È strano.
È veramente strano quando una persona, sempre sorridente e allegra, ottimista e intelligente, arriva a smettere di farlo. Si chiude in camera e non esce nemmeno dopo migliaia di preghiere..
Come è anche strano che un'altra persona venga influenzata talmente tanto da uno sconosciuto che arriva a odiarlo, a odiarsi e a maledirsi ogni qual volta che, incrociandolo, quella domanda risaliva prendeva a risalirgli da ogni foro.'Perchè?'
Perchè lo bullizzava? Perchè lo odia? Perchè lo voleva lontano?
Niente. Nemmeno una risposta gli era stata data. Nemmeno una.
*Driiin-driiin..*
Izuku spalancò gli occhi, si alzò di scatto e solo allora realizzò che fosse lunedì mattina.
Già.. erano passate due settimane e Izuku era guarito completamente, doveva solamente non fare molto sforzo.
Ma mentalmente? Eh, mentalmente proprio zero.
E con la voglia pari ad un bradipò si alzò, andò in bagno e, una volta uscito, si vestì.
Non mangiò nemmeno, salutò solamente sua madre con voce fiebile e poi varcò la soglia di casa.Durante il cammino si concesse di unire anima e corpo per ammirare quel bellissimo e vago paesaggio che davanti si esibiva.
Il cinguettio degli uccellini, il dolce venticello che scompigliava la sua folta chioma verde e il sole che con i suoi raggi lo riscaldava.
Gli piaceva tutto della primavera.
Gli alberi di ciliegio, i Sakura, donavano accoglienza, facendolo sentire al sicuro.
Si controllò la camicia estiva che la settimana scorsa sua madre aveva ritirato dalla segreteria scolastica e si sistemò la cravatta rossa che a causa della brezza si era spostata.
Era carina l'uniforme, però a causa dell'incidente gli erano rimaste varie cicatrici di grandi e piccola grandezze.
Una di queste era una che partiva dal braccio fino all'avambraccio e non notarla era impossibile, dato che la camicia era a maniche corte.
Avrebbe potuto mettere delle bende, è vero, ma il fisioterapeuta aveva raccomandato di non azzardarsi di mettere nulla se non le creme da lui consigliate...«Izuku!» La soffice voce di Uraraka risuonò nelle orecchie del ragazzo che alzò d'impetò il viso.
La ragazza lo raggiunse a passi veloci e lo curcondò in un lungo e stretto abbraccio.«Mi sei mancato.» Sussurrò malinconica la ragazza, staccandosi.
Lo prese poi per le mani e lo portò dentro annunciandogli solamente di sbrigarsi.E quando entrarono..
«Sorpresa!» Esclamarono in coro tutti, alzando in aria coriandoli dai mille colori.
Izuku li osservò sorpreso, non capendo fin quando Tsuyu non si fece avanti.«Mi dispiace, è tutta colpa mia.. potevi..» Il tono della ragazza era triste, come il suo sguardo puntato in basso.
Izuku le appoggiò delicatamente la mano destra sulla spalla e sorrise.«Non dovresti ringraziarmi, invece?»
«Grazie.» Disse Tsuyu, regalandogli un sorriso.
Quel giorno i due rappresentanti di classe, Ilda e Yaoyorozu, avevano concordato con gli insegnanti l'annullamento delle lezioni per festeggiare il ritorno del verdino.
Perciò la classe era piena di decorazioni, con buffet, coriandoli, striscioni di benvenuto eccetera..La classe lo accolse con piacere e insieme iniziarono a raccontare barzellette varie, mangiando e ridendo in gruppo.
Izuku però si sentiva osservato quanto sapeva anche di chi si trattasse.
Bakugo.
Da quando era entrato lo aveva inconsciamente cercato, là in mezzo alla classe per poi trovarlo in fondo all'aula a guardare il telefono disinteressato.
La mattinata passò velocemente e il pomeriggiò avanzò.«Che ne dite di giocare a obbligo o verità?» Domandò Denki sorridente come suo solito.
Tutti annuirono e Mina imitò dei piccoli colpi di tosse, prendendo la parola.
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𝑵𝒐𝒏 𝒂𝒏𝒅𝒂𝒓𝒕𝒆𝒏𝒆 {𝑏𝑎𝑘𝑢𝑑𝑒𝑘𝑢}
FanfictionIzuku e Katsuki si conoscono sin da piccoli ma francamente fra i due non ci fu mai quel bel rapporto che ancora Izuku cerca di avere. Al contrario, Katsuki è il primo a tenerselo ben alla larga se non prenderlo in giro e alzargli le mani addosso. M...