Mi congedo dagli invitati in modo sbrigativo prendendo la mia giacca dalla sedia. A bassa voce affido tutto alla mia assistente, chiedendole che venga sostituita l'agenzia legale per le prossime campagne e di farmi sapere quale verrà scelta. Ho intenzione di fare spostare Hanna per allontanarla definitivamente da quel pervertito. Lancio uno sguardo di fuoco a quest'ultimo perché capisca di aver passato il segno. Non gli lascerò mettere le sue sudicie mani su la mia Nana, né adesso né mai.
Cammino velocemente verso gli ascensori e raggiungo velocemente la mia camera e quando mi trovo davanti la porta spero che lei sia dentro, deve essere dentro.
Passo la chiave magnetica e abbasso la maniglia. Entrando la prima cosa che noto sono le sue scarpe abbandonate vicino al divano e la portafinestra della veranda aperta. Lei è qui. Senza alcuna indecisione chiudo la porta dietro di me e raggiungo con poche falcate il balcone vedendola persa nel panorama notturno. Il mare come una tavola piatta sotto la luce delle stelle. Un faro che come una lucciola persa in mezzo al nulla, sparisce e torna ad illuminare brevemente l'orizzonte, per quelle anime in balia della corrente che cercano la loro meta. Come lei ed io. Come noi.
<<La numero 49, perché stranamente la 94 era già presa da qualcun altro.>> commento rispondendo ad una sua domanda di poco prima. <<Non azzardarti a darla vinta a quel porco perverso del tuo capo, o saranno guai seri.>> Lei non si muove, l'abbraccio da dietro stringendola nella mia giacca. <<Torna dentro, fa freddo e tu hai questa tuta leggera. Rischi di ammalarti.>> La muovo come fossimo un solo corpo, spingendola all'interno della camera e chiudendo dietro di me la porta scorrevole, poi la giro per poterla guardare negli occhi. <<Come mai, per una volta in vita tua, mi hai obbedito?>>, il mio sguardo fruga nel suo alla ricerca di quel qualcosa che avevo perso di vista. Alla ricerca della mia Nana, perché so che a me non ha mai mentito. So che se anche ci provasse sarebbe impossibile non capirlo. <<Potrai non credermi, e so che se anche dentro si te saprai che è vero, fingerai di non bertela, ma nonostante gli anni trascorsi lontani, noi siamo fatti per stare insieme.>> La stringo forse dentro alla mia giaccia, la stringo forte a me. <<Non posso prometterti che sarà facile. Non posso prometterti la spensieratezza dei 16 anni. Quell'età è passata e tutto è cambiato. Ma c'è una cosa che posso giurarti. Ci sarò sempre da ora in poi.>> Improvvisamente mi torna alla mente la sua pelle nuda sotto le mani di quello schifoso e la rabbia torna a montare improvvisa, come un fiume in piena, come uno tsunami. <<Ma non sfidarmi più così apertamente. Non farti mettere le mani addosso da qualcun altro. Né sotto ai miei occhi, né altrove.>> Ora sento i miei occhi velarsi, quasi non vedo più nemmeno lei. <<Non sono più il Sehun timido e accondiscendete di una volta che dimostrava la sua gelosia standoti attaccato.>> No, non lo sono più. <<Non sfidarmi mai più così.>> Il mio sguardo serio la penetra da parte a parte. <<Non offendermi più come questo pomeriggio, non credere che perché ti desidero da pazzi sia qua per scoparti e sparire. Non sono così meschino come pensi. Non comportarti come una puttana davanti ai miei occhi, perché non fa parte di te e non sono qui per il tuo corpo.>> l'allontano da me e la guardo, ora intensamente. <<Non credere che perché me ne sono andato senza una parola anni fa, lasciandoti sola, io sia un completo pezzo di merda. Se volessi un corpo per svuotarmi, stai sicura che non sarebbe il tuo. Potrei avere un mare di donne per quello, ma non è ciò che voglio da te.>>
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Un Amore dal Passato...
RomanceSehun degli Exo, incontra per caso il suo primo amore "Hanna". Sentimenti e risentimenti ritornano nel suo cuore e nel cuore di colei che non ha mai smesso di amarlo...