Nella via di ritorno a casa, Izuku non alzò nemmeno per una frazione di secondo il capo, osservando con disinteresse le calzature calpestare il suolo.
Non osservò nemmeno il calare del sole, che dava quella sensazione di casa il quale ragazzo non perdeva occasione per ammirarla in tutte le sue sfumature.Non salutò nemmeno la madre, che rincasando a casa gli era corsa fra le braccia ma che, con un movimento veloce, aveva schivato per chiudersi in camera, saltando anche il pasto serale.
Solo quando sentì la madre rifugiarsi in camera uscì e, dirigendosi in cucina, iniziò a preoarare i condimenti utili per il bento.La mattina successiva un suono assordante svegliò Izuku il quale si alzò debolmente dal letto sedendosi.
Si stropicciò un occhio mentre che con l'altra spegneva la sveglia e si alzò. Come tutte le mattine si fece una bella doccia calda, si mise l'uniforme e senza ormai pensare più a come aggiustare quell'enorme cespuglio che si ritrovava uscì senza nemmeno fare colazione.Con movimenti veloci schivò il via vai di persone trovandosi in salvo una volta essere entrato in classe. Si guardò attorno notando come un banco fosse occuoato arrogantemente dal proprietario.
Sospirò e avvicinandosi gli appoggiò il bento che con molto impegni aveva preparato la sera scorsa.«Buongiorno, Kacchan. Tieni il bento.» Disse sorridendo come suo solito. Katsuki alzò lo sguardo dal telefono puntandolo nel bento dinanzi a lui che ora stava occupando piccola porzione del tavolo in legno.
«Tsk. Era ora.» Disse non degnandolo nemmeno di uno sguardo.
Izuku aspettò un qualche misero e piccolo complimento, forse anche un 'va bene, diventiamo amici' ma forse si stava ricredendo troppo.
Così si andò a sedere al suo posto, lasciando che il sorriso gli si affievolisse man mano.
Quando anche il resto dei compagni entrarono, la campanellà suonò giusto in tempo, lasciando che il professore iniziasse con la lezione.A breve ci sarebbero stati gli esami di fine anno perciò Izuku non poteva permettersi alcuna distrazione, studiando così per arrivare primo in classifica e rendere fiera sua madre.
Ci teneva molto, a lei, e non voleva deluderla in alcun modo.E anche quella giornata scolastica, tra varie prese in giro, sgambetti vari e pugni su pugno, passò e la campanella di fine lezione lo confermò. Come sempre si trattenne in classe ancora un po' per finire al meglio i propri apounti poi, una volta aver messo tutto il materiale nello zaino, si diresse alla porta.
«Ci vediamo lunedì,Kacchan.» Disse salutandolo.
«Aspetta.» Izuku assestò la sua insicura camminata, girandosi poi verso quest' ultimo con sguardo interrogatorio. Vide come i suoi amici, al suo fianco, si fecero seri come anche Kacchan..confondendolo ancora di più e facendolo lievemente preoccupare.
«K-Kacchan? È s-successo q-qualcosa?» Domandò il verdino preoccupato, dopo vari secondi di religioso silenzio.
«Domani usciamo, amico mio.» Disse Katsuki, tenendo il profilo sul suo telefono con disinteresse non potendo così osservare come il viso di Izuku si fosse illuminato. Al contrario, Izuku si sentiva al settimo cielo. Sentiva gli occhi pizzicare e con le lacrime ormai agli occhi non poteva che non sorridere.
«A-Amico?» Domandò, accertandosi di aver udito bene.
«Sì, non siamo amici?» Domandò Katsuki puntando solamente ora lo sguardo sul suo, alzando un soppracciglio.
«S-Sì! Siamo..amici!» Sorrise Izuku, non riuscendosi più a contenere dall' immensa gioia che provava.
«A-Allora a domani! A che ora?» Domandò successivamente.
«Alle 17 davanti al parco vicino a scuola.» Izuku annuì, memorizzandosi tutto ciò nella memoria e, stringendo le bratelle sulle spalle se ne andò non vedendo l' ora di appuntarselo nella scrivania per ricordarselo, anche se, una cosa del genere gli era difficile dimenticarsela.
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𝑵𝒐𝒏 𝒂𝒏𝒅𝒂𝒓𝒕𝒆𝒏𝒆 {𝑏𝑎𝑘𝑢𝑑𝑒𝑘𝑢}
FanfictionIzuku e Katsuki si conoscono sin da piccoli ma francamente fra i due non ci fu mai quel bel rapporto che ancora Izuku cerca di avere. Al contrario, Katsuki è il primo a tenerselo ben alla larga se non prenderlo in giro e alzargli le mani addosso. M...