13-SEHUN

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«Anche tu non conti più nulla per me...», gemo sulle sue labbra, nella sua bocca, quando le sue dita si infilano tra i miei capelli, quando le sue gambe si stringono intorno a me come non ricordo abbia mai fatto. Il nostro amore adolescenziale, romantico, dolce, inesperto, ha lasciato posto a due adulti che desiderano scoprire come sarebbe stato diventare grandi insieme, maturare e vivere l'amore con la passione dell'esperienza. «...come io non conto...», Sussurro, ma il respiro così come le parole mi muoiono in gola quando la mia mano si intrufola sotto la sua camicetta e trova il seno di una donna, il suo.

Lei ora donna è di nuovo tra le mie braccia, sotto le mie mani e il tempo sembra non essere passato, anche se quella che sento stringermi non è la stessa persona con cui ho imparato cosa fosse l'amore, la passione, la voglia di unirsi a qualcun altro. «Perché è passato così tanto tempo e mi sembra ieri che facevo l'amore con te?» La guardo negli occhi e ci leggo desiderio, un desiderio diverso che mi annienta, che mi accende come un fiammifero, che risveglia il mio corpo di una voglia indescrivibile. «Ho voglia di prenderti, non sai come mi stai facendo sentire, Nana.» La riappoggio al pavimento e l'accarezzo. Più la guardo più la voglio fare mia in ogni modo possibile, e senza troppi complimenti continuo ad esplorarla, ad assaggiarla ed è così buona che già non posso farne a meno. «Dio...», la sento gemere sotto al tocco della mia lingua, sotto alle mie labbra che succhiano le sue. Sto impazzendo.

Si forse sono impazzito, fare sesso nel bagno di un ristorante. Mi fermo un secondo, con difficoltà immane, come se mi stessero togliendo la vita. La guardo e cazzo, è bella da morire, proprio come la ricordavo. Cazzo, è Nana. Non merita del sesso squallido nel bagno di un locale. Non lo merita...

«Nana... Nana...», mi alzo e mi butto ancora sulle sue labbra, non prima di aver preso un grosso respiro, con pochissima voglia di farlo, ma dovendo rispetto a lei e alla nostra storia che è stata la più importante della mia vita, l'unica importante. «Non meriti questo, non meriti che io ti prenda in un posto come questo...», la guardo con una sensazione malinconica nel cuore, mista ad altro.

Il cuore fa una capriola, togliendomi ancora il respiro.

«Se deve essere, non così.» Respiro sulle sua labbra per poi prenderle ancora, il suo sapore si mischia al mio. «Sei ancora così meravigliosa, perché?», le accarezzo i capelli e la bacio di nuovo cingendole il viso. 

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