26-HANNA

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Continua ad accarezzarmi dolcemente, leggermente senza insistenza e vorrei urlare il suo nome, girarmi fra le sue braccia e lasciarmi andare senza pensieri. Mi chiede ancora di lasciarmi andare e poi avvicinandosi a me, sento il suo corpo, la sua eccitazione e gemo appoggiandomi a lui per intensificare questo contatto. Poi ciò che mi dice mi toglie il respiro, mi spezza il cuore ancora una volta. Le sue mani e la sua bocca tornano su di me per poi allontanarsi. Mi giro nell'attimo in cui anche lui lo fa per andare verso la porta.

Con le mani che ancora tremano mi copro piano senza riuscire a staccare lo sguardo dalle sue spalle, ma la voce non accenna ad uscire dalle mie labbra. Ha detto che non lo rivedrò mai più e nella mia testa ritornano solo immagini di me da sola a piangere la sua assenza. L'ho ritrovato solo per perderlo nuovamente? Vorrei piangere e urlare, pregarlo di non andare via, di non lasciarmi di nuovo, ma non riesco a farlo. Forse non voglio, voglio che sparisca per sempre questa volta e dimenticare... le mie dita sfiorano la catenina che ho di nuovo al collo e abbasso il capo. Infondo non è mai stato mio, devo solo lasciarlo andare...

Poi d'improvviso dei colpi alla porta mi fanno alzare lo sguardo scioccata e la voce che sento mi fa rabbrividire. Lui si gira a fissarmi e mi avvicino trascinandolo, facendolo appoggiare al muro gli metto una mano sulle labbra. << Ti prego non dire niente...>> Sussurro spaventata. Al di la della porta il signor Lee aspetta che gli apra. Mi allontano coprendomi fino al collo più che posso e apro leggermente la porta abbozzando un sorriso. Il mio capo mi guarda soppesandomi come sempre e sorride. << Mia cara, ti senti meglio?>> Mi chiede guardando le mie gambe nude. Io annuisco. Mi scuso e cerco velocemente di mandarlo via con due scuse sul fatto che ancora mi sento molto stanca. Lui appoggia una mano sulla mia attraverso la porta e mi si avvicina. << Non preoccuparti, stasera a cena ti farai perdonare mia bella Hanna... non accetto scuse, voglio che sia la nostra serata. Dopo aver cenato con le persone di stamattina saremo liberi di divertirci... d'accordo?>> Lo guardo sconvolta e irrita e capisco che probabilmente in serata perderò il mio lavoro. << Signor Lee non ho un abito da sera, pensavo di dover lavorare e...>> Lui mi interrompe allontanandosi e ride di gusto dicendomi che provvederà a farmi avere un abito secondo il suo gusto, poi mi saluta e va via. Appena chiudo la porta, riporto gli occhi su Sehun e vedo quanto la situazione gli abbia dato fastidio. Mi appoggio al muro e lo guardo negli occhi. <<Voglio chiederti solo una cosa Sehun ... in tutti questi anni, c'è stata una volta che tu abbia pensato a me? Che tu abbia pensato a tornare a riprendermi?>> Le sue parole mi hanno fatto male, non gli credo, non posso farlo.... Mi slaccio la cintura dell'accappatoio e lascio che un po' del mio corpo nudo s'intraveda senza mai lasciare il suo sguardo. << È questo che vuoi? >> Lascio che le mie mani sfiorino la mia pelle e continuo. << Hai detto tante belle parole, ma i fatti dicono il contrario.... io sono stata sincera con te da quando ti ho rivisto. Ti voglio da impazzire, il mio corpo sta bruciando... ma finché non mi dimostrerai che mi sbaglio, puoi avere solo questo!>> E così dicendo mi spoglio completamente lasciando che l'accappatoio cada in terra. So che lo sto sfidando, so che è furioso, ma non riesco a fare a meno di cercare di fargli male come lui lo ha fatto a me.

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