{𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 23}

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Dopo aver ricevuto quel bacio da Uraraka, confusione e incredulità furono le emozioni che più sentii premermi dentro. Apprezzai il suo gesto, però, e le mie guance arrossate, il battito impazzito e il cuore leggero  ne furono la conferma.
Mi sentii felice per essergli stato di buona compagnia quel giorno, ma l'imbarazzo per il bacio e la confusione perenne crearono una voragine all'altezza del petto, regalandomi un sonno agitato
e mille domande accapponate in testa.

Perchè lo aveva fatto?
Per ringraziarmi, giusto?
O, magari, per esprimere la sua benevolezza nei miei confronti?

Nonostante la notte tormentata, il mattino seguente mi presentai a scuola puntuale come mio solito, accompagnato da una fetta di pane in bocca e un libro di storia tra le mani.

«B-Buongiorno, Izuku!»

Uraraka mi approcciò da dietro con un timido sorriso sulle labbra.

«Buongiorno, Uraraka.»
La salutai di consueto, regalando un sorriso anche a Tsuyu e Todoroki che erano appena entrati in classe.

Non sapevo proprio come comportarmi con lei. Insomma, l'unico essere femminile che mi aveva baciato in tutta la mia miserabile vita era stata solamente mia madre.

Magari potrei parlarle e risolvere questo mio conflitto di emozioni e domande senza risposta..

Presi quindi un lungo respiro e, girandomi nella sua direzione, socchiusi le labbra.

«Uraraka, senti..» Non riuscii a guardarla negli occhi, talmente grande era l'imbarazzo «...posso farti una domanda?».

In attesa di una sua risposta, presi ad osservare distrattamente il mio banco di fronte: due matite erano uscite dall'astuccio scarlatto ormai danneggiato, il libro di fisica era aperto in attesa di essere ripassato mentre lo zaino, appollaiato sulla sedia, aspettava di essere svuotato.

«È successo qualcosa?»

Nonostante il tone di voce preoccupato della mia amica, ne risentii anche una ounta d'inqueitudine e amarezza, come se fosse spaventata.

Che abbia già caputo ciò che sto per chiederle?

«È...» Deglutii «...per il bacio di ieri sera.».

Il dubbio precedente ebbe conferma quando i suoi occhi di spalancarono impercettibilmente e la fronte prese a luccicargli, riflettendo i raggi solari.

Un lungo silenzio fece aumentare la tensione tra noi, finchè Uraraka non sospirò e, giocherellando nervosamente con le dita delle mani, confessò.

«Aspettami qui alla pausa pranzo. C'è qualcosa che ti devo dire.»

____________

Che io fossi stato calmo durante le successive lezione non si avvicina neanche lontanamente all'agitazione che quelle parole ebbero su di me.

Mi sentii in ansia per tutta la mattinata, desideroso di scoprire di cosa Uraraka voglia parlarmi di così importante, ma allo stesso tempo mi preoccupato per il contenuto di quella conversazione.

Le ore passarono lente e interminabili, mentre la mia contrazione per le leziioni avvenire calava sempre più.

Quando finalmente la pausa pranzo arrivò, la penna cadde sul foglio lasciato in bianco mentre mi alzavo e mi dirigevo da Uraraka con passi incontrollati.

Mi notò subito e una punta di agitazione le decorò il viso delicato mentre muoveva le mani nervosamente.

Aspettammo che tutti uscissero, poi sospirò, incamerando aria per la seguente rivelazione.

«Mi piaci, Izuku.»








Katsuki's pov

Nonostante il nostro rapporto complicato, mi fu impossibile non notare la tempesta interna che lo sovrastò per tutta la mattinata.

 𝑵𝒐𝒏 𝒂𝒏𝒅𝒂𝒓𝒕𝒆𝒏𝒆 {𝑏𝑎𝑘𝑢𝑑𝑒𝑘𝑢}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora