Izuku non assistì all'intera conversazione, perchè alle parole del suo amico d'infanzia che ammetteva di averlo baciato per divertimento, lo fecero pentire di avere origliato.
Eppure era ciò che si aspettava, infondo. Solo non voleva ammetterlo a se stesso.
Grazie o no a quel bacio, Izuku aveva finalmente aperto gli occhi, ammettendo a se stesso di provare della certa attrazione verso il suo stesso genere.
Più specificamente, Bakugo Katsuki.In verità non sapeva se fosse gay o meno: gli piaceva solamente il suo Kacchan.
Se esistesse una bandiera della sessualità di Bakugo, lui avrebbe per certo quella.
Però sentire ciò, lo fecero barcollare.
Il mondo gli crollò addosso.
Fu come una pugnalata al cuore, il dolore straziante che lo lasciò senza respiro.Aveva sempre riposto della fiducia il lui, fin da piccoli. Sempre.
Aveva riposto in lui la sua fiducia, ma lui lo aveva solo usato.Izuku voleva solo essere suo amico.
Voleva renderlo felice, renderlo orgoglioso di lui come lui stesso era fiero del biondo.Ma adesso basta.
La diga che per anni era stata costruita all'interno di lui, con mura alte e cementate finemente, era finalmente andata distrutta.
L'ira, il tradimento, l'umiliazione.Era stato preso per il culo ancora.
L'angoscia era un peso opprimente al petto del povero Izuku: ogni respiro era faticoso, ogni minuto che passava sembrava dannatamente eterno.
Odiava ammetterlo ma... gli sembrava di aver perso una parte di sè.
Sembrò come se tutto ciò che avesse costruito nella sua vita: l'amicizia, la determinazione e un futuro fossero crollati in un istante.
Si asciugò alcune lacrime che le rigavano la guancia di destra, e staccandosi dalla parete, decise di raggiungere gli altri.
Non si sarebbe più fidato di lui.
Quando raggiunse la cucina, dire che vi fu il pandemonio assomigliava più ad un aggettivo diminuitivo che a chissà cos'altro: mobili il legno sporchi d'impasto, residiui di zucchero e miele sulle sacche porsche e ciotole sporche gettate incuranti all'interno del lavandino.
«Midorya!» Mineta gli abbracciò le gambe, dopo essergli corso incontro.
«Ehm..» Confuso indietreggiò, non gradendo quel contatto fisico. Se così possiamo dire.
«Vogliono rendermi un pan di zenzero!» Si lamentò con le lacrime agli occhi il più basso.
A quel punto, da dietro l'isola della cucina, Momo e Tsuyu ricomparvero con una padella e un coltello da macellaio finemente curato,
«Così impari a toccarci il sedere!» Esclamarono all'unisono.Le guance di Izuku avvamparono, mentre allontava disgustato Mineta da sè.
Nel frattempo, il resto della classe chiacchierava tra loro, anche se la maggior parte cercava di trattenere le risate dallo strano siparietto crestosi. La musica natalizia in sottofondo, in questo momento, non natalizziava nulla e la tensione in aria era palpabile.
Perciò Izuku, dopo aver incamerato dell'aria, sbattè le mani richiamando l'attenzione di tutti i presenti.
«Il team pulizie non doveva fare ciò per cui era stato, appunto...creato?»
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𝑵𝒐𝒏 𝒂𝒏𝒅𝒂𝒓𝒕𝒆𝒏𝒆 {𝑏𝑎𝑘𝑢𝑑𝑒𝑘𝑢}
FanfictionIzuku e Katsuki si conoscono sin da piccoli ma francamente fra i due non ci fu mai quel bel rapporto che ancora Izuku cerca di avere. Al contrario, Katsuki è il primo a tenerselo ben alla larga se non prenderlo in giro e alzargli le mani addosso. M...