«Questa è la sorgente del Koreth.», disse Phenex indicando a Crowley una sorta di piccola grotta scura vicino al lato sinistro delle mura.
Gli passò poi una piccola ampolla, non proprio pulita; cosa mai ci si poteva aspettare, comunque?
Crowley aveva in mente di farsene apparire una tra le mani, ma si era limitato a prendere quella che gli era stata offerta.
«Scende a gocce, potrebbe metterci un po'.»Crowley sospirò.
Tanto ormai minuto più minuto meno sarebbe andato bene. Si avvicinò alle rocce, vedendo una piccola goccia gonfiarsi sotto una minuta stalattite nera. Aprì l'ampolla e la raccolse.«Tanto per ammazzare il tempo…», iniziò Phenex guardandosi intorno, «Quest'olio non serve davvero ai piani superiori, vero?»
«Non proprio, no.»
Il demone dai capelli rossi sbuffò, guardando un'altra goccia iniziare a formarsi lentamente.
Troppo lentamente.«Beh, in ogni caso nessuno se ne fa niente quaggiù, a parte usarlo per lucidare qualche spada. Non penso che sarà una grande perdita quello che raccoglierai tu».
Crowley continuò la raccolta senza fiatare.
Voleva solo vedere quella maledetta ampolla riempirsi, almeno per metà. Poi, possibilmente, non sarebbe mai più tornato laggiù.
Era la prima volta che visitava il luogo dall'inizio del tempo stesso e sapeva che non gli sarebbe mancato nulla di ciò che aveva visto quel giorno.«Non sei uno che parla molto, mh?»
Fece Phenex alle sue spalle dopo qualche minuto.
Sentì dei passi farsi sempre più vicini.
Non si capiva che non era proprio in vena di chiacchierare in quel momento? Davvero?
Se doveva pensare in tempi umani, mentre aspettava che la boccetta iniziasse a riempirsi, erano passati più o meno dieci minuti. Era davvero troppo sperare che quello se ne stesse zitto?
Anche se l'idea che lo lasciasse semplicemente da solo era ben più invitante.«Non mentre cerco di raccogliere questo stupido olio nero in pace prima di rifiondarmi fuori di qui.»
Rispose Crowley, sperando di risultare antipatico a sufficienza per far sì che l'altro tacesse o, nel migliore dei casi, che se ne tornasse a fare la guardia al portone. Okay cercare di tenersi buoni i potenziali nemici, ma c'era un limite a tutto.
Evidentemente il piano fece cilecca, perché la voce dell'altro gli arrivò nuovamente alle orecchie poco dopo.«Capisco. Però trovo comunque meno noioso stare quaggiù che impilare documenti negli uffici.»
Crowley non riuscì a soffocare un sospiro infastidito; non avrebbe lavorato per gli uffici neanche sotto tortura.
Poi, il fatto che ora fosse a tutti gli effetti disoccupato era un dettaglio trascurabile.
«Degustibus. E il fuori che intendo io non sono gli uffici, è la Terra.»«Oh» rispose Phenex.
«Suppongo sia divertente tentare gli umani»Il rosso mugugnò qualcosa di non meglio specificato e continuò nel suo lavoro, notando che era quasi a metà ampolla piena del liquido denso e scuro.
Attese un altro paio di gocce e poi decise che sarebbe bastato.
Alla fine doveva solo spalmarne un poco sulla fronte di Aziraphale, non gliene servivano litri. O almeno così sperava.
Se mai gliene fosse servito altro, avrebbe saputo dove andare. E non avrebbe nemmeno dovuto imbattersi di nuovo in altri diavoli in vena di conversazioni.Si voltò, finendo di nuovo per guardare negli occhi Phenex, il quale inclinò il capo verso destra come a chiedergli se avesse finito.
Mentre usciva dall'angusta grotta (davvero la più piccola che avesse mai visto, quasi nemmeno degna di quel nome visto che ospitava solo un paio di stalattiti nere e lui riusciva a starci in piedi per miracolo senza picchiare la testa sulla sua sommità), Crowley sentì una goccia di quell'olio cadergli in mezzo ai capelli.
Uscito completamente, piegò il capo all'indietro chiudendo gli occhi.
Meraviglioso, davvero sublime. Un finale perfetto per un viaggio ricco di sorprese.
Certo, sarebbe bastato un miracolo per lavarlo via, ma sembrava quasi un affronto.Phenex ridacchiò e gli passò una mano tra i capelli con nonchalance. Peggiorando la situazione, se lo si doveva chiedere a Crowley, il quale si allontanò come scottato.
C'erano ben pochi individui che potevano toccarlo e decisamente quel demone non faceva parte della categoria. Non sapeva davvero da dove fosse uscito quel lampo di confidenza.«Ti dona una ciocca nera in quel cespuglio rosso.»
Okay, questo era eccessivo, davvero.
Emise un lungo sibilo senza volerlo.«Ehi, calma», se ne uscì Phenex, facendo un passo indietro.
«Non c'è bisogno di irritarsi tanto.»Crowley scosse la testa e spiegò nuovamente le ali. Non sarebbe tornato fino alla porta d'ingresso con quel tizio; se già prima non gli pareva allettante, ora si rifiutava e basta.
Tappò l'ampolla e la lasciò cadere nella stessa tasca dove teneva anche la pergamena di Nelka'el.
Per quanto l'idea di tirargli un paio di cazzotti fosse allettante, si convinse a levare le tende per evitare ulteriori perdite di tempo.«Tanto per sapere», iniziò Phenex con un sopracciglio alzato, «Perchè hai deciso senza neanche conoscermi che non ho speranze di tentarti con qualche semplice lussuria?»
Oh, era un modo poetico per sottintendere il fatto che stesse flirtando con lui. Nei gironi erano così messi male da sentire il desiderio di provarci col primo che passava?
Un livello di disperazione affascinante, specie quando a provarla era uno che non gli andava a genio.Aveva davvero poca voglia di star lì a spiegare a uno stramaledetto succube il motivo per il quale non era caduto ai suoi piedi.
Crowley gli rivolse uno sguardo scocciato.
«Non sei un angelo e non ti chiami Aziraphale»Detto ciò, godendosi la faccia confusa di Phenex, sbatté le ali e scomparì in alto, volando verso la torre.
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𝘞𝘪𝘯𝘨𝘴 𝘰𝘧 𝘋𝘢𝘳𝘬𝘯𝘦𝘴𝘴, 𝘏𝘦𝘢𝘳𝘵𝘴 𝘰𝘧 𝘓𝘪𝘨𝘩𝘵 |Good Omens|
FanficAziraphale è tornato in paradiso, lasciandosi alle spalle la vita che aveva condotto fino ad allora e Crowley, il quale non riesce a voltare pagina (e forse non vuole nemmeno). A causa di questo, sono innumerevoli le giornate che trascorre nella lib...