•VI•

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«Di nuovo?»
Chiese l'angelo, ora un po' intimorito.
Muriel odiava infrangere le regole e portare un demone nel regno dei cieli era probabilmente una cosa semplicemente degna di una punizione.

«Sì. Se le cose stanno come hai detto tu, qui non c'è niente che possa darmi una mano a capire come posso aiutare Aziraphale.»
Pronunciare il suo nome gli fece saltare un battito. Gli sembrava essere passata un'eternità dall'ultima volta.
«Inoltre, se il paradiso sta organizzando una nuova apocalisse, l'unica cosa che possiamo fare ora è cercare di far tornare la memoria a lui.»
A tutti gli effetti, cosa avrebbe mai potuto fare lui da solo per fermare eserciti di angeli e demoni pronti a battersi? Questa volta fermare l'apocalisse sarebbe stato diverso.

Muriel annuì piano, ma sembrò prendere coraggio.
Si erano già introdotti in paradiso insieme, una volta. Poteva permettersi di farlo una seconda volta.

Crowley le posò una mano sulla spalla e la ringraziò.
Sperò vivamente che non l'avrebbe messa troppo nei guai, ma gli serviva una guida.
Era passato troppo tempo da quando aveva messo piede nella sala riunioni degli arcangeli per potersi orientare da solo in quel labirintico ammasso di porte e corridoi.
Non sapeva nemmeno se ciò che aveva progettato di fare sarebbe andato a buon fine. Aprire un fascicolo accessibile solo a certi ranghi angelici era una cosa; il paradiso non cambiava le password più o meno da quando era stato creato e di certo non teneva in conto la possibilità che un angelo caduto vi ci tornasse per qualcosa del genere.

Ma introdursi nelle biblioteche antiche?
Non sarebbe stata una questione di password, né di logica o furbizia.
Se fosse stato così, allora chiunque in paradiso prima o poi ci avrebbe messo piede.
Era un'esclusiva di serafini, cherubini e troni.
Crowley sperò per la prima volta in tutta la sua esistenza che l'inferno non gli avesse del tutto rovinato la vecchia reputazione angelica.

Iniziò a dirigersi verso la porta della libreria, con Muriel alle sue spalle.
Appena furono entrambi fuori, il demone schioccò le dita e il cartellino appeso alla porta mutò in "molto chiuso".

Si diressero a passo veloce verso l'ascensore. La luce di questo li investì entrambi, poi entrarono.
Crowley guardò Muriel per un istante.
«Sei sicura?»

L'angelo annuì nuovamente.
«Dobbiamo aiutare Aziraphale.»

Così le porte dell'ascensore si chiusero e questo iniziò a salire lentamente verso la loro destinazione.

•••

Il viaggio in ascensore fu niente meno che colmo di pressione.
Più di Crowley che di Muriel, la quale semplicemente si fidava di qualsiasi piano avesse ideato l'altro.
La gente si fidava davvero troppo spesso delle sue idee.

Un tintinnio familiare li avvisò del fatto che erano arrivati a destinazione; le porte si aprirono e rivelano lo sterile e immacolato ambiente che era il paradiso.
Sembrava non esserci nessuno in vista, il che fece tirare al demone un sospiro di sollievo.

Non ci pensò nemmeno a travestirsi quella volta; aveva ben altro da fare. La cosa migliore sarebbe stata semplicemente darsi una mossa e andarsene il prima possibile.
La sua unica vera speranza, oltre a quella riguardante la riuscita del suo piano, era non incontrare Aziraphale durante il loro soggiorno lì. L'ultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento era proprio un confronto con lui, specialmente quando immaginava che non sarebbe stato accolto da colui di cui si era innamorato ma da qualcuno che non conosceva più davvero.
Oltre a ciò, nonostante potesse rivelarsi utile avere la certezza riguardo la sua ipotesi, non voleva averla dal diretto interessato.

Per sicurezza preferì comunque dare una sbirciata in giro prima di uscire definitivamente dall'ascensore. Appurato che fossero davvero solo lui e Muriel nelle vicinanze, iniziò ad addentrarsi nel corridoio principale.

«Potresti farmi strada verso la sala riunioni degli arcangeli?»
Le chiese, continuando a guardarsi intorno.

«Certamente!», rispose lei sorridendo e iniziando a camminare dritto davanti a sé.

Più avanzavano, più Crowley realizzava due cose.
La prima era che doveva ringraziare qualcuno per avergli messo tra i piedi Muriel. Senza di lei probabilmente starebbe ancora girando in tondo tra un corridoio e l'altro.
La seconda, invece, era che quel posto non gli era mancato affatto. Era tutto troppo monotono e più si guardava intorno più tutto quel bianco gli dava fastidio. Non che fossero meglio i deprimenti neon verdognoli dell'inferno che mal illuminavano gli uffici; in realtà, aveva solo voglia di tornare sulla Terra.

«Ecco qui», disse poi Muriel fermandosi davanti a una porta bianca come tante altre, risvegliando in qualche modo Crowley dai propri pensieri.
La osservarono per qualche secondo, prima che il demone si decidesse ad appoggiare la mano sulla maniglia, abbassandola lentamente non potendo sapere prima se al di là di essa potesse esserci qualcuno.
Prese una boccata d'aria.
E fatto ciò, aprì la porta.

La stanza sembrava anch'essa vuota.
Ottimo.
Il tavolo rotondo, completo di cinque sedie, regnava nella sala; un piccolo globo terrestre ruotava in mezzo a esso.
Crowley però non perse tempo a osservare arredamento o decorazioni.

Entrò a passo spedito e iniziò a guardarsi intorno. Quelle quattro pareti sembravano fottutamente identiche, davvero.

«Vedi qualcosa di diverso su una di queste pareti, Muriel?»

«Non credo», rispose lei, alzando le spalle.

Il demone mugugnò pensieroso, continuando a girare intorno al largo tavolo tondeggiante.
C'era stato così spesso quando era stato un angelo, perché sembrava sparita nel nulla quella maledetta biblioteca? Di certo non era stata piazzata lì perché chiunque potesse entrarci, anche se solo coloro con certi poteri potevano farlo. Era in ogni caso una prima forma di protezione che a Crowley sembrava avere senso. Semplicemente, la cosa non lo stava aiutando in quel momento.
A meno che il paradiso non l'avesse spostata in qualche altro angolo dimenticato, possibilità che non aveva preso in considerazione fino ad allora.
Stava per chiedere nuovamente informazioni all'angelo, quando una voce lo interruppe.

«Crawly, buffo rivederti qui.»

𝘞𝘪𝘯𝘨𝘴 𝘰𝘧 𝘋𝘢𝘳𝘬𝘯𝘦𝘴𝘴, 𝘏𝘦𝘢𝘳𝘵𝘴 𝘰𝘧 𝘓𝘪𝘨𝘩𝘵  |Good Omens|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora