•XXVI•

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Aziraphale sembrò semplicemente spaventato quando vide Dio rivolgersi a loro.
Allontanò le braccia da Crowley, mentre questo mugugnava in protesta sentendosi costretto a rialzare le palpebre per l'ennesima volta. Si sentiva decisamente scombussolato al momento e sentiva ancora l'odore pungente del proprio sangue arrivargli al naso.

Muriel si alzò non appena notò l'onnipotente spostare la propria attenzione su di loro. Spostò le mani dietro la schiena e rimase dritta in attesa di chissà quale punizione le sarebbe toccata per averla infastidita.

Quando Dio si decise a parlare nuovamente, nella sua voce non era rimasta alcuna traccia della precedente ira.

«Grazie per avermi fatta accorgere di cosa stava succedendo. Dovrei davvero iniziare a visitare il paradiso più spesso per sapere come vanno le cose.»
Interruppe per qualche secondo la sua stessa ramanzina, prima di ricominciare a parlare.
«Percepisco le tue preoccupazioni, Muriel. Non ho intenzione di punirti in alcun modo.»

L'angelo in questione sembrò sciogliersi a quelle parole e solo un grande sorriso lasciò il posto a quelle preoccupazioni.

«Aziraphale.»

Crowley poté sentire ogni muscolo del suo angelo contrarsi mentre spalancava gli occhi.
Con un leggero aiuto da parte di Nelka'el, si alzò a sedere e gli strinse la mano che non aveva mai lasciato.

«Vuoi ancora quel posto come arcangelo supremo?»

Aziraphale aprì la bocca, ma nessun suono ne uscì.
C'erano davvero delle parole giuste da poter dire per rifiutare un onore simile?
Se lo si chiedeva a Crowley, la risposta sarebbe stata un sì, condito con qualche imprecazione.
Ma Aziraphale era pur sempre Aziraphale; sentendo l'ennesimo nodo in gola, si limitò a scuotere il capo guardando verso l'alto.

«Molto bene. Saraqael, credo che tu sia la sola con un minimo di sale in zucca tra gli attuali arcangeli visto il comportamento di Michele e Uriele. Ti andrebbe di prendere quel posto?»

Una risposta positiva da parte dell'arcangelo arrivò subito dopo.
Dio la congedò e Saraqael salutò leggermente con la mano prima di scomparire a sua volta.

«Tu invece, Muriel.»
Dio sembrò valutare quella domanda ancora per un po' prima di porla.
«Mi sembri essere uno dei pochi angeli ancora degni di questo nome, perlomeno che io abbia notato. Credi che saresti disponibile a essere la mia nuova messaggera?»

Crowley per un momento credette che Muriel sarebbe svenuta.

«Ma io non so niente di come funzionano queste cose», rispose lei.
Balbettava leggermente.
«Non sono sicura che faccia per me»

Il fascio di luce si intensificò leggermente e a Muriel parve quasi che Dio le stesse sorridendo.

«Se ciò che ti preoccupa è questo, non hai da temere. Sono sicura che Saraqael saprà aiutarti a comprendere i compiti della Voce di Dio. Inoltre, puoi sempre chiedere a me. Non ho intenzione di ignorare nuovamente le preghiere del paradiso.»

Muriel si voltò a guardare Aziraphale e questo ricambiò semplicemente lo sguardo, annuendo un paio di volte.
Anche Nelka'el le sorrise.

Muriel si convinse quindi che forse avrebbe funzionato.
Ringraziò Dio e le disse che ci avrebbe provato.

«Allora vai nella sala riunioni degli arcangeli. Mi piacerebbe vedere le facce che faranno Michele e Uriele vedendoti entrare, ma devo prima finire qui.»

Dio non avrebbe mai ammesso che quei due le servivano così tanto, avrebbe gonfiato troppo il loro ego. Per sua sfortuna, qualcuno con la giusta esperienza le serviva. Sapeva però che con Muriel al comando, non si sarebbero potute verificare altre situazioni come quella.
Vide anche lei salutare gli altri presenti e sorridere al demone quando questo le fece i propri auguri per la promozione; dopodiché uscì dalla porta. Sì, era stata la scelta giusta.
Dopodiché tornò a osservare gli ultimi tre rimasti.
Avrebbe volentieri chiesto a Nelka'el di prendere il posto vacante nella schiera degli arcangeli, ma sapeva fin troppo bene che avrebbe rifiutato. Lasciò perdere l'idea; avrebbe trovato qualcun altro.
Sospirò.

𝘞𝘪𝘯𝘨𝘴 𝘰𝘧 𝘋𝘢𝘳𝘬𝘯𝘦𝘴𝘴, 𝘏𝘦𝘢𝘳𝘵𝘴 𝘰𝘧 𝘓𝘪𝘨𝘩𝘵  |Good Omens|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora