{𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 4}

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Il sogno assordante della sveglia fece sobbalzare il verdino che, con il fiatone, si mise velocemente in piedi per spegnere la sveglia.
Corse subito in bagno a farsi una bella doccia rinfrescante, cercò di domare poi quell' ammasso di cespugli di capelki che si ritrovava e, mettendo il deodorante e il profumo, uscì dal bagno. Si mise a rovistare sbadatamente l'intero armadio, trovando i vestiti da lui introvabili proprio dinanzi a lui... addirittura in bella vista.

L'uniforme della UA.

Se la mise attentamente e lentamente, spavebtato di poterla rompere in qualsiasi momento.
Corse successivamente a grandi falcate al pian terreno, dove a trovarla vi era sua madre con in mano una tazza di caffè.

«Buongiorno, mamma!» Salutò entusiasta Izuku, dandole un dolce bacio sulla gote sinistra.

Le cose, dopo quell'evento, erano andate migliorando grazie alla scusa di Izuku del 'un ragazzo..ma è stato espulso oggi stesso perciò non mi darà più fastidio' ovviamente pensata sul momento.
Izuku, il giorno dopo dall'accaduto, bloccò ovunque Katsuki e a scuola lo ignorò continuamente.. evitandolo pure quando i suoi amici, con Bakugo dietro di loro, andavano a stuzzicarlo.

Si era accorto, difatti, dello strano comportamento nei giorni successivi..
Non gli alzava più le mani addosso, non lo stuzzicava più, non gli chiedeva più il Bento e nemmeno parlava più così tanto con i suoi amici.
Che avessero litigato? Si ritrovò a pensare più volte, ma non importandogliene, si limitava sempre a fare spallucce.

«Buongiorno, Izuku.. sei già pronto? Non è un po' presto? Sono solo le 6:10... la scuola inizia alle 8.» Domandò perplessa la donna, con una lieve espressione di sorpresa.

«Lo so ma devo prendere il treno e poi è sempre meglio arrivare in anticipo!» Sorrise euforico il ragazzo, infilandosi frettolosamente in bocca due pancake.

Si coricò all'ingresso per mettersi le scarpe, e dopo aver mandato giù un grosso boccone si mise nuovamente in piedi. Strinse le bratelle del suo fidato zaino giallo e salutando la donna uscì.

«Aspetta!» Esclamò la donna raggiungendolo.

«Che c'è?» Domandò fermandosi.

«Fai attenzione..» Disse la donna abbracciandolo e che Izuku ricambiò godendoselo appieno.

«Tranquilla mamma, starò bene. Te lo prometto.» Detto ciò la salutò un'ultima volta e uscì.

Iniziò a correre verso la stazione, lasciando che il venticello mattutino gli avvolgesse dolcemente il viso, donandogli una sensazione di fresco impensabile.
Diede il buongiorno a tutti i passanti, nessuno escluso, e arrivando alla stazione si fermò a qualche passo di distanza dalle strisce gialle.

Sono in anticipo di dieci minuti.. Riflette controllando il telefono.

Non si accorse però, che a qualche metro di distanza da lui, un ragazzo della sua stessa età, con la sua stessa uniforme e dai capelli sparati in aria lo osservava con occhi spalancati.

Deku...

Come era possibile che un quirkless inutile come lui, un sassolino in mezzo alla strada, stesse indossando la sua stessa uniforme?
Non lo accettava.

E proprio nel momento in cui, accecato dalla rabbia, stava per compiere un passo in avanti per raggiungerlo, il treno arrivò creando un movimento circolorare alle zazzere dei passeggeri.

E mentirebbe se dicesse di non aver imprecato nel momento in cui le porte vennero spalancate, venendo smosso da un ammasso di individui con in mano alcune valige da lavoro.

In men che non si dica si ritrovò con le spalle al muro.. ma un peso sul petto gli impediva wualsiasi movimento. Aprì gli occhi e abbassando di pochi centimetri lo sguardo, si ritrovò faccia a faccia con il nerd. Spalancò gli occhi sentendo il forte impulso di spingerlo via ma, costatando il pochissimo spazio attorno, decise di non far nulla.
Sentì come il nerd cercò di staccarsi in più velocemente dal suo petto, sostenendosi con la mano destra appoggiata al muro.. ma ugualmente con scarsi risultati a causa del mancato spazio.









 𝑵𝒐𝒏 𝒂𝒏𝒅𝒂𝒓𝒕𝒆𝒏𝒆 {𝑏𝑎𝑘𝑢𝑑𝑒𝑘𝑢}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora