poi fa una cosa che mi sconvolge del tutto e le sue parole mi tolgono l'ultimo barlume di lucidità che mi resta. Le sue dita sfiorano la mia pelle mentre mi abbottona la camicia e i nostri occhi si incatenano.

Il secondo dopo si allontana e ci guardiamo intorno rendendoci conto che qualcuno forse ha potuto vederci. Ho fatto finta di non conoscerlo e adesso sarebbe strano che il testimonial di Dior, un idol, avesse così confidenza con un estranea.

Fortunatamente sono tutti impegnati a parlare, tranne il mio capo che mi fa un sorrisetto sghembo e alza un sopracciglio.

Mi allontano di un passo e bevo un sorso di vino per distogliere lo sguardo.

<< Sei impazzito?>> Alzo gli occhi di nuovo su di lui e continuo. << Sono qui per lavoro, non immaginavo di certo che ci fossi anche tu.... io controllo documenti, non foto... e le tue domande sono di pessimo gusto!>> Come ha potuto pensare che io mi lasci toccare da uno come il signor Lee? Come può pensare di me una cosa del genere? O pensare che non sia professionale?

Sorrido nervosa e sbottono nuovamente il bottone che mi ha chiuso prima, rilasciandone altri due in segno di sfida. << Non voglio ne le tue mani, ne le sue sul mio corpo, sono qui per lavorare non per andare a letto con qualcuno Sehun.... conoscendomi come puoi pensare che io sia l'amante di un uomo simile?>> Abbasso lo sguardo sospirando e stringendo con forza il bicchiere fra le dita lo appoggio di lato a me. << Non scendono tutti a compromessi per arrivare al successo... io non sono come te!>> Detto questo giro i tacchi dandogli un ultima occhiata e torno al mio posto.

Appena mi siedo il mio capo che non mi ha tolto gli occhi di dosso, mi si avvicina sorridente. << Immagino che il nostro idol ci abbia provato e che tu gli abbia dato il benservito!>> Mi dice compiaciuto soffermando lo sguardo sulla mia scollatura. Lo fisso nauseata e torno a fissare Sehun che piano torna anche lui al tavolo. Mi scuso rialzandomi e dicendo che non mi sento bene chiedo il permesso di lasciare il pranzo. Il signor Lee annuisce e prendendomi una mano mi sorride. << Vai cara, la tua camera deve essere pronta, mi sembra sia la numero 94... passerò più tardi a vedere come stai!>>

Ritiro la mano velocemente e mi giro inchinandomi per salutare tutti. Incontro gli occhi di Sehun e l'unica cosa che vorrei, è che il resto del mondo sparisse per volare fra le sue braccia, ma evidentemente non è così che deve andare anche se il destino ci riporta vicini.

Imbocco il corridoio e passando alla reception prendo la chiave della mia stanza e corro a nascondermi... uscirò dalla mia camera solo per lavoro, altrimenti non rischierò di incontrarlo nuovamente.

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